Il volume ricostruisce la riflessione leibniziana sui problemi del male, della libertà e della responsabilità morale lungo il suo intero arco temporale, dagli scritti giovanili fino ai Saggi di teodicea del 1710. Interlocutori di Leibniz, in questo quarantennio, sono non solo i principali contemporanei, da Hobbes e Spinoza a Malebranche e Bayle, ma anche i pensatori antichi e medievali, gli umanisti e i grandi della Riforma protestante, le cui posizioni si intrecciano in un dialogo fittissimo che trae spunti dai più vari ambiti del sapere. Lo studio mira in particolare a riesaminare criticamente i punti propriamente speculativi della teodicea leibniziana, giungendo a rivalutarne i contenuti ontologici e scientifici, spesso oscurati dalla dominante attenzione per le finalità ireniche così evidenti nei Saggi. Proprio la fama di quest'opera ha lungamente fatto passare in secondo piano i molti altri scritti di Leibniz dedicati alla teodicea; per questa ragione il volume dedica ampio spazio alle fasi precedenti, che manifestano la profonda influenza di Hobbes e del pensiero protestante nel quadro di una posizione deterministica forte e mai smussata. In questa prospettiva, la nozione di libertà difesa dal filosofo di Lipsia appare più prossima al modello della libera necessitas che a qualsiasi forma di contingentismo, trovando una convincente definizione nella semplice congiunzione di intelligenza e spontaneità e conciliandosi con la pratica etico-giuridica delle pene e delle ricompense grazie alla preordinata torsione al bene comune impressa da Dio al corso necessario degli eventi.
Determinismo e utilitarismo nella teodicea di Leibniz / G. Mormino. - Milano : Franco Angeli, 2005. - ISBN 8846463161.
Determinismo e utilitarismo nella teodicea di Leibniz
G. MorminoPrimo
2005
Abstract
Il volume ricostruisce la riflessione leibniziana sui problemi del male, della libertà e della responsabilità morale lungo il suo intero arco temporale, dagli scritti giovanili fino ai Saggi di teodicea del 1710. Interlocutori di Leibniz, in questo quarantennio, sono non solo i principali contemporanei, da Hobbes e Spinoza a Malebranche e Bayle, ma anche i pensatori antichi e medievali, gli umanisti e i grandi della Riforma protestante, le cui posizioni si intrecciano in un dialogo fittissimo che trae spunti dai più vari ambiti del sapere. Lo studio mira in particolare a riesaminare criticamente i punti propriamente speculativi della teodicea leibniziana, giungendo a rivalutarne i contenuti ontologici e scientifici, spesso oscurati dalla dominante attenzione per le finalità ireniche così evidenti nei Saggi. Proprio la fama di quest'opera ha lungamente fatto passare in secondo piano i molti altri scritti di Leibniz dedicati alla teodicea; per questa ragione il volume dedica ampio spazio alle fasi precedenti, che manifestano la profonda influenza di Hobbes e del pensiero protestante nel quadro di una posizione deterministica forte e mai smussata. In questa prospettiva, la nozione di libertà difesa dal filosofo di Lipsia appare più prossima al modello della libera necessitas che a qualsiasi forma di contingentismo, trovando una convincente definizione nella semplice congiunzione di intelligenza e spontaneità e conciliandosi con la pratica etico-giuridica delle pene e delle ricompense grazie alla preordinata torsione al bene comune impressa da Dio al corso necessario degli eventi.Pubblicazioni consigliate
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