Nel novembre del 2017 a Firenze, sono stati presentati i risultati dell’indagine «I dati INVALSI: uno strumento per la ricerca», che ha esaminato e confermato «la relazione tra funzionamento della biblioteca scolastica e rendimento degli studenti». I ricercatori INVALSI hanno potuto rilevare che «il livello crescente di funzionamento [delle biblioteche scolastiche] risulta associato a un andamento crescente dei punteggi alle prove INVALSI, con differenze notevoli soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ma significativi in tutti i livelli scolastici». Tuttavia, ben tre indagini condotte da AIB e AIE tra il 2011 e il 2016 dimostrano che le biblioteche scolastiche in Italia, pur venendo dichiarate « presenti» da oltre il 90% della scuole, sono costituite da ambienti poco spaziosi e spesso non confortevoli, con un patrimonio obsoleto e scarsità di nuove acquisizioni, oltre che dotate di un limitato budget annuo destinato al funzionamento della biblioteca che, a quanto emerge dall’ultima indagine AIE/AIB del 2016, una spesa di poco più di 1 euro per studente. A questo si aggiunge la mancanza di istituzionalizzazione della biblioteca nelle scuole e i finanziamenti erogati non in modo continuativo, ma solo attraverso bandi per progetti. Per cominciare a risolvere lo stato sconfortante in cui versano le biblioteche scolastiche, è necessario che: - venga riconosciuto un ruolo a livello istituzionale con una legge che disponga la presenza della biblioteca nelle scuole e ne fissi i requisiti minimi di funzionamento, - la biblioteca scolastica diventi oggetto di finanziamenti anche modesti, non “a progetto” ma continui nel tempo, erogati sulla base della rispondenza a criteri minimi di funzionamento e servizi, - la biblioteca venga gestita da una figura professionalmente preparata, quale potrebbe essere il docente bibliotecario, supportato da programmi di formazione biblioteconomica organizzati dal MIUR con le Università, o inseriti nei percorsi formativi e abilitativi per l’insegnamento, - ma soprattutto si operi in modo da superare il principale problema, costituito dalla scarsa convinzione e consapevolezza da parte degli insegnanti del ruolo didattico e innovativo che la biblioteca può e deve avere nei percorsi formativi di ogni disciplina nelle scuole di ogni ordine e grado, diventando realmente un “Ambiente di apprendimento”.
Sulle biblioteche scolastiche / F. Venuda. ((Intervento presentato al 7. convegno Giornata nazionale delle biblioteche : tavola rotonda inaugurale: Nuove biblioteche, nuovi lettori, nuovi territori tenutosi a Roma nel 2018.
Sulle biblioteche scolastiche
F. Venuda
2018
Abstract
Nel novembre del 2017 a Firenze, sono stati presentati i risultati dell’indagine «I dati INVALSI: uno strumento per la ricerca», che ha esaminato e confermato «la relazione tra funzionamento della biblioteca scolastica e rendimento degli studenti». I ricercatori INVALSI hanno potuto rilevare che «il livello crescente di funzionamento [delle biblioteche scolastiche] risulta associato a un andamento crescente dei punteggi alle prove INVALSI, con differenze notevoli soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ma significativi in tutti i livelli scolastici». Tuttavia, ben tre indagini condotte da AIB e AIE tra il 2011 e il 2016 dimostrano che le biblioteche scolastiche in Italia, pur venendo dichiarate « presenti» da oltre il 90% della scuole, sono costituite da ambienti poco spaziosi e spesso non confortevoli, con un patrimonio obsoleto e scarsità di nuove acquisizioni, oltre che dotate di un limitato budget annuo destinato al funzionamento della biblioteca che, a quanto emerge dall’ultima indagine AIE/AIB del 2016, una spesa di poco più di 1 euro per studente. A questo si aggiunge la mancanza di istituzionalizzazione della biblioteca nelle scuole e i finanziamenti erogati non in modo continuativo, ma solo attraverso bandi per progetti. Per cominciare a risolvere lo stato sconfortante in cui versano le biblioteche scolastiche, è necessario che: - venga riconosciuto un ruolo a livello istituzionale con una legge che disponga la presenza della biblioteca nelle scuole e ne fissi i requisiti minimi di funzionamento, - la biblioteca scolastica diventi oggetto di finanziamenti anche modesti, non “a progetto” ma continui nel tempo, erogati sulla base della rispondenza a criteri minimi di funzionamento e servizi, - la biblioteca venga gestita da una figura professionalmente preparata, quale potrebbe essere il docente bibliotecario, supportato da programmi di formazione biblioteconomica organizzati dal MIUR con le Università, o inseriti nei percorsi formativi e abilitativi per l’insegnamento, - ma soprattutto si operi in modo da superare il principale problema, costituito dalla scarsa convinzione e consapevolezza da parte degli insegnanti del ruolo didattico e innovativo che la biblioteca può e deve avere nei percorsi formativi di ogni disciplina nelle scuole di ogni ordine e grado, diventando realmente un “Ambiente di apprendimento”.File | Dimensione | Formato | |
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