Introduzione. I pazienti che seguono percorsi diagnostico-terapeutici complessi necessitano di imparare a essere “pazienti” (Hassani, 2017). La pazienza, intesa come disposizione alla tolleranza, all’accettazione, alla costanza, è una competenza fondamentale nella comunicazione sanitaria, poiché anche i curanti sono chiamati a scegliere pazientemente le parole “giuste” per interagire coi malati (Arroliga, 2002). Un modo per sviluppare tale competenza è l’utilizzo di metafore (Smouth, 2012), poiché facilitano la comprensione di un concetto/esperienza. Le metafore dei curanti, in particolare, possono sia motivare che demoralizzare i pazienti (“il corpo malato è una macchina rotta”) (Reisfield, 2012). Pertanto, un uso consapevole diventa fondamentale. Obiettivo/Metodologia. Abbiamo esplorato l’uso consapevole delle metafore in un Gruppo di Cure Primarie (10 medici, 2 infermieri, 3 segretarie: 10 donne, 5 uomini) attraverso 15 interviste semi-strutturate, analizzate secondo l’Interpretative Phenomenological Analysis (Smith, 2009) e trattate come studio di caso. Risultati. Gli intervistati evidenziano la necessità di avere pazienza nel decostruire le metafore