In the author's note accompanying the table of contents of 'Palomar' (Einaudi, 1983) Italo Calvino points out that the figures that 'number the titles [...] correspond to thematic areas, to three types of experience and questioning'. More specifically, in the parts corresponding to the numbers 2, 'there are anthropological elements, cultural in the broadest sense, and the experience involves not only visual data, but also language, meanings, symbols'; here, it is said, 'the text tends to develop like a tale'. Once again, therefore, the index structures are the space chosen by Calvino to bring the reader the interpretative key to his textual architectures. Starting from these elements, we intend to propose a rereading of 'Palomar' as Calvino's last literary construction that explicitly brings with it the author's interests in anthropology, understood as a science that investigates not only the relationship between man and the world, but also man's relationship with the literary text and with its eminently cognitive function; in particular, demonstrating the importance given to procedures of an autobiographical nature in a speculative horizon that has long since moved in a non-anthropocentric direction.

Nella nota d’autore che accompagna l’indice di Palomar (Einaudi, 1983) Italo Calvino segnala che le cifre che «numerano i titoli […] corrispondono ad aree tematiche, a tre tipi di esperienza e d’interrogazione». Più in particolare, nelle parti corrispondenti ai numeri 2, «sono presenti elementi antropologici, culturali in senso lato, e l’esperienza coinvolge, oltre ai dati visivi, anche il linguaggio, i significati, i simboli»; qui, viene detto, «Il testo tende a svilupparsi come un racconto». Ancora una volta, dunque, le strutture di indice sono lo spazio eletto da Calvino per portare al lettore la chiave interpretativa delle proprie architetture testuali. A partire da questi elementi si intende proporre una rilettura di Palomar come ultima costruzione letteraria calviniana che porta con sé in modo esplicito gli interessi dell’autore per l’antropologia, intesa come scienza che indaga non solo il rapporto uomo-mondo, ma anche il rapporto dell’uomo con il testo letterario e con la sua funzione eminentemente conoscitiva; in particolare dimostrando l’importanza data a procedimenti di natura autobiografica in un orizzonte speculativo che si orienta ormai da tempo in direzione non antropocentrica.

Calvino, Palomar e l’autobiografia non antropocentrica / V. Brigatti (LA MODERNITÀ LETTERARIA). - In: Letteratura e antropologia : generi, forme e immaginari / [a cura di] A. Carli, S. Cavalli, D. Savio. - Pisa : ETS, 2021. - ISBN 9788846760753. - pp. 325-332 (( convegno Letteratura e antropologia tenutosi a Campobasso nel 2019.

Calvino, Palomar e l’autobiografia non antropocentrica

V. Brigatti
2021

Abstract

In the author's note accompanying the table of contents of 'Palomar' (Einaudi, 1983) Italo Calvino points out that the figures that 'number the titles [...] correspond to thematic areas, to three types of experience and questioning'. More specifically, in the parts corresponding to the numbers 2, 'there are anthropological elements, cultural in the broadest sense, and the experience involves not only visual data, but also language, meanings, symbols'; here, it is said, 'the text tends to develop like a tale'. Once again, therefore, the index structures are the space chosen by Calvino to bring the reader the interpretative key to his textual architectures. Starting from these elements, we intend to propose a rereading of 'Palomar' as Calvino's last literary construction that explicitly brings with it the author's interests in anthropology, understood as a science that investigates not only the relationship between man and the world, but also man's relationship with the literary text and with its eminently cognitive function; in particular, demonstrating the importance given to procedures of an autobiographical nature in a speculative horizon that has long since moved in a non-anthropocentric direction.
Nella nota d’autore che accompagna l’indice di Palomar (Einaudi, 1983) Italo Calvino segnala che le cifre che «numerano i titoli […] corrispondono ad aree tematiche, a tre tipi di esperienza e d’interrogazione». Più in particolare, nelle parti corrispondenti ai numeri 2, «sono presenti elementi antropologici, culturali in senso lato, e l’esperienza coinvolge, oltre ai dati visivi, anche il linguaggio, i significati, i simboli»; qui, viene detto, «Il testo tende a svilupparsi come un racconto». Ancora una volta, dunque, le strutture di indice sono lo spazio eletto da Calvino per portare al lettore la chiave interpretativa delle proprie architetture testuali. A partire da questi elementi si intende proporre una rilettura di Palomar come ultima costruzione letteraria calviniana che porta con sé in modo esplicito gli interessi dell’autore per l’antropologia, intesa come scienza che indaga non solo il rapporto uomo-mondo, ma anche il rapporto dell’uomo con il testo letterario e con la sua funzione eminentemente conoscitiva; in particolare dimostrando l’importanza data a procedimenti di natura autobiografica in un orizzonte speculativo che si orienta ormai da tempo in direzione non antropocentrica.
Italo Calvino; postmoderno; Palomar; antropologia
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
2021
MOD Società per lo studio della modernità letteraria
Università degli Studi del Molise
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