Il contributo indaga come nell’opera di Elio Vittorini il tema dello Stabat Mater si ritrovi in Conversazione in Sicilia – nella parte quinta, cioè l’ultima, del romanzo – e come la sua presenza abbia un valore direttamente e compiutamente politico, poiché è piegata dall’autore a un preciso intento: mostrare come i sentimenti della bontà a della pietà caratteristici di ogni Stabat Mater, siano due dei principali «compromessi infiniti della corruzione», contro cui l’uomo deve imparare a lottare, per rimuoverli e per fondare una società più giusta. All’interno dunque di un testo narrativo che si pone apertamente l’obiettivo di una dura critica alla propria contemporaneità, lo Stabat Mater rappresenta un’immagine che deve essere distrutta, perché la sua fissità iconografica è giudicata portatrice di sentimenti reazionari, conniventi con il potere costituito, incarnato in quel momento storico dalla dittatura fascista.
La negazione dello Stabat Mater in "Conversazione in Sicilia" di Elio Vittorini / V. Brigatti (MODERNA/COMPARATA). - In: Stabat Mater : immagini e sequenze del moderno / [a cura di] A. Dolfi. - Prima edizione. - [s.l] : Firenze University Press, 2018. - ISBN 9788864536873. - pp. 107-117
La negazione dello Stabat Mater in "Conversazione in Sicilia" di Elio Vittorini
V. Brigatti
2018
Abstract
Il contributo indaga come nell’opera di Elio Vittorini il tema dello Stabat Mater si ritrovi in Conversazione in Sicilia – nella parte quinta, cioè l’ultima, del romanzo – e come la sua presenza abbia un valore direttamente e compiutamente politico, poiché è piegata dall’autore a un preciso intento: mostrare come i sentimenti della bontà a della pietà caratteristici di ogni Stabat Mater, siano due dei principali «compromessi infiniti della corruzione», contro cui l’uomo deve imparare a lottare, per rimuoverli e per fondare una società più giusta. All’interno dunque di un testo narrativo che si pone apertamente l’obiettivo di una dura critica alla propria contemporaneità, lo Stabat Mater rappresenta un’immagine che deve essere distrutta, perché la sua fissità iconografica è giudicata portatrice di sentimenti reazionari, conniventi con il potere costituito, incarnato in quel momento storico dalla dittatura fascista.File | Dimensione | Formato | |
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