L’uso della parola per raccontare la propria storia unisce caratteristiche proprie dell’orale spontaneo – legate alla necessità di improvvisare lo sviluppo del racconto – a caratteristiche che appartengono più tipicamente alla scrittura – legate, queste ultime, alla struttura narrativa del racconto stesso. Del parlato narrativo saranno presentati tre aspetti: 1) le pause, che spesso corrispondono a momenti di esitazione in cui il locutore non trova la parola giusta per esprimere quello che vuole dire; 2) le rotture del discorso, che possono essere sia di tipo sintattico (le varie forme di anacoluto, con particolare riferimento a ciò che viene chiamato “tema sospeso”), sia di tipo logico-semantico (le libere associazioni di idee che, pur rispettando la sintassi delle frasi, introducono una rottura nella logica del discorso); 3) le focalizzazioni di un sintagma o di una porzione di frase, con un’attenzione particolare a quattro dispositivi di tipo sintattico: gli spostamenti (anteposizioni e posposizioni di elementi della frase), le dislocazioni (a sinistra e a destra), le frasi scisse e le frasi pseudoscisse.
Il parlato narrativo tra oralità e scrittura: caratteristiche lessico-sintattiche / A.G. Bramati (STORIA ORALE). - In: Scrivere quasi la stessa cosa : La trascrizione come atto interpretativo nella pratica della storia orale / [a cura di] F. Di Meo, R. Garruccio, F. Socrate. - Firenze : EDIT Editpress, 2022. - ISBN 9791280675200. - pp. 67-96
Il parlato narrativo tra oralità e scrittura: caratteristiche lessico-sintattiche
A.G. Bramati
2022
Abstract
L’uso della parola per raccontare la propria storia unisce caratteristiche proprie dell’orale spontaneo – legate alla necessità di improvvisare lo sviluppo del racconto – a caratteristiche che appartengono più tipicamente alla scrittura – legate, queste ultime, alla struttura narrativa del racconto stesso. Del parlato narrativo saranno presentati tre aspetti: 1) le pause, che spesso corrispondono a momenti di esitazione in cui il locutore non trova la parola giusta per esprimere quello che vuole dire; 2) le rotture del discorso, che possono essere sia di tipo sintattico (le varie forme di anacoluto, con particolare riferimento a ciò che viene chiamato “tema sospeso”), sia di tipo logico-semantico (le libere associazioni di idee che, pur rispettando la sintassi delle frasi, introducono una rottura nella logica del discorso); 3) le focalizzazioni di un sintagma o di una porzione di frase, con un’attenzione particolare a quattro dispositivi di tipo sintattico: gli spostamenti (anteposizioni e posposizioni di elementi della frase), le dislocazioni (a sinistra e a destra), le frasi scisse e le frasi pseudoscisse.Pubblicazioni consigliate
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