La ricerca di sistemi agricoli a basso impatto ambientale ha incentivato l’impiego di prodotti biostimolanti, definiti come composti ottenuti per estrazione da matrici organiche, aventi la capacità di modificare i processi fisiologici delle piante con effetti positivi sulla crescita, sullo sviluppo e/o sulla tolleranza agli stress ambientali. Tali composti, a base di acidi umici, estratti di alghe, chitosano, chitina, poli- e oligosaccaridi, amminoacidi, ormoni vegetali contenuti nella matrice grezza e vitamine, sono caratterizzati da un contenuto trascurabile di elementi fertilizzanti e, sia quantitativamente che qualitativamente, devono esplicare la loro azione biologica ad una concentrazione intermedia tra quella dei fitoregolatori e quella dei fertilizzanti. L’effetto dei biostimolanti sull’aumento della resa delle colture sembra dovuto alla capacità di migliorarne l’efficienza d’uso dei nutrienti minerali, aspetto importante soprattutto per i nitrati la cui suscettibilità al dilavamento comporta problemi per la crescita della pianta e per l’ambiente. Alcuni biostimolanti sembrano avere effetto sull’attivazione di enzimi del metabolismo secondario e sulla produzione di composti antiossidanti che, oltre a favorire la resistenza a stress biotici e abiotici, sono molto importanti per la salute umana dal punto di vista nutrizionale. I meccanismi d’azione di tali sostanze sono ancora poco noti. La possibilità di avvalersi e di diffondere l’uso dei biostimolanti avrebbe il vantaggio di ridurre l’applicazione di fertilizzanti e prodotti fitosanitari con riflessi positivi sui costi di produzione, la salvaguardia dell’ambiente e la qualità/salubrità del prodotto finale. Il presente lavoro di ricerca è volto a caratterizzare l’efficacia di estratti grezzi di Borago officinalis L. valutando gli effetti della loro somministrazione sulla crescita e le proprietà qualitative di una specie modello (Lactuca sativa L. var. Longifolia). In particolare, sono stati studiati gli effetti del biostimolante sui livelli di alcuni intermedi della via dei fenilpropanoidi e sull’attività e sui livelli di un enzima chiave (fenilalanina ammonio liasi, PAL) di tale via biosintetica. In piante di lattuga trattate con due diverse dosi (1 mL L-1 e 10 mL L-1) di estratti acquosi di foglie e di fiori di B. officinalis sono stati valutati: mediante estrazione metanolica e dosaggio colorimetrico, i contenuti totali di fenoli e flavonoidi e la capacità antiossidante totale; mediante dosaggio spettrofotometrico, l’attività PAL totale. In generale i risultati preliminari ottenuti indicano che entrambi gli estratti (da foglie e da fiori) di B. officinalis inducono in lattuga un aumento di tutti i parametri considerati, sebbene gli effetti non risultino in molti casi univocamente correlati con le dosi applicate. La somministrazione di estratti di fiori, a differenza di quelli di foglia, determina in lattuga un aumento della biomassa senza alterare sostanzialmente i livelli delle proteine solubili suggerendo un loro probabile effetto nel promuovere la crescita per distensione. Gli estratti di foglie di B. officinalis risultano particolarmente efficaci nel promuovere un aumento dei contenuti di fenoli e flavonoidi totali, mentre quelli di fiori nel promuovere un aumento dei livelli della capacità antiossidante. Alla più elevata dose somministrata (10 mL L-1) entrambi gli estratti, e in particolare quelli di fiori, determinano un aumento dell’attività PAL totale. Sono in corso le determinazioni dei livelli di proteina PAL mediante SDS-PAGE/WB.
Effetti di trattamenti con biostimolanti sull’attivazione del metabolismo secondario in foglie di L. sativa / N. Negrini, S. Morgutti, R. Bulgari, G. Cocetta, A. Ferrante. ((Intervento presentato al 34. convegno SICA tenutosi a Perugia nel 2016.
