La crisi generata dal COVID-19 ha colpito duramente molti settori produttivi. Nel settore florovi- vaistico, in particolare, si è verificata una forte riduzione della domanda di prodotti come fiori recisi, piante ornamentali, alberi e bulbi. Soprattutto nella fase iniziale della pandemia, le restrizioni sui voli e sui trasporti internazionali hanno fortemente influenzato l’intera catena logistica. In tutto il mondo, eventi come matrimoni, funerali e altre manifestazioni pubbliche e sociali si sono interrotte o fortemente ridotte, causando una decisiva contrazione della domanda di tali prodotti. I floricoltori olandesi hanno distrutto circa 400.000.000 di fiori rimasti invenduti a causa della pandemia. Le vendite della cooperati- va Royal FloraHolland sono diminuite in media del 50% ogni settimana rispetto all’anno precedente. In Italia, dati ISTAT riportano che, a seguito di una crescita registrata nel 2019 nella produzione di fiori e piante in vaso e nell’export di tali categorie di prodotto, la pandemia ha causato la distruzione del 60% dei fiori recisi per mancanza di mercato, ed è stata stimata una perdita di circa 1,7 miliardi di euro per le aziende connesse al settore ornamentale. Va considerato che la pandemia in Italia è iniziata intorno a marzo 2020, all’inizio della stagione primaverile, periodo dell’anno in cui si realizza la maggior parte del fatturato all’interno del settore. Le restrizioni messe in atto, tuttavia, avendo costretto i cittadini in casa, hanno favorito col passare del tempo attività come l’home gardening. Le persone hanno riscoperto il piacere di dedicarsi ad attività all’aria aperta e connesse con la natura, attività che influenzano positi- vamente la qualità della vita, con notevoli benefici sulla salute mentale, soprattutto in termini di riduzio- ne dei sintomi legati a stress e depressione. In Germania, nei primi 9 mesi del 2020, il volume del mer- cato dei fiori e delle piante ornamentali, in particolare d’appartamento, è cresciuto del 5,2%, proprio in conseguenza ai periodi di lockdown. In Italia, il settore florovivaistico sta mostrando un parziale recupe- ro; per esempio, nel periodo natalizio, il maggior tempo passato in casa ha incrementato la richiesta di poinsettie, alberi di Natale e ciclamini del 15%. Questo parziale recupero mostra una capacità di reazio- ne del florovivaismo alla complessa situazione pandemica in atto. Inoltre, la riscoperta di attività con- nesse al verde e all’home gardening potrebbe offrire un rinnovato slancio al settore. Anche le soluzioni di consegna a domicilio e acquisto via web adottate da molte aziende potrebbero rivelarsi utili per supe- rare altre eventuali chiusure forzate e per favorire il contatto diretto tra il coltivatore e il cliente finale.
Effetti dell’emergenza COVID-19 sul florovivaismo / R. Bulgari, A. Ertani, A. Ferrante, G. Cocetta, A. Petrini, C. Nicoletto, P. Sambo, S. Nicola. ((Intervento presentato al 13. convegno Giornate scientifiche SOI I traguardi di Agenda 2030 per l’ortoflorofrutticoltura italiana tenutosi a Catania : 22-23 giugno nel 2021.
Effetti dell’emergenza COVID-19 sul florovivaismo
R. Bulgari
;A. Ferrante;G. Cocetta;A. Petrini;
2021
Abstract
La crisi generata dal COVID-19 ha colpito duramente molti settori produttivi. Nel settore florovi- vaistico, in particolare, si è verificata una forte riduzione della domanda di prodotti come fiori recisi, piante ornamentali, alberi e bulbi. Soprattutto nella fase iniziale della pandemia, le restrizioni sui voli e sui trasporti internazionali hanno fortemente influenzato l’intera catena logistica. In tutto il mondo, eventi come matrimoni, funerali e altre manifestazioni pubbliche e sociali si sono interrotte o fortemente ridotte, causando una decisiva contrazione della domanda di tali prodotti. I floricoltori olandesi hanno distrutto circa 400.000.000 di fiori rimasti invenduti a causa della pandemia. Le vendite della cooperati- va Royal FloraHolland sono diminuite in media del 50% ogni settimana rispetto all’anno precedente. In Italia, dati ISTAT riportano che, a seguito di una crescita registrata nel 2019 nella produzione di fiori e piante in vaso e nell’export di tali categorie di prodotto, la pandemia ha causato la distruzione del 60% dei fiori recisi per mancanza di mercato, ed è stata stimata una perdita di circa 1,7 miliardi di euro per le aziende connesse al settore ornamentale. Va considerato che la pandemia in Italia è iniziata intorno a marzo 2020, all’inizio della stagione primaverile, periodo dell’anno in cui si realizza la maggior parte del fatturato all’interno del settore. Le restrizioni messe in atto, tuttavia, avendo costretto i cittadini in casa, hanno favorito col passare del tempo attività come l’home gardening. Le persone hanno riscoperto il piacere di dedicarsi ad attività all’aria aperta e connesse con la natura, attività che influenzano positi- vamente la qualità della vita, con notevoli benefici sulla salute mentale, soprattutto in termini di riduzio- ne dei sintomi legati a stress e depressione. In Germania, nei primi 9 mesi del 2020, il volume del mer- cato dei fiori e delle piante ornamentali, in particolare d’appartamento, è cresciuto del 5,2%, proprio in conseguenza ai periodi di lockdown. In Italia, il settore florovivaistico sta mostrando un parziale recupe- ro; per esempio, nel periodo natalizio, il maggior tempo passato in casa ha incrementato la richiesta di poinsettie, alberi di Natale e ciclamini del 15%. Questo parziale recupero mostra una capacità di reazio- ne del florovivaismo alla complessa situazione pandemica in atto. Inoltre, la riscoperta di attività con- nesse al verde e all’home gardening potrebbe offrire un rinnovato slancio al settore. Anche le soluzioni di consegna a domicilio e acquisto via web adottate da molte aziende potrebbero rivelarsi utili per supe- rare altre eventuali chiusure forzate e per favorire il contatto diretto tra il coltivatore e il cliente finale.File | Dimensione | Formato | |
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