Gli Streptomiceti hanno mostrato una notevole capacità nel modulare la risposta delle piante e colonizzare i tessuti vegetali come organismi endofiti. Essendo inoltre dei buoni colonizzatori della rizosfera e svolgendo un ruolo cruciale nel microbiota vegetale, possono essere considerati dei buoni candidati come biostimolanti microbici. Due ceppi di Streptomiceti (S1 e S2) sono stati testati in piante di pomodoro per valutare la loro efficacia nella modulazione della crescita delle piante. Sono state effettuate diverse prove, in vitro e in vivo, per valutare differenti tecniche di applicazione (seed coating e applicazione radicale) e risposte a condizioni ambientali diverse (riduzione dell’apporto idrico). I test di colonizzazione del seme hanno confermato la capacità di questi streptomiceti di colonizzare le radici emergenti della pianta dopo il trattamento del seme. Le prime prove hanno mostrato un aumento dell'altezza delle piante trattate dopo tre settimane dalla semina. Le due tecniche di applicazione, da sole o in combinazione, hanno indotto risposte diverse nelle piante di pomodoro, influenzando sia il metabolismo primario (carboidrati, nitrati) che secondario (fenoli, antociani). Nelle prove di applicazione in condizione di minor apporto idrico, i risultati hanno mostrato risposte differenti da parte delle piante trattate con i due diversi ceppi. In particolare, un ceppo (S1) ha determinato un aumento del contenuto di nitrati e zuccheri e una diminuzione della prolina nelle foglie. Allo stesso tempo i valori di efficienza fotosintetica sono rimasti superiori alla soglia critica. L’altro ceppo (S2) ha determinato un aumento della concentrazione di fenoli (+ 27%) nelle foglie e un maggior contenuto di carotenoidi (+52 %) nelle bacche. Ulteriori studi sui meccanismi d'azione dei ceppi sono necessari per approfondire la loro attività e il loro potenziale utilizzo come biostimolanti in agricoltura.
Effetto dell’applicazione di streptomiceti in piante di pomodoro / G. Franzoni, V. Mattei, A. Ferrante, M. Pasquali. ((Intervento presentato al convegno II Convegno Nazionale di Orticoltura e Floricoltura : 19-21 giugno tenutosi a Padova nel 2024.
Effetto dell’applicazione di streptomiceti in piante di pomodoro
G. Franzoni
Co-primo
;V. MatteiCo-primo
;A. Ferrante;M. Pasquali
Ultimo
2024
Abstract
Gli Streptomiceti hanno mostrato una notevole capacità nel modulare la risposta delle piante e colonizzare i tessuti vegetali come organismi endofiti. Essendo inoltre dei buoni colonizzatori della rizosfera e svolgendo un ruolo cruciale nel microbiota vegetale, possono essere considerati dei buoni candidati come biostimolanti microbici. Due ceppi di Streptomiceti (S1 e S2) sono stati testati in piante di pomodoro per valutare la loro efficacia nella modulazione della crescita delle piante. Sono state effettuate diverse prove, in vitro e in vivo, per valutare differenti tecniche di applicazione (seed coating e applicazione radicale) e risposte a condizioni ambientali diverse (riduzione dell’apporto idrico). I test di colonizzazione del seme hanno confermato la capacità di questi streptomiceti di colonizzare le radici emergenti della pianta dopo il trattamento del seme. Le prime prove hanno mostrato un aumento dell'altezza delle piante trattate dopo tre settimane dalla semina. Le due tecniche di applicazione, da sole o in combinazione, hanno indotto risposte diverse nelle piante di pomodoro, influenzando sia il metabolismo primario (carboidrati, nitrati) che secondario (fenoli, antociani). Nelle prove di applicazione in condizione di minor apporto idrico, i risultati hanno mostrato risposte differenti da parte delle piante trattate con i due diversi ceppi. In particolare, un ceppo (S1) ha determinato un aumento del contenuto di nitrati e zuccheri e una diminuzione della prolina nelle foglie. Allo stesso tempo i valori di efficienza fotosintetica sono rimasti superiori alla soglia critica. L’altro ceppo (S2) ha determinato un aumento della concentrazione di fenoli (+ 27%) nelle foglie e un maggior contenuto di carotenoidi (+52 %) nelle bacche. Ulteriori studi sui meccanismi d'azione dei ceppi sono necessari per approfondire la loro attività e il loro potenziale utilizzo come biostimolanti in agricoltura.Pubblicazioni consigliate
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