La FAO ha stimato che il 75% dell’agrobiodiversità mondiale è stata persa nell’ultimo secolo e che i tre quarti del cibo prodotto nel mondo proviene solamente da 12 specie vegetali e 5 specie animali. Questa perdita rappresenta un serio problema che, oltre ad impoverire la biodiversità del pianeta, riduce la variabilità di cibo disponibile per l’uomo (e altri organismi viventi) e il patrimonio storico-culturale legato alle tradizioni agro-alimentari che identificano specifiche popolazioni e/o territori. Inoltre la perdita di tali risorse genetiche si traducono in una minor disponibilità di materiali per i programmi di miglioramento genetico. L’Italia, il cui settore agro-alimentare è di notevole importanza economica, è interessata dalla perdita di cultivar locali tradizionali (landraces) anche se, molte di esse, sono ancora poco conosciute in quanto coltivate/conservate in piccole aziende agricole e/o orti. Questo contributo presenta i dati del censimento delle cultivar locali tradizionali erbacee attualmente coltivate in Lombardia, una delle regioni italiane più industrializzate della Macroregione Alpina (EUSALP), di cui tali informazioni erano estremamente limitate. Dal censimento sono emerse 72 landraces erbacee coltivate (conservate on farm) in lombardia (Fig. 1) (Graminaceae: 28%; Leguminosae: 26%; Cucurbitaceae: 14%; Solanaceae: 12%; Liliaceae: 10%; Polygonaceae: 4%; Asteraceae: 3%; altro: 3%) la maggior parte delle quali sono minacciate visto che sono coltivate da un ridotto numero di agricoltori perlopiù hobbisti. Solo l’11% delle landraces censite sono state interessate da studi scientifici e il 12.5% sono state registrate nel Registro Europeo delle Varietà da Conservazione. Buona parte delle landraces censite sono state ritrovate nelle aree montane e collinari. I territori montani della Lombardia rappresentano quindi hotspots di agrobiodiversità il cui patrimonio rappresenterebbe una risorsa per lo sviluppo sostenibile di tali aree. Alcune di queste cultivar locali tradizionali sono state caratterizzate dal Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont. ed altre lo saranno nei prossimi anni di lavoro. I risultati di questa ricerca, recentemente pubblicati dalla rivista Biodiversity and Conservation, saranno utilizzati da Regione Lombardia per avviare azioni di conservazione della propria agrobiodiversità e saranno inseriti nel sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (legge 194/2015). Questa ricerca è stata supportata da Regione Lombardia, dal profetto FISR-MIUR “Italian Mountain Lab” e dall’accordo fra il Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont. e il Dipartimento degli Affari Regionali e le Autonomie (DARA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Censimento e analisi delle landraces erbacee coltivate in Lombardia / L. Giupponi, S.R. Pilu, A. Scarafoni, V. Leoni, G. Ceciliani, S. Sala, D. Pedrali, A. Giorgi - In: 115 Congresso della Società Botanica Italiana[s.l] : Società Botanica italiana, 2020. - ISBN 9788885915244. - pp. 88-88 (( Intervento presentato al 115. convegno Congresso della Società Botanica italiana nel 2020.
Censimento e analisi delle landraces erbacee coltivate in Lombardia
L. Giupponi
Primo
;S.R. Pilu;A. Scarafoni;V. Leoni;G. Ceciliani;S. Sala;D. Pedrali;A. GiorgiUltimo
2020
Abstract
La FAO ha stimato che il 75% dell’agrobiodiversità mondiale è stata persa nell’ultimo secolo e che i tre quarti del cibo prodotto nel mondo proviene solamente da 12 specie vegetali e 5 specie animali. Questa perdita rappresenta un serio problema che, oltre ad impoverire la biodiversità del pianeta, riduce la variabilità di cibo disponibile per l’uomo (e altri organismi viventi) e il patrimonio storico-culturale legato alle tradizioni agro-alimentari che identificano specifiche popolazioni e/o territori. Inoltre la perdita di tali risorse genetiche si traducono in una minor disponibilità di materiali per i programmi di miglioramento genetico. L’Italia, il cui settore agro-alimentare è di notevole importanza economica, è interessata dalla perdita di cultivar locali tradizionali (landraces) anche se, molte di esse, sono ancora poco conosciute in quanto coltivate/conservate in piccole aziende agricole e/o orti. Questo contributo presenta i dati del censimento delle cultivar locali tradizionali erbacee attualmente coltivate in Lombardia, una delle regioni italiane più industrializzate della Macroregione Alpina (EUSALP), di cui tali informazioni erano estremamente limitate. Dal censimento sono emerse 72 landraces erbacee coltivate (conservate on farm) in lombardia (Fig. 1) (Graminaceae: 28%; Leguminosae: 26%; Cucurbitaceae: 14%; Solanaceae: 12%; Liliaceae: 10%; Polygonaceae: 4%; Asteraceae: 3%; altro: 3%) la maggior parte delle quali sono minacciate visto che sono coltivate da un ridotto numero di agricoltori perlopiù hobbisti. Solo l’11% delle landraces censite sono state interessate da studi scientifici e il 12.5% sono state registrate nel Registro Europeo delle Varietà da Conservazione. Buona parte delle landraces censite sono state ritrovate nelle aree montane e collinari. I territori montani della Lombardia rappresentano quindi hotspots di agrobiodiversità il cui patrimonio rappresenterebbe una risorsa per lo sviluppo sostenibile di tali aree. Alcune di queste cultivar locali tradizionali sono state caratterizzate dal Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont. ed altre lo saranno nei prossimi anni di lavoro. I risultati di questa ricerca, recentemente pubblicati dalla rivista Biodiversity and Conservation, saranno utilizzati da Regione Lombardia per avviare azioni di conservazione della propria agrobiodiversità e saranno inseriti nel sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (legge 194/2015). Questa ricerca è stata supportata da Regione Lombardia, dal profetto FISR-MIUR “Italian Mountain Lab” e dall’accordo fra il Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont. e il Dipartimento degli Affari Regionali e le Autonomie (DARA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.File | Dimensione | Formato | |
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