In order to achieve a peaceful coexistence between predators and human activities, it is essential to know not only the distribution of large carnivores and the extent of the damage caused by them, but also the point of view and the needs and concerns of the categories most affected by their presence, such as farmers and beekeepers. On the basis of this premise, we carried out a survey among farmers who make use of alpine summer ranges (n=46) and beekeepers (n=21) in Valle Camonica, an alpine valley which has been recently recolonized by wolves and bears. Predation events were more frequent in alpine pastures than in apiaries; however, these differences are not significant and they do not seem sufficient to explain the significantly more negative perception of predators by farmers compared to beekeepers. Beekeepers showed a greater interest in improving their knowledge about the problem, as well as in funding and implementation of prevention strategies, while farmers were more in favour of relocations and culling, both for wolves and for bears.

Per rendere possibile una coesistenza pacifica tra predatori e attività antropiche è fondamentale conoscere non solo la distribuzione dei grandi carnivori e l’entità dei danni da loro causati, ma anche il punto di vista, le esigenze e le perplessità delle categorie più colpite dalla loro presenza, quali in particolare allevatori e apicoltori. A tal fine, abbiamo svolto un’indagine presso i caricatori d’alpe (n=46) e gli apicoltori (n=21) della Valle Camonica, una delle più recenti aree alpine ad essere state ricolonizzate da lupo e orso. Gli eventi di predazione si sono verificati con una frequenza maggiore negli alpeggi che negli apiari, ma queste differenze non sono statisticamente significative e non sembrano sufficienti a spiegare la percezione significativamente più negativa dei predatori da parte dei caricatori d’alpe. Gli apicoltori si sono dimostrati molto più interessati a ricevere informazioni sul problema, nonché al finanziamento e alla messa in opera di strutture di prevenzione, rispetto ai caricatori d’alpe, i quali sono invece maggiormente a favore di traslocazioni e abbattimenti, sia per il lupo che per l’orso.

Il punto di vista di allevatori e apicoltori sui grandi predatori in Valle Camonica / S. Mattiello, V. Leoni, S. Baglioni, M. Andreoli, A. Eterovich, A. Bonettini (QUADERNI SOZOOALP). - In: Attività zootecniche e fauna selvatica : alla ricerca di una coesistenza / [a cura di] L. Battaglini, S. Bovolenta, S. Mattiello, M. Ramanzin, M. Renna, E. Sturaro. - [s.l] : SoZooAlp, 2022. - ISBN 978-88-89222-17-1. - pp. 119-132 (( Intervento presentato al 11. convegno Convegno SoZooAlp tenutosi a Crodo nel 2022.

Il punto di vista di allevatori e apicoltori sui grandi predatori in Valle Camonica

S. Mattiello;V. Leoni;
2022

Abstract

In order to achieve a peaceful coexistence between predators and human activities, it is essential to know not only the distribution of large carnivores and the extent of the damage caused by them, but also the point of view and the needs and concerns of the categories most affected by their presence, such as farmers and beekeepers. On the basis of this premise, we carried out a survey among farmers who make use of alpine summer ranges (n=46) and beekeepers (n=21) in Valle Camonica, an alpine valley which has been recently recolonized by wolves and bears. Predation events were more frequent in alpine pastures than in apiaries; however, these differences are not significant and they do not seem sufficient to explain the significantly more negative perception of predators by farmers compared to beekeepers. Beekeepers showed a greater interest in improving their knowledge about the problem, as well as in funding and implementation of prevention strategies, while farmers were more in favour of relocations and culling, both for wolves and for bears.
Per rendere possibile una coesistenza pacifica tra predatori e attività antropiche è fondamentale conoscere non solo la distribuzione dei grandi carnivori e l’entità dei danni da loro causati, ma anche il punto di vista, le esigenze e le perplessità delle categorie più colpite dalla loro presenza, quali in particolare allevatori e apicoltori. A tal fine, abbiamo svolto un’indagine presso i caricatori d’alpe (n=46) e gli apicoltori (n=21) della Valle Camonica, una delle più recenti aree alpine ad essere state ricolonizzate da lupo e orso. Gli eventi di predazione si sono verificati con una frequenza maggiore negli alpeggi che negli apiari, ma queste differenze non sono statisticamente significative e non sembrano sufficienti a spiegare la percezione significativamente più negativa dei predatori da parte dei caricatori d’alpe. Gli apicoltori si sono dimostrati molto più interessati a ricevere informazioni sul problema, nonché al finanziamento e alla messa in opera di strutture di prevenzione, rispetto ai caricatori d’alpe, i quali sono invece maggiormente a favore di traslocazioni e abbattimenti, sia per il lupo che per l’orso.
Settore AGR/19 - Zootecnica Speciale
2022
SoZooAlp
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