Il presente lavoro ha investigato le possibili successioni ecologiche della vegetazione fluviale lungo alcuni corsi d’acqua sul territorio di Regione Lombardia con l’obiettivo di proporre una pianificazione manutentiva più mirata alla conservazione degli habitat ripariali e alla gestione delle specie esotiche. Per caratterizzare la vegetazione, 65 rilievi fitosociologici sono stati effettuati lungo quattro corsi d’acqua che hanno permesso di analizzare le comunità vegetali attraverso indici ecologici. Il risultato principale consiste nell’individuazione di tre modelli di successione (Figura 1): (i) successione che porta alla formazione di boschi fluviali con le specie tipiche delle aree di studio; (ii) successione con una moderata presenza di specie esotiche; (iii) comunità vegetale pioniera dominata da specie aliene con uno sviluppo poco chiaro. Il primo modello si sviluppa con la presenza di ampi spazi a disposizione, mentre gli ultimi due in spazi ristretti ed in vicinanza ad infrastrutture e centri abitati, dove il disturbo antropico è più significativo. Per preservare la successione ecologica con una limitata presenza di specie aliene, è importante pianificare azioni selvicolturali che limitino la creazione di nuovo spazio libero alla colonizzazione e mantengano un alto grado di ombreggiamento. Per contenere le specie esotiche, le azioni meccaniche e chimiche potrebbero portare a buoni risultati, ma possono altresì essere costose e avere effetti collaterali negativi. Diversamente, il controllo biologico combinato con altre azioni, ha il potenziale per portare risultati a basso impatto ambientale ed economico. Le misure di restauro ecologico che utilizzano specie autoctone a rapida crescita e diffusione potrebbero limitare nuove colonizzazioni. A tal proposito, è necessaria una migliore comprensione del comportamento invasivo delle specie aliene, in particolare sui meccanismi di competizione. Inoltre, una gestione a lungo termine degli ecosistemi fluviali è fondamentale per un monitoraggio continuo e per il conseguimento degli obiettivi dell'agenda globale del 2030 relativa alla conservazione della biodiversità.
L’analisi ecologica della vegetazione come strumento chiave per migliorare la gestione dell'ecosistema fluviale in Regione Lombardia / P. Fogliata, A. Cislaghi, P. Sala, L. Giupponi - In: 115 Congresso della Società Botanica Italiana[s.l] : Società Botanica Italiana, 2020. - ISBN 9788885915244. - pp. 84-84 (( Intervento presentato al 115. convegno Congresso della Società Botanica italiana nel 2020.
L’analisi ecologica della vegetazione come strumento chiave per migliorare la gestione dell'ecosistema fluviale in Regione Lombardia
P. Fogliata
Primo
;A. Cislaghi;P. Sala;L. GiupponiUltimo
2020
Abstract
Il presente lavoro ha investigato le possibili successioni ecologiche della vegetazione fluviale lungo alcuni corsi d’acqua sul territorio di Regione Lombardia con l’obiettivo di proporre una pianificazione manutentiva più mirata alla conservazione degli habitat ripariali e alla gestione delle specie esotiche. Per caratterizzare la vegetazione, 65 rilievi fitosociologici sono stati effettuati lungo quattro corsi d’acqua che hanno permesso di analizzare le comunità vegetali attraverso indici ecologici. Il risultato principale consiste nell’individuazione di tre modelli di successione (Figura 1): (i) successione che porta alla formazione di boschi fluviali con le specie tipiche delle aree di studio; (ii) successione con una moderata presenza di specie esotiche; (iii) comunità vegetale pioniera dominata da specie aliene con uno sviluppo poco chiaro. Il primo modello si sviluppa con la presenza di ampi spazi a disposizione, mentre gli ultimi due in spazi ristretti ed in vicinanza ad infrastrutture e centri abitati, dove il disturbo antropico è più significativo. Per preservare la successione ecologica con una limitata presenza di specie aliene, è importante pianificare azioni selvicolturali che limitino la creazione di nuovo spazio libero alla colonizzazione e mantengano un alto grado di ombreggiamento. Per contenere le specie esotiche, le azioni meccaniche e chimiche potrebbero portare a buoni risultati, ma possono altresì essere costose e avere effetti collaterali negativi. Diversamente, il controllo biologico combinato con altre azioni, ha il potenziale per portare risultati a basso impatto ambientale ed economico. Le misure di restauro ecologico che utilizzano specie autoctone a rapida crescita e diffusione potrebbero limitare nuove colonizzazioni. A tal proposito, è necessaria una migliore comprensione del comportamento invasivo delle specie aliene, in particolare sui meccanismi di competizione. Inoltre, una gestione a lungo termine degli ecosistemi fluviali è fondamentale per un monitoraggio continuo e per il conseguimento degli obiettivi dell'agenda globale del 2030 relativa alla conservazione della biodiversità.File | Dimensione | Formato | |
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