Questo report presenta i risultati di uno specifico studio di ciclo di vita (Life Cycle Assessment- LCA) applicato alla filiera del latte crudo vaccino prodotto in Nord Italia, ed in particolare ad 1 kg di latte crudo vaccino prodotto presso le aziende agrozootecniche, senza successivi trattamenti o trasformazioni. Il latte crudo vaccino può essere utilizzato nel settore lattiero-caseario per successive lavorazioni e trasformazioni, per ottenere varie tipologie di prodotti (es. latte da bere, burro, yogurt, formaggi, ecc.). Lo studio LCA è stato svolto adottando un approccio “from cradle-to-gate”, ovvero considerando tutti i processi fino al “cancello dell’azienda agrozootecnica”, senza includere il trattamento e la lavorazione del latte crudo per la sua trasformazione in altri prodotti lattiero-caseari, la distribuzione del prodotto ai successivi trasformatori (es. caseifici, centrali del latte), e le successive fasi di uso e fine vita (ad es. eventuale bollitura presso il consumatore e il processo di smaltimento del latte non utilizzato o non conforme alle norme igieniche). La modellazione del sistema analizzato è stata eseguita facendo ricorso a dati primari disponibili a livello di filiera, estratti ed elaborati da un insieme di dati messi a disposizione dall’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia. L’insieme di dati è stato raccolto dal gruppo dell’Università di Milano presso aziende del settore durante i progetti LIFE Forage4climate e LIFE DOP e sono riferiti alla produzione di latte crudo vaccino per l’anno 2019, rappresentativi della filiera media del Nord Italia di questa tipologia di latte e delle tecnologie (tipologie di strutture, razioni degli animali, macchinari, attrezzature, ecc.) in essa impiegate. I dati utilizzati sono stati raccolti presso 98 aziende agroozotecniche della Lombardia, situate nelle province di Como, Lecco, Milano, Pavia, Lodi, Sondrio e Mantova (5 aziende del progetto LIFE FOrage4climate e 93 aziende del progetto LIFE DOP). L’unità funzionale è 1 kg di latte crudo vaccino, prodotto intermedio destinato a essere trattato e lavorato per ottenere altri prodotti della filiera lattiero-casearia. Il contenuto medio di grasso nel latte è pari al 3,8%, mentre il contenuto medio di proteine è pari al 3,4%. I risultati della categoria di impatto ambientale Climate change sono pari ad un totale di 1,76 kg CO2 eq. / kg di latte crudo vaccino, di cui 0,16 kg CO2 eq. associati alla produzione degli alimenti zootecnici autoprodotti dalle aziende agrozootecniche, e i restanti 1,60 kg CO2 eq. associati all’allevamento dei bovini da latte (compreso l’acquisto dei mangimi e integratori) e alla loro mungitura. L’energia usata in stalla, la produzione degli alimenti acquistati, le emissioni dirette dovute all’uso di fertilizzanti e agrofarmaci per l’autoproduzione di alimenti zootecnici e le emissioni prodotte dalla fermentazione enterica degli animali e delle deiezioni, sono preponderanti in tutte le categorie di impatto significative. In letteratura esistono molti studi LCA di prodotti analoghi al latte crudo vaccino analizzato in questo report, e, dalla loro analisi, si può affermare che i risultati ottenuti mostrano lo stesso ordine di grandezza di quelli presenti in letteratura.
STUDIO DI FILIERA DEL LATTE CRUDO VACCINO DEL NORD ITALIA / V. Fantin, S. Cortesi, F. Frisone, A. Sandrucci, A. Tamburini, L. Bava, M. Zucali, G. Gislon. - [s.l] : ENEA, 2023 Oct.
STUDIO DI FILIERA DEL LATTE CRUDO VACCINO DEL NORD ITALIA
A. Sandrucci;A. Tamburini;L. Bava;M. ZucaliPenultimo
;G. GislonUltimo
2023
Abstract
Questo report presenta i risultati di uno specifico studio di ciclo di vita (Life Cycle Assessment- LCA) applicato alla filiera del latte crudo vaccino prodotto in Nord Italia, ed in particolare ad 1 kg di latte crudo vaccino prodotto presso le aziende agrozootecniche, senza successivi trattamenti o trasformazioni. Il latte crudo vaccino può essere utilizzato nel settore lattiero-caseario per successive lavorazioni e trasformazioni, per ottenere varie tipologie di prodotti (es. latte da bere, burro, yogurt, formaggi, ecc.). Lo studio LCA è stato svolto adottando un approccio “from cradle-to-gate”, ovvero considerando tutti i processi fino al “cancello dell’azienda agrozootecnica”, senza includere il trattamento e la lavorazione del latte crudo per la sua trasformazione in altri prodotti lattiero-caseari, la distribuzione del prodotto ai successivi trasformatori (es. caseifici, centrali del latte), e le successive fasi di uso e fine vita (ad es. eventuale bollitura presso il consumatore e il processo di smaltimento del latte non utilizzato o non conforme alle norme igieniche). La modellazione del sistema analizzato è stata eseguita facendo ricorso a dati primari disponibili a livello di filiera, estratti ed elaborati da un insieme di dati messi a disposizione dall’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia. L’insieme di dati è stato raccolto dal gruppo dell’Università di Milano presso aziende del settore durante i progetti LIFE Forage4climate e LIFE DOP e sono riferiti alla produzione di latte crudo vaccino per l’anno 2019, rappresentativi della filiera media del Nord Italia di questa tipologia di latte e delle tecnologie (tipologie di strutture, razioni degli animali, macchinari, attrezzature, ecc.) in essa impiegate. I dati utilizzati sono stati raccolti presso 98 aziende agroozotecniche della Lombardia, situate nelle province di Como, Lecco, Milano, Pavia, Lodi, Sondrio e Mantova (5 aziende del progetto LIFE FOrage4climate e 93 aziende del progetto LIFE DOP). L’unità funzionale è 1 kg di latte crudo vaccino, prodotto intermedio destinato a essere trattato e lavorato per ottenere altri prodotti della filiera lattiero-casearia. Il contenuto medio di grasso nel latte è pari al 3,8%, mentre il contenuto medio di proteine è pari al 3,4%. I risultati della categoria di impatto ambientale Climate change sono pari ad un totale di 1,76 kg CO2 eq. / kg di latte crudo vaccino, di cui 0,16 kg CO2 eq. associati alla produzione degli alimenti zootecnici autoprodotti dalle aziende agrozootecniche, e i restanti 1,60 kg CO2 eq. associati all’allevamento dei bovini da latte (compreso l’acquisto dei mangimi e integratori) e alla loro mungitura. L’energia usata in stalla, la produzione degli alimenti acquistati, le emissioni dirette dovute all’uso di fertilizzanti e agrofarmaci per l’autoproduzione di alimenti zootecnici e le emissioni prodotte dalla fermentazione enterica degli animali e delle deiezioni, sono preponderanti in tutte le categorie di impatto significative. In letteratura esistono molti studi LCA di prodotti analoghi al latte crudo vaccino analizzato in questo report, e, dalla loro analisi, si può affermare che i risultati ottenuti mostrano lo stesso ordine di grandezza di quelli presenti in letteratura.| File | Dimensione | Formato | |
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