Le micotossine rappresentano un problema significativo per l'industria mangimistica con un elevato impatto sull'economia ed il commercio internazionale. Il problema principale associato a mangimi contaminati da micotossine non è tanto legato ad episodi acuti, ma ad esposizione cronica a bassi livelli di contaminazione con effetti negativi sulla salute, la produzione animale ed i prodotti di origine animale. Recenti indagini, condotte per valutare l'incidenza delle micotossine nei mangimi, confermano che aflatossine, deossinivalenolo, fumonisine, ocratossina A, tossina T-2 e zearalenone sono le principali micotossine rilevate nei mangimi e che vi sono notevoli differenze per quanto riguarda il tipo e la prevalenza di contaminazione in diverse regioni del mondo, con una variabilità di contaminazione fortemente dipendente dalle condizioni climatiche regionali. I risultati indicano che nella maggior parte dei casi le concentrazioni sono abbastanza basse per garantire la conformità con i valori indicati dalle normative dell'UE. Tuttavia, un'alta percentuale di campioni di mangimi risultano contaminati da più micotossine, che possono influire sulla salute degli animali a causa di effetti additivi/sinergi delle micotossine già a basse dosi. Generalmente le micotossine entrano nella filiera mangimistica attraverso colture contaminate destinate alla produzione di alimenti e mangimi, principalmente di cereali. Studi sul destino delle micotossine durante la trasformazione dei cereali hanno dimostrato che queste si concentrano nelle frazioni che comunemente sono utilizzate per l'alimentazione animale. Pertanto, la comprensione della distribuzione delle micotossine durante i processi tecnologici (macinazione, processi di fermentazione per la produzione di bio-etanolo e birra) rappresenta una tematica di interesse a livello mondiale. La disponibilità di tali dati può fornire una solida base di conoscenze per l’industria alimentare e mangimistica e gli enti istituzionali al fine di ridurre il rischio per l’animale e l’uomo, le ripercussioni commerciali negative, migliorare la sostenibilità dei processi produttivi agro-zootecnici ed agro-industriali, nonché permettere una revisione dei limiti normativi. Per il controllo della contaminazione con micotossine nei mangimi, il campionamento e l’analisi rappresentano i punti critici. In tale ambito, l'uso di metodi rapidi rappresenta una delle sfide più importanti al fine di ottenere una diagnosi rapida e accurata della qualità dei mangimi che permetta una gestione efficace e sicura dei mangimi.

Micotossine nella Feed Supply Chain: stato dell'arte e prospettive future / F. Cheli, V. Dell'Orto. - In: ISTISAN CONGRESSI. - ISSN 0393-5620. - (2015), pp. 48-48. ((Intervento presentato al 5. convegno Le micotossine nella filiera agro-alimentare tenutosi a Roma nel 2015.

Micotossine nella Feed Supply Chain: stato dell'arte e prospettive future

F. Cheli
Primo
;
V. Dell'Orto
Ultimo
2015

Abstract

Le micotossine rappresentano un problema significativo per l'industria mangimistica con un elevato impatto sull'economia ed il commercio internazionale. Il problema principale associato a mangimi contaminati da micotossine non è tanto legato ad episodi acuti, ma ad esposizione cronica a bassi livelli di contaminazione con effetti negativi sulla salute, la produzione animale ed i prodotti di origine animale. Recenti indagini, condotte per valutare l'incidenza delle micotossine nei mangimi, confermano che aflatossine, deossinivalenolo, fumonisine, ocratossina A, tossina T-2 e zearalenone sono le principali micotossine rilevate nei mangimi e che vi sono notevoli differenze per quanto riguarda il tipo e la prevalenza di contaminazione in diverse regioni del mondo, con una variabilità di contaminazione fortemente dipendente dalle condizioni climatiche regionali. I risultati indicano che nella maggior parte dei casi le concentrazioni sono abbastanza basse per garantire la conformità con i valori indicati dalle normative dell'UE. Tuttavia, un'alta percentuale di campioni di mangimi risultano contaminati da più micotossine, che possono influire sulla salute degli animali a causa di effetti additivi/sinergi delle micotossine già a basse dosi. Generalmente le micotossine entrano nella filiera mangimistica attraverso colture contaminate destinate alla produzione di alimenti e mangimi, principalmente di cereali. Studi sul destino delle micotossine durante la trasformazione dei cereali hanno dimostrato che queste si concentrano nelle frazioni che comunemente sono utilizzate per l'alimentazione animale. Pertanto, la comprensione della distribuzione delle micotossine durante i processi tecnologici (macinazione, processi di fermentazione per la produzione di bio-etanolo e birra) rappresenta una tematica di interesse a livello mondiale. La disponibilità di tali dati può fornire una solida base di conoscenze per l’industria alimentare e mangimistica e gli enti istituzionali al fine di ridurre il rischio per l’animale e l’uomo, le ripercussioni commerciali negative, migliorare la sostenibilità dei processi produttivi agro-zootecnici ed agro-industriali, nonché permettere una revisione dei limiti normativi. Per il controllo della contaminazione con micotossine nei mangimi, il campionamento e l’analisi rappresentano i punti critici. In tale ambito, l'uso di metodi rapidi rappresenta una delle sfide più importanti al fine di ottenere una diagnosi rapida e accurata della qualità dei mangimi che permetta una gestione efficace e sicura dei mangimi.
feed; mycotoxins
Settore AGR/18 - Nutrizione e Alimentazione Animale
2015
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