Le ciancie in forma di bambine : Oltranze lessicali e stilistiche nell'Aminta

In spite of the general medietas of the text, some passages of Torquato Tasso’s Aminta (for instance Mopso’s episode and Dafne’s and Satyr’s discourses) show particular emphasis at the lexical and the rhetorical level. Even more remarkable is the expressive function played, all over the favola, by some rhytmic and syntactic devices, true markers of the psycological features of the characters.

Nell’episodio di Mopso (atto I, scena II), alla potente invenzione fantastica del magazzino de le ciancie corrisponde un impasto linguistico peculiare, nel quale si incontrano un lessico quotidiano e persino moderno (bambine) e memorie intertestuali, soprattutto ariostesche. Uno sguardo allargato all’intera opera mette poi in luce come la funzione mimetica e di caratterizzazione psicologica dei personaggi sia affidata in particolar modo a procedimenti di carattere ritmico e sintattico. È così possibile individuare anche alcune strutture espressive e mentali tipiche (per esempio la perifrasi «un non so che»), ricorrenti anche in altre opere tassiane.