The book Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contemporaneo su violenza, ordine, sicurezza offers an interesting interdisciplinary perspective on aspects of the social life that undoubtedly shows continuity between past and present and that exert a strong influence on criminal systems. If fear, as an instinct, constitutes a natural defense tool for the individual, ‘collective’ fear is a phenomenon open to different declinations, not all positive, as we will see, for example, in the current hypertrophy of the criminal law. Sometimes collective fear is triggered by objective causes (e.g. by natural catastrophes, epidemics, famine, wars or revolutions); sometimes, instead, collective fear is generated by the so called ‘culture of fear’. Such culture instills and amplifies a sense of insecurity towards true or presumed enemies by using propaganda, rhetoric or violence (just think at the ‘function’ of the terrorism). This, in turn, drives people to search safety and strengthens the power of those who offer protection even with the tools of the criminal law.

Il libro La paura. Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contemporaneo su violenza, ordine, sicurezza offre numerose prospettive di riflessione interdisciplinare su un aspetto della vita delle società che ha caratteri di continuità tra passato e presente e forte influenza sulla configurazione dei sistemi penali. Se, come istinto, la paura costituisce uno strumento naturale di difesa per l’individuo, la paura ‘collettiva’ è fenomeno che, nella convivenza sociale, si presta a numerose declinazioni e non tutte di segno positivo, come si vede, ad esempio, nell’attuale ipertrofia del diritto penale. La paura è talvolta scatenata da cause oggettive (da fenomeni naturali come le catastrofi, le epidemie, le carestie, oppure da guerre e rivoluzioni); in altri casi, invece, è suscitata dalle cosiddette ‘culture della paura’, tese a ingenerare o a far crescere con la propaganda e la retorica o con atti di violenza (basti pensare alla ‘funzione’ degli atti di terrorismo) insicurezza di fronte a ‘nemici’ talvolta veri, talvolta ‘presunti’ allo scopo di suscitare ricerca di protezione e sicurezza e con questo di rafforzare il potere di chi offre tutela anche con gli strumenti del diritto penale.

La paura. Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contenporaneo su violenza, ordine, sicurezza / C. Storti, F. Colao. - In: RENDICONTI. CLASSE DI LETTERE E SCIENZE MORALI E STORICHE. - ISSN 2384-9150. - 2020:154(2021 Nov), pp. 117-133. [10.4081/lettere.2020.760]

La paura. Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contenporaneo su violenza, ordine, sicurezza

C. Storti;
2021

Abstract

The book Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contemporaneo su violenza, ordine, sicurezza offers an interesting interdisciplinary perspective on aspects of the social life that undoubtedly shows continuity between past and present and that exert a strong influence on criminal systems. If fear, as an instinct, constitutes a natural defense tool for the individual, ‘collective’ fear is a phenomenon open to different declinations, not all positive, as we will see, for example, in the current hypertrophy of the criminal law. Sometimes collective fear is triggered by objective causes (e.g. by natural catastrophes, epidemics, famine, wars or revolutions); sometimes, instead, collective fear is generated by the so called ‘culture of fear’. Such culture instills and amplifies a sense of insecurity towards true or presumed enemies by using propaganda, rhetoric or violence (just think at the ‘function’ of the terrorism). This, in turn, drives people to search safety and strengthens the power of those who offer protection even with the tools of the criminal law.
Il libro La paura. Riflessioni interdisciplinari per un dibattito contemporaneo su violenza, ordine, sicurezza offre numerose prospettive di riflessione interdisciplinare su un aspetto della vita delle società che ha caratteri di continuità tra passato e presente e forte influenza sulla configurazione dei sistemi penali. Se, come istinto, la paura costituisce uno strumento naturale di difesa per l’individuo, la paura ‘collettiva’ è fenomeno che, nella convivenza sociale, si presta a numerose declinazioni e non tutte di segno positivo, come si vede, ad esempio, nell’attuale ipertrofia del diritto penale. La paura è talvolta scatenata da cause oggettive (da fenomeni naturali come le catastrofi, le epidemie, le carestie, oppure da guerre e rivoluzioni); in altri casi, invece, è suscitata dalle cosiddette ‘culture della paura’, tese a ingenerare o a far crescere con la propaganda e la retorica o con atti di violenza (basti pensare alla ‘funzione’ degli atti di terrorismo) insicurezza di fronte a ‘nemici’ talvolta veri, talvolta ‘presunti’ allo scopo di suscitare ricerca di protezione e sicurezza e con questo di rafforzare il potere di chi offre tutela anche con gli strumenti del diritto penale.
paura; paura collettiva; difesa; nemico;
Settore IUS/19 - Storia del Diritto Medievale e Moderno
nov-2021
http://www.ilasl.org/index.php/Lettere/article/view/760/726
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