In the 21st century, humanity is facing new, unexpected challenges. The nature / culture gap is exacerbated by the wounds inflicted by people living in megacities, where the most advanced technology dominates and the social Unthought floats as dematerialised waste and undigested debris adrift in the WWW. If it is legitimate to speak of “technocene”, what role does culture play in an era in which the divide between the humanities and the sciences is supposed to be bridged by a superior, all-embracing notion of complexity? Is it possible to face the process of globalisation without succumbing to the logic of a market that is increasingly wildly liberistic and careless of the living, if not considered as consumer and surrogate? What role do literature and the poetic word play in the contemporary globalised landscape from a European perspective? In the era of 4ECognition are the humanities still able to concern themselves with human beings?
Nel XXI secolo l’umanità si trova a fronteggiare nuove, inattese sfide. Il divario natura/cultura è aggravato dalle ferite inferte dall’uomo che abita in megalopoli, dove a dominare è la tecnologia più avanzata e l’impensato sociale si addensa in rifiuti dematerializzati che viaggiano indigeriti nella rete. Se è lecito parlare di “tecnocene”, quale ruolo ricopre la cultura in un’epoca in cui la divisione tra scienza e umanesimo si vuole superata da una struttura della complessità? È possibile affrontare il processo di globalizzazione senza soccombere alle logiche di un mercato sempre più selvaggiamente liberista e incurante del vivente? Quale ruolo spetta alla parola poetica, quale etica della conoscenza agli studi umanistici all’epoca di 4ECognition?
Introduzione / R. Maletta - In: La città e l'inconscio nell'era globale : Germanistica in dialogo multidisciplinare / [a cura di] R. Maletta. - Milano : Milano University Press, 2023. - ISBN 979-12-80325-92-1. - pp. 9-19 [10.54103/milanoup.92.91]
Introduzione
R. Maletta
2023
Abstract
Nel XXI secolo l’umanità si trova a fronteggiare nuove, inattese sfide. Il divario natura/cultura è aggravato dalle ferite inferte dall’uomo che abita in megalopoli, dove a dominare è la tecnologia più avanzata e l’impensato sociale si addensa in rifiuti dematerializzati che viaggiano indigeriti nella rete. Se è lecito parlare di “tecnocene”, quale ruolo ricopre la cultura in un’epoca in cui la divisione tra scienza e umanesimo si vuole superata da una struttura della complessità? È possibile affrontare il processo di globalizzazione senza soccombere alle logiche di un mercato sempre più selvaggiamente liberista e incurante del vivente? Quale ruolo spetta alla parola poetica, quale etica della conoscenza agli studi umanistici all’epoca di 4ECognition?File | Dimensione | Formato | |
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