Valutazione di alcune erbe spontanee per la produzione di micro-ortaggi

I micro-ortaggi, una delle ultime innovazioni di prodotto nel settore orticolo, sono germogli di specie soprattutto ortive ma non solo, tagliati subito sopra la radice non appena si sono sviluppate le prime foglie e i cotiledoni sono ancora teneri. Vengono consumati crudi, come elementi di guarnizione dei piatti o per arricchire insalate. Un aspetto che li rende particolarmente interessanti dal punto di vista gastronomico e nutrizionale è la grande varietà di forme, colori, consistenze, sapori e composizione chimica che essi possono offrire, in relazione all’elevato numero di specie utilizzabili. Infatti, oltre alle piante ortive si possono impiegare come micro-ortaggi le specie aromatiche, alcuni cereali, pseudocereali, legumi, oleaginose (girasole) e perfino piante da fibra come il lino. Numerose erbe spontanee, tradizionalmente utilizzate nella cucina popolare, potrebbero essere valorizzate attraverso la produzione di microortaggi, contribuendo al contempo ad ampliarne ulteriormente la gamma. In questo lavoro vengono presentati i risultati di una prova di coltivazione idroponica di alcune specie spontanee, Taraxacum officinale F. H. Wigg., Sanguisorba minor Scop. e Sinapis arvensis L., finalizzata all’ottenimento di micro-ortaggi. I semi delle suddette specie, previa disinfezione con ipoclorito di sodio, sono stati seminati in contenitori alveolati in polistirolo da 448 fori in quantitativi tali da ottenere, in base alla germinabilità precedentemente determinata, una densità di circa 8 piante ad alveolo. I contenitori sono stati posti a galleggiare in vasche contenenti 30 mm di soluzione nutritiva Hoagland a mezza forza oppure acqua di rubinetto. Le piante sono state raccolte al raggiungimento dello stadio di micro-ortaggi, e sottoposte a valutazione di aspetti quantitativi e qualitativi.