This essay introduces Sharmilla, and Other Portraits as a form of Hi/Storytelling, namely, as a narrative both of the history of South Africa in the span from 1989 to 2010, and of the individual stories of the characters over the same period. The portraits are perceived and described through the lens of race – however rarely mentioned as such and without it emerging as a central issue. In this essay, a selection of short stories is used to suggest a reading paradigm of today’s European and global condition, when vast movements of people are contrasted by policies of bordering, marginalisation, and exclusion. The aesthetic and literary dimensions of Sharmilla are examined by considering the creative and political use of words in order to lay bare the effects of the discourse about race on the readers. These effects generate forms of empathy with the characters and interrogate common stereotypes of difference. In this way, the literary text shows its pedagogical and ethical value which relies on the methodological approaches of Cultural Studies and Postcolonial Studies.

Il saggio presenta la raccolta di racconti Sharmilla, and Other Portraits come un’azione di Hi/Storytelling ove la narrazione della storia del Sudafrica nell’arco di circa venti anni si articola nel racconto delle storie di diversi personaggi. I ritratti sono colti attraverso la lente della razza, senza che essa emerga come tema centrale, ma venendo piuttosto percepita come parte integrante dell’esperienza quotidiana in un paese che ha vissuto per decenni l’imposizione della segregazione razziale. In questo saggio alcuni racconti sono utilizzati per proporre un paradigma di lettura del presente storico europeo e mondiale in una congiuntura di vasti movimenti di persone spesso contrastati da politiche di esclusione e di emarginazione. La dimensione estetico-letteraria di Sharmilla viene osservata considerando l’uso creativo e politico della parola per mostrare gli effetti del discorso della razza sui lettori. I racconti provocano forme di empatia verso i personaggi, interrogando gli stereotipi comuni e diffusi sulla diversità. In tale ottica il testo letterario rivela un valore pedagogico ed etico che trae ispirazione dalla prospettiva teorica degli Studi Culturali e Studi Postcoloniali.

Vivere con la razza nei racconti di Elleke Boehmer / C. Gualtieri. - In: LE SIMPLEGADI. - ISSN 1824-5226. - 17:19(2019), pp. 153-166. [10.17456/SIMPLE-135]

Vivere con la razza nei racconti di Elleke Boehmer

C. Gualtieri
2019

Abstract

This essay introduces Sharmilla, and Other Portraits as a form of Hi/Storytelling, namely, as a narrative both of the history of South Africa in the span from 1989 to 2010, and of the individual stories of the characters over the same period. The portraits are perceived and described through the lens of race – however rarely mentioned as such and without it emerging as a central issue. In this essay, a selection of short stories is used to suggest a reading paradigm of today’s European and global condition, when vast movements of people are contrasted by policies of bordering, marginalisation, and exclusion. The aesthetic and literary dimensions of Sharmilla are examined by considering the creative and political use of words in order to lay bare the effects of the discourse about race on the readers. These effects generate forms of empathy with the characters and interrogate common stereotypes of difference. In this way, the literary text shows its pedagogical and ethical value which relies on the methodological approaches of Cultural Studies and Postcolonial Studies.
Il saggio presenta la raccolta di racconti Sharmilla, and Other Portraits come un’azione di Hi/Storytelling ove la narrazione della storia del Sudafrica nell’arco di circa venti anni si articola nel racconto delle storie di diversi personaggi. I ritratti sono colti attraverso la lente della razza, senza che essa emerga come tema centrale, ma venendo piuttosto percepita come parte integrante dell’esperienza quotidiana in un paese che ha vissuto per decenni l’imposizione della segregazione razziale. In questo saggio alcuni racconti sono utilizzati per proporre un paradigma di lettura del presente storico europeo e mondiale in una congiuntura di vasti movimenti di persone spesso contrastati da politiche di esclusione e di emarginazione. La dimensione estetico-letteraria di Sharmilla viene osservata considerando l’uso creativo e politico della parola per mostrare gli effetti del discorso della razza sui lettori. I racconti provocano forme di empatia verso i personaggi, interrogando gli stereotipi comuni e diffusi sulla diversità. In tale ottica il testo letterario rivela un valore pedagogico ed etico che trae ispirazione dalla prospettiva teorica degli Studi Culturali e Studi Postcoloniali.
Hi/Storytelling; Sudafrica; ritratti; razza; Studi Culturali; Studi Postcoloniali; pedagogia
Settore L-LIN/10 - Letteratura Inglese
2019
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