Il contributo esamina le ideologie linguistiche veicolate dalla stampa per bambini nel secondo Ottocento, soffermandosi sul caso del Giornale per i bambini. Il periodico, pubblicato a Roma a partire dal 1881, dedica molto spazio al tema dell’educazione linguistica dei giovani lettori, proponendo racconti finalizzati all’insegnamento della nomenclatura toscana e intervenendo direttamente sulla scrittura dei bambini. Questo avviene in particolare attraverso l’istituzione di concorsi di scrittura: gli elaborati vengono pubblicati nella loro veste originaria con l’indicazione delle correzioni necessarie, tese a promuovere il toscano dell’uso vivo e l’abbandono di forme auliche e arcaiche secondo il modello manzoniano, ma con qualche resistenza in alcuni settori, come quello dei pronomi personali; risultano interessanti le proposte di riformulazione di brani per migliorarne la coesione testuale e i numerosi interventi sulla punteggiatura, volti a sottolinearne la funzione sintattica.
Una lingua da farsi intendere a tutti: italiano e questione della lingua nelle scritture giornalistiche di Carlo Collodi (i casi del Lampione e del Fanfulla) / G. Polimeni, M. Prada (SPRACHE - IDENTITÄT - KULTUR). - In: Les idéologies linguistiques : débats, purismes et stratégies discursives / [a cura di] C. Marimón Llorca, W. Remysen, F. Rossi. - [s.l] : Peter Lang, 2021. - ISBN 978-3-631-83716-0. - pp. 67-96
Una lingua da farsi intendere a tutti: italiano e questione della lingua nelle scritture giornalistiche di Carlo Collodi (i casi del Lampione e del Fanfulla)
G. Polimeni;M. Prada
2021
Abstract
Il contributo esamina le ideologie linguistiche veicolate dalla stampa per bambini nel secondo Ottocento, soffermandosi sul caso del Giornale per i bambini. Il periodico, pubblicato a Roma a partire dal 1881, dedica molto spazio al tema dell’educazione linguistica dei giovani lettori, proponendo racconti finalizzati all’insegnamento della nomenclatura toscana e intervenendo direttamente sulla scrittura dei bambini. Questo avviene in particolare attraverso l’istituzione di concorsi di scrittura: gli elaborati vengono pubblicati nella loro veste originaria con l’indicazione delle correzioni necessarie, tese a promuovere il toscano dell’uso vivo e l’abbandono di forme auliche e arcaiche secondo il modello manzoniano, ma con qualche resistenza in alcuni settori, come quello dei pronomi personali; risultano interessanti le proposte di riformulazione di brani per migliorarne la coesione testuale e i numerosi interventi sulla punteggiatura, volti a sottolinearne la funzione sintattica.File | Dimensione | Formato | |
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