Nel 1968 veniva proclamata a livello teorico la scomparsa dell’autore, “tiranno” degli studi letterari (Barthes 1984). L’avvento del Web e le potenzialità insite in forme testuali quali gli ipertesti narrativi sembravano in grado di far crollare il regno del tiranno, realizzando in atto ciò che Barthes aveva soltanto teorizzato in potenza (Coover 1992; Landow 1992). Tuttavia, l’utopia “democratica” promessa dal Web si è rivelata perlopiù illusoria. Se è infatti innegabile il venir meno nei più svariati campi dell’autorità culturale (Brevini 2021) con l’imporsi di forme di “neointermediazione” (Giacomini 2018), il ruolo dell’autore conosce addirittura una riaffermazione e si attesta come autorità ermeneutica privilegiata nella discussione letteraria online. Nel contesto attuale di “economia dell’attenzione”, gli autori sono però chiamati a rinforzare il loro capitale attentivo (Skains 2019). I nuovi strumenti digitali permettono loro di comunicare con un pubblico che si mostra nella sua concretezza; è così possibile per l’autore costruire quotidianamente la sua immagine oltre che, eventualmente, agire sulle prassi interpretative (Murray 2018). Attraverso alcuni esempi derivanti dall’osservazione netnografica di pagine social (Facebook e Instagram), intendiamo mostrare quali strategie nel rapporto coi lettori e con l’opera mettano oggi in atto alcuni autori italiani o internazionali per creare attorno a sé delle “comunità letterarie”: dal monologismo di un autore affermato come Saviano, agli stralci con cui emergenti come Manuel Bova tentano di accumulare attenzione, fino alla ricerca di un dialogo in una situazione di (simulata) parità di Laura Imai Messina. Si noterà poi come la presenza o l’assenza dai social possa configurarsi come un’istanza etica attraverso la quale lo scrittore intende prendere posizione sul presente: dal “Je refuse” della tecnologia moderna di Franzen, fino all’importanza di portare la sua voce a tutti del già citato Saviano.
L’autore è morto, viva l’autore! Strategie autoriali nell’epoca dei social / M. Tognini. ((Intervento presentato al convegno L’autorialità polimorfica. Dall’aedo all’algoritmo. Convegno Compalit tenutosi a L’Aquila : 24-26 novembre nel 2022.
L’autore è morto, viva l’autore! Strategie autoriali nell’epoca dei social
M. TogniniPrimo
2022
Abstract
Nel 1968 veniva proclamata a livello teorico la scomparsa dell’autore, “tiranno” degli studi letterari (Barthes 1984). L’avvento del Web e le potenzialità insite in forme testuali quali gli ipertesti narrativi sembravano in grado di far crollare il regno del tiranno, realizzando in atto ciò che Barthes aveva soltanto teorizzato in potenza (Coover 1992; Landow 1992). Tuttavia, l’utopia “democratica” promessa dal Web si è rivelata perlopiù illusoria. Se è infatti innegabile il venir meno nei più svariati campi dell’autorità culturale (Brevini 2021) con l’imporsi di forme di “neointermediazione” (Giacomini 2018), il ruolo dell’autore conosce addirittura una riaffermazione e si attesta come autorità ermeneutica privilegiata nella discussione letteraria online. Nel contesto attuale di “economia dell’attenzione”, gli autori sono però chiamati a rinforzare il loro capitale attentivo (Skains 2019). I nuovi strumenti digitali permettono loro di comunicare con un pubblico che si mostra nella sua concretezza; è così possibile per l’autore costruire quotidianamente la sua immagine oltre che, eventualmente, agire sulle prassi interpretative (Murray 2018). Attraverso alcuni esempi derivanti dall’osservazione netnografica di pagine social (Facebook e Instagram), intendiamo mostrare quali strategie nel rapporto coi lettori e con l’opera mettano oggi in atto alcuni autori italiani o internazionali per creare attorno a sé delle “comunità letterarie”: dal monologismo di un autore affermato come Saviano, agli stralci con cui emergenti come Manuel Bova tentano di accumulare attenzione, fino alla ricerca di un dialogo in una situazione di (simulata) parità di Laura Imai Messina. Si noterà poi come la presenza o l’assenza dai social possa configurarsi come un’istanza etica attraverso la quale lo scrittore intende prendere posizione sul presente: dal “Je refuse” della tecnologia moderna di Franzen, fino all’importanza di portare la sua voce a tutti del già citato Saviano.File | Dimensione | Formato | |
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