La produzione più nota di Nnedi Okorafor, scrittrice nigeriana nata negli Stati Uniti da genitori esuli, si identifica spesso con una felice mescolanza di fantasy e saga interstellare, definita da una struttura molto tradizionale con intelligenti tocchi di novità. La fortunata trilogia di Binti si colloca in questo tracciato e lo stesso fa il meno noto, ma forse anche più riuscito, Who Fears Death. Tuttavia, la storia a mio parere più interessante di questa giovane autrice è Lagoon (2014). Giocato su uno dei topoi più antichi della fantascienza – l’invasione aliena – il romanzo rovescia i parametri stabiliti dal bianco, occidentale e tardo-ottocentesco H.G. Wells pur rifacendosi a esso, attraverso la mediazione dei vari adattamenti. Il mio contributo si propone di dimostrare come, in questa storia più che in altre, Okorafor realizzi un astuto processo di contaminazione molto frequente nell’afrofuturismo, ma apra anche altre porte (CliFi e Solarpunk) facendo riferimento a una genealogia mista che raggiunge, in questa narrazione, i suoi esiti migliori. H. G. Wells aveva raccontato, in chiave fantascientifica, la paura dell’arrivo dei “nativi” dalle ex-colonie, e Orson Welles, anni dopo, ha adattato per la radio la parabola wellsiana per traghettare le grandi paure statunitensi dei tardi anni ’30. Okorafor, invece, fa un’operazione diversa, che mescola l’esperienza diasporica (africana e autobiografica) con la rappresentazione di un contesto urbano che è potentemente non-Londra e non-New York. Piuttosto è una città magica e lagunae, profondamente ibridata (e ferita), vitalissima, afrofuturista e molteplice quella nella quale arrivano “shape-shifting aliens”. Creature perplesse di fronte alla confusa vocazione ipercinetica degli umani, essi si fanno mediatori di un rapporti differente col mondo naturale, rievocando antiche figurazione della mitologia Igbo in una cultura urbana anche molto tecnologica.

Scritta sull’acqua. L’invasione di Lagos tra ecologia e memoria / N. Vallorani. - In: ACOMA. - ISSN 2421-423X. - 28:22(2022 Apr), pp. 4.76-4.97.

Scritta sull’acqua. L’invasione di Lagos tra ecologia e memoria

N. Vallorani
2022

Abstract

La produzione più nota di Nnedi Okorafor, scrittrice nigeriana nata negli Stati Uniti da genitori esuli, si identifica spesso con una felice mescolanza di fantasy e saga interstellare, definita da una struttura molto tradizionale con intelligenti tocchi di novità. La fortunata trilogia di Binti si colloca in questo tracciato e lo stesso fa il meno noto, ma forse anche più riuscito, Who Fears Death. Tuttavia, la storia a mio parere più interessante di questa giovane autrice è Lagoon (2014). Giocato su uno dei topoi più antichi della fantascienza – l’invasione aliena – il romanzo rovescia i parametri stabiliti dal bianco, occidentale e tardo-ottocentesco H.G. Wells pur rifacendosi a esso, attraverso la mediazione dei vari adattamenti. Il mio contributo si propone di dimostrare come, in questa storia più che in altre, Okorafor realizzi un astuto processo di contaminazione molto frequente nell’afrofuturismo, ma apra anche altre porte (CliFi e Solarpunk) facendo riferimento a una genealogia mista che raggiunge, in questa narrazione, i suoi esiti migliori. H. G. Wells aveva raccontato, in chiave fantascientifica, la paura dell’arrivo dei “nativi” dalle ex-colonie, e Orson Welles, anni dopo, ha adattato per la radio la parabola wellsiana per traghettare le grandi paure statunitensi dei tardi anni ’30. Okorafor, invece, fa un’operazione diversa, che mescola l’esperienza diasporica (africana e autobiografica) con la rappresentazione di un contesto urbano che è potentemente non-Londra e non-New York. Piuttosto è una città magica e lagunae, profondamente ibridata (e ferita), vitalissima, afrofuturista e molteplice quella nella quale arrivano “shape-shifting aliens”. Creature perplesse di fronte alla confusa vocazione ipercinetica degli umani, essi si fanno mediatori di un rapporti differente col mondo naturale, rievocando antiche figurazione della mitologia Igbo in una cultura urbana anche molto tecnologica.
Nnedi Okorafor, Africa Futurism, Distopia, Lagos
Settore L-LIN/11 - Lingue e Letterature Anglo-Americane
apr-2022
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