Effetti di trattamenti con biostimolanti sull’attivazione del metabolismo secondario in foglie di L. sativa
N. Negrini;S. Morgutti;R. Bulgari;G. Cocetta;A. Ferrante
2016
Abstract
La ricerca di sistemi agricoli a basso impatto ambientale ha incentivato l’impiego di prodotti biostimolanti, definiti come composti ottenuti per estrazione da matrici organiche, aventi la capacità di modificare i processi fisiologici delle piante con effetti positivi sulla crescita, sullo sviluppo e/o sulla tolleranza agli stress ambientali. Tali composti, a base di acidi umici, estratti di alghe, chitosano, chitina, poli- e oligosaccaridi, amminoacidi, ormoni vegetali contenuti nella matrice grezza e vitamine, sono caratterizzati da un contenuto trascurabile di elementi fertilizzanti e, sia quantitativamente che qualitativamente, devono esplicare la loro azione biologica ad una concentrazione intermedia tra quella dei fitoregolatori e quella dei fertilizzanti. L’effetto dei biostimolanti sull’aumento della resa delle colture sembra dovuto alla capacità di migliorarne l’efficienza d’uso dei nutrienti minerali, aspetto importante soprattutto per i nitrati la cui suscettibilità al dilavamento comporta problemi per la crescita della pianta e per l’ambiente. Alcuni biostimolanti sembrano avere effetto sull’attivazione di enzimi del metabolismo secondario e sulla produzione di composti antiossidanti che, oltre a favorire la resistenza a stress biotici e abiotici, sono molto importanti per la salute umana dal punto di vista nutrizionale. I meccanismi d’azione di tali sostanze sono ancora poco noti. La possibilità di avvalersi e di diffondere l’uso dei biostimolanti avrebbe il vantaggio di ridurre l’applicazione di fertilizzanti e prodotti fitosanitari con riflessi positivi sui costi di produzione, la salvaguardia dell’ambiente e la qualità/salubrità del prodotto finale. Il presente lavoro di ricerca è volto a caratterizzare l’efficacia di estratti grezzi di Borago officinalis L. valutando gli effetti della loro somministrazione sulla crescita e le proprietà qualitative di una specie modello (Lactuca sativa L. var. Longifolia). In particolare, sono stati studiati gli effetti del biostimolante sui livelli di alcuni intermedi della via dei fenilpropanoidi e sull’attività e sui livelli di un enzima chiave (fenilalanina ammonio liasi, PAL) di tale via biosintetica. In piante di lattuga trattate con due diverse dosi (1 mL L-1 e 10 mL L-1) di estratti acquosi di foglie e di fiori di B. officinalis sono stati valutati: mediante estrazione metanolica e dosaggio colorimetrico, i contenuti totali di fenoli e flavonoidi e la capacità antiossidante totale; mediante dosaggio spettrofotometrico, l’attività PAL totale. In generale i risultati preliminari ottenuti indicano che entrambi gli estratti (da foglie e da fiori) di B. officinalis inducono in lattuga un aumento di tutti i parametri considerati, sebbene gli effetti non risultino in molti casi univocamente correlati con le dosi applicate. La somministrazione di estratti di fiori, a differenza di quelli di foglia, determina in lattuga un aumento della biomassa senza alterare sostanzialmente i livelli delle proteine solubili suggerendo un loro probabile effetto nel promuovere la crescita per distensione. Gli estratti di foglie di B. officinalis risultano particolarmente efficaci nel promuovere un aumento dei contenuti di fenoli e flavonoidi totali, mentre quelli di fiori nel promuovere un aumento dei livelli della capacità antiossidante. Alla più elevata dose somministrata (10 mL L-1) entrambi gli estratti, e in particolare quelli di fiori, determinano un aumento dell’attività PAL totale. Sono in corso le determinazioni dei livelli di proteina PAL mediante SDS-PAGE/WB.Pubblicazioni consigliate
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