Negli ultimi anni è emerso con sempre maggior evidenza il ruolo dei radicali liberi nei meccanismi d’insorgenza dei tumori così come di molte patologie dismetaboliche e/o infiammatorie. Di conseguenza ha assunto gran rilevanza l’importanza dei meccanismi di difesa antiossidante, la cui efficienza dipende sia dal funzionamento ottimale dei mitocondri e dei perossisomi sia da una corretta alimentazione che assicuri la biodisponibilità di tutti i fattori nutrizionali necessari. In questa esposizione saranno dapprima presentate le caratteristiche generali dei radicali liberi d’interesse biologico, il modo in cui si formano in vivo ed i danni che provocano a cellule e tessuti. Verranno quindi descritti i sistemi naturali di difesa contro la formazione e la propagazione dei prodotti di perossidazione. Saranno anche illustrate le nuove evidenze scientifiche sulla correlazione tra l’aumento dei radicali liberi e lo sbilancio nel rapporto tra acidi grassi polinsaturi (PUFA) della serie n-6 e della serie n-3. Tale sbilancio comporta un aumento sia dei mediatori pro-infiammatori che della possibilità d’insorgenza di forme tumorali. Nuove recenti evidenze dimostrano che i PUFA della serie n-3, ed in particolare l’acido eicosapentaenoico (20:5) e l’acido docosaesaenoico (22:6) esercitano un effetto di protezione contro l’insorgenza di varie forme di tumori: seno, colon, prostata, ecc; mentre, al contrario, un eccesso di PUFA della serie n-6 si è dimostrato in grado d’aumentare le probabilità d’insorgenza dell’evento tumorale. L’ultima parte della relazione sarà incentrata sulle nuove metodiche analitiche in grado di monitorare l’omeostasi e le interrelazioni tra radicali liberi, antiossidanti ed equilibrio tra n-6 e n-3, e, la loro utilizzazione nel redigere e stabilire l’approccio dietoterapico più efficace per la prevenzione e/o la riduzione dello stress ossidativo patologico ed i conseguenti danni potenziali.
Invecchiamento, stress ossidativo e danni potenziali: alterato rapporto tra acidi grassi n-6 e n-3 e cancerogenesi / B. Cestaro, R. Cazzola - In: Nutrizione Clinica e Patologie Correlate / [a cura di] M.G. Gentile. - Fidenza : Mattioli 1885 spa, 2007. - ISBN 9788862610018. - pp. 43-52
Invecchiamento, stress ossidativo e danni potenziali: alterato rapporto tra acidi grassi n-6 e n-3 e cancerogenesi
B. CestaroPrimo
;R. CazzolaUltimo
2007
Abstract
Negli ultimi anni è emerso con sempre maggior evidenza il ruolo dei radicali liberi nei meccanismi d’insorgenza dei tumori così come di molte patologie dismetaboliche e/o infiammatorie. Di conseguenza ha assunto gran rilevanza l’importanza dei meccanismi di difesa antiossidante, la cui efficienza dipende sia dal funzionamento ottimale dei mitocondri e dei perossisomi sia da una corretta alimentazione che assicuri la biodisponibilità di tutti i fattori nutrizionali necessari. In questa esposizione saranno dapprima presentate le caratteristiche generali dei radicali liberi d’interesse biologico, il modo in cui si formano in vivo ed i danni che provocano a cellule e tessuti. Verranno quindi descritti i sistemi naturali di difesa contro la formazione e la propagazione dei prodotti di perossidazione. Saranno anche illustrate le nuove evidenze scientifiche sulla correlazione tra l’aumento dei radicali liberi e lo sbilancio nel rapporto tra acidi grassi polinsaturi (PUFA) della serie n-6 e della serie n-3. Tale sbilancio comporta un aumento sia dei mediatori pro-infiammatori che della possibilità d’insorgenza di forme tumorali. Nuove recenti evidenze dimostrano che i PUFA della serie n-3, ed in particolare l’acido eicosapentaenoico (20:5) e l’acido docosaesaenoico (22:6) esercitano un effetto di protezione contro l’insorgenza di varie forme di tumori: seno, colon, prostata, ecc; mentre, al contrario, un eccesso di PUFA della serie n-6 si è dimostrato in grado d’aumentare le probabilità d’insorgenza dell’evento tumorale. L’ultima parte della relazione sarà incentrata sulle nuove metodiche analitiche in grado di monitorare l’omeostasi e le interrelazioni tra radicali liberi, antiossidanti ed equilibrio tra n-6 e n-3, e, la loro utilizzazione nel redigere e stabilire l’approccio dietoterapico più efficace per la prevenzione e/o la riduzione dello stress ossidativo patologico ed i conseguenti danni potenziali.Pubblicazioni consigliate
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