Purple is the new black: potenziale anti-infiammatorio di mais e patate ricchi di antocianine

Le antocianine sono una classe di flavonoidi, il cui consumo correla con un ridotto rischio di sviluppare patologie cronico-degenerative di origine infiammatoria, come malattie cardiovascolari e neurodegenerative, diabete e cancro. È fondamentale individuare strategie economiche ed ecosostenibili per la prevenzione di queste patologie; in questo contesto, specie vegetali arricchite di antocianine possono rappresentare un’opzione promettente. Confrontando l’effetto anti-infiammatorio di tre varietà di patate di montagna, abbiamo riscontrato una maggiore attività anti-infiammatoria in macrofagi umani trattati con LPS delle varietà arricchite in carotenoidi (Desirée) o antocianine (Bleuet) rispetto a Kennnebec (non pigmentata). I risultati ottenuti suggeriscono, inoltre, come l’elevato contenuto di acido clorogenico in Bleuet possa interferire con le antocianine competendo nel legame agli stessi trasportatori di membrana. Una delle principali limitazioni dell’applicazione clinica delle antocianine, però, è la loro bassa biodisponibilità. Per questo motivo, stiamo sviluppando nanoparticelle polimeriche di amido o zeina, entrambi estraibili dal mais, per incapsulare antocianine estratte da tutoli di mais rosso. In seguito all’analisi della citocompatibilità su cellule intestinali Caco-2 di tre diverse nano-formulazioni, le nanoparticelle di zeina sono risultate le più promettenti per un eventuale consumo orale.