Tra le finalità perseguite dalle attività di sperimentazione e trasferimento tecnologico finalizzate allo Sviluppo Sostenibile nel settore agro-alimentare si possono collocare aspetti relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla chiusura del ciclo produttivo a livello aziendale e territoriale. In tale contesto, in Franciacorta, importante zona di produzione spumantistica lombarda, la presenza sul territorio di impianti di digestione anaerobica e l’evidente importanza del settore vitivinicolo per l’economia locale suggeriscono un’eventuale interazione tra i due settori produttivi. La sostituzione delle colture energetiche con matrici non destinate all’alimentazione risulta un’esigenza contingente al fine di rendere il processo di produzione di energia da digestione anaerobica più sostenibile anche economicamente. Il settore vitivinicolo, con l’utilizzo di scarti provenienti da pressatura delle uve (raspi e vinacce), (Biogas =310.78±17.6 l kg-1 ss., CH4=63% v/v, ss= 35,8%), rappresenta un potenziale in tale senso costituendo, inoltre, per l’azienda vitivinicola un’alternativa o un processo integrativo alla distillazione delle vinacce e quindi la soluzione al loro smaltimento. Il prevalente indirizzo enologico della viticoltura franciacortina determina peculiari esigenze in termini di nutrizione per la vite; l’importanza “in vini da base spumante” della componente acidica e la sua stretta relazione con la nutrizione azotata, nonché l’influenza della disponibilità dell’azoto prontamente assimilabile nelle cinetiche di rifermentazione per la presa di spuma, giustificano i particolari fabbisogni in azoto di tali prodotti. Aspetto non trascurabile nella sostenibilità economico-ambientale della filiera “biogas” è la valorizzazione del prodotto della digestione anaerobica, comunemente chiamato digestato. L’utilizzo agronomico del digestato come fertilizzante, permette sia l’apporto di elementi nutrizionali in sostituzione dei concimi di sintesi e organici, sia la possibilità di chiusura del ciclo biogeochimico del carbonio e dei nutrienti. Utilizzato dopo lavorazione di separazione solido-liquida permette di sfruttare al meglio tali caratteristiche di fertilizzante. La frazione solida, con le sue proprietà ammendanti, è utilizzata come alternativa alla concimazione di tipo organico (compost), mentre la frazione liquida, ricca di azoto prontamente assimilabile (68,9% N-NH4/N tot) può essere utilizzata in sostituzione a concimi minerali (urea). Al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera derivanti da tale somministrazione, è stata messa a punto, anche per il vigneto, una tecnica agronomica di iniezione ed interramento della matrice liquida digestata, ottenendo efficienze di utilizzo dell’azoto del digestato elevate. Alla luce degli aspetti analizzati lo studio si propone di valutare le effettive potenzialità in termini di produzione di biogas e resa energetica delle vinacce e raspi puri, nonché la valutazione dei risultati produttivi in vigneto a fronte dell’utilizzo di entrambe le frazioni del digestato. Le prospettive di chiusura del ciclo produttivo possono essere considerate a livello territoriale con conferimento delle vinacce da differenti aziende vitivinicole a un impianto comune di digestione anaerobica e restituzione del digestato durante la concimazione dei vigneti.

Digestato in viticoltura : un esempio di chiusura del ciclo produttivo in Franciacorta / C. Riva, I. Ghiglieno, F. Adani, L. Valenti. ((Intervento presentato al convegno I paradigmi della sostenibilità tenutosi a SIMEI - Milano nel 2013.

Digestato in viticoltura : un esempio di chiusura del ciclo produttivo in Franciacorta

I. Ghiglieno;F. Adani;L. Valenti
2013

Abstract

Tra le finalità perseguite dalle attività di sperimentazione e trasferimento tecnologico finalizzate allo Sviluppo Sostenibile nel settore agro-alimentare si possono collocare aspetti relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla chiusura del ciclo produttivo a livello aziendale e territoriale. In tale contesto, in Franciacorta, importante zona di produzione spumantistica lombarda, la presenza sul territorio di impianti di digestione anaerobica e l’evidente importanza del settore vitivinicolo per l’economia locale suggeriscono un’eventuale interazione tra i due settori produttivi. La sostituzione delle colture energetiche con matrici non destinate all’alimentazione risulta un’esigenza contingente al fine di rendere il processo di produzione di energia da digestione anaerobica più sostenibile anche economicamente. Il settore vitivinicolo, con l’utilizzo di scarti provenienti da pressatura delle uve (raspi e vinacce), (Biogas =310.78±17.6 l kg-1 ss., CH4=63% v/v, ss= 35,8%), rappresenta un potenziale in tale senso costituendo, inoltre, per l’azienda vitivinicola un’alternativa o un processo integrativo alla distillazione delle vinacce e quindi la soluzione al loro smaltimento. Il prevalente indirizzo enologico della viticoltura franciacortina determina peculiari esigenze in termini di nutrizione per la vite; l’importanza “in vini da base spumante” della componente acidica e la sua stretta relazione con la nutrizione azotata, nonché l’influenza della disponibilità dell’azoto prontamente assimilabile nelle cinetiche di rifermentazione per la presa di spuma, giustificano i particolari fabbisogni in azoto di tali prodotti. Aspetto non trascurabile nella sostenibilità economico-ambientale della filiera “biogas” è la valorizzazione del prodotto della digestione anaerobica, comunemente chiamato digestato. L’utilizzo agronomico del digestato come fertilizzante, permette sia l’apporto di elementi nutrizionali in sostituzione dei concimi di sintesi e organici, sia la possibilità di chiusura del ciclo biogeochimico del carbonio e dei nutrienti. Utilizzato dopo lavorazione di separazione solido-liquida permette di sfruttare al meglio tali caratteristiche di fertilizzante. La frazione solida, con le sue proprietà ammendanti, è utilizzata come alternativa alla concimazione di tipo organico (compost), mentre la frazione liquida, ricca di azoto prontamente assimilabile (68,9% N-NH4/N tot) può essere utilizzata in sostituzione a concimi minerali (urea). Al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera derivanti da tale somministrazione, è stata messa a punto, anche per il vigneto, una tecnica agronomica di iniezione ed interramento della matrice liquida digestata, ottenendo efficienze di utilizzo dell’azoto del digestato elevate. Alla luce degli aspetti analizzati lo studio si propone di valutare le effettive potenzialità in termini di produzione di biogas e resa energetica delle vinacce e raspi puri, nonché la valutazione dei risultati produttivi in vigneto a fronte dell’utilizzo di entrambe le frazioni del digestato. Le prospettive di chiusura del ciclo produttivo possono essere considerate a livello territoriale con conferimento delle vinacce da differenti aziende vitivinicole a un impianto comune di digestione anaerobica e restituzione del digestato durante la concimazione dei vigneti.
nov-2013
Settore AGR/02 - Agronomia e Coltivazioni Erbacee
Settore AGR/03 - Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree
Digestato in viticoltura : un esempio di chiusura del ciclo produttivo in Franciacorta / C. Riva, I. Ghiglieno, F. Adani, L. Valenti. ((Intervento presentato al convegno I paradigmi della sostenibilità tenutosi a SIMEI - Milano nel 2013.
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