È difficile trovare fasi della nostra storia così conflittuali, anche nella memoria, come la guerra civile che ha visto fronteggiarsi tra il 1943 e il 1945 gli irriducibili del fascismo e i partigiani, i «ribelli dell’Onore» e i «ribelli della Libertà». La lacerazione consumatasi in quegli anni si è perpetuata ben oltre la rinascita democratica. Non solo per le ferite - mai davvero rimarginatesi - riportate dai reduci degli opposti fronti, ma anche per la mancata elaborazione di una memoria condivisa della Lotta di Liberazione, pur se elevata a evento-mito fondativo dell’identità repubblicana. È da questa premessa che Roberto Chiarini muove per illustrare la storia della Repubblica di Salò. Del suo esercito dissanguato dalle continue diserzioni e delle sue formazioni di volontari decisi a tutto. Della sua pretesa di fungere da «scudo» contro l’occupante nazista e della sua determinazione a essere una «spada» contro i partigiani. Della sua velleità di attuare una «rivoluzione sociale» e della sua responsabilità di esercitare una violenza sanguinaria, in particolare contro gli ebrei. L’autore affronta anche il tema cruciale della memoria divisa che di quegli anni hanno elaborato nostalgici e antifascisti e del conseguente impatto da essa esercitato sulla vita della Repubblica. L’indagine è stata condotta senza lasciar spazio a facili amnesie e senza indulgere ad acrimoniosi risentimenti di parte, senza concedere colpevoli sconti e senza emettere sbrigative sentenze. Nulla del «politicamente corretto» difeso dagli opposti fronti, solo una riflessione che rifugge dai soliti schemi.
L'ultimo fascismo : storia e memoria della Repubblica di Salò / R. Chiarini. - Venezia : Marsilio, 2009. - ISBN 9788831797177.
L'ultimo fascismo : storia e memoria della Repubblica di Salò
R. ChiariniPrimo
2009
Abstract
È difficile trovare fasi della nostra storia così conflittuali, anche nella memoria, come la guerra civile che ha visto fronteggiarsi tra il 1943 e il 1945 gli irriducibili del fascismo e i partigiani, i «ribelli dell’Onore» e i «ribelli della Libertà». La lacerazione consumatasi in quegli anni si è perpetuata ben oltre la rinascita democratica. Non solo per le ferite - mai davvero rimarginatesi - riportate dai reduci degli opposti fronti, ma anche per la mancata elaborazione di una memoria condivisa della Lotta di Liberazione, pur se elevata a evento-mito fondativo dell’identità repubblicana. È da questa premessa che Roberto Chiarini muove per illustrare la storia della Repubblica di Salò. Del suo esercito dissanguato dalle continue diserzioni e delle sue formazioni di volontari decisi a tutto. Della sua pretesa di fungere da «scudo» contro l’occupante nazista e della sua determinazione a essere una «spada» contro i partigiani. Della sua velleità di attuare una «rivoluzione sociale» e della sua responsabilità di esercitare una violenza sanguinaria, in particolare contro gli ebrei. L’autore affronta anche il tema cruciale della memoria divisa che di quegli anni hanno elaborato nostalgici e antifascisti e del conseguente impatto da essa esercitato sulla vita della Repubblica. L’indagine è stata condotta senza lasciar spazio a facili amnesie e senza indulgere ad acrimoniosi risentimenti di parte, senza concedere colpevoli sconti e senza emettere sbrigative sentenze. Nulla del «politicamente corretto» difeso dagli opposti fronti, solo una riflessione che rifugge dai soliti schemi.Pubblicazioni consigliate
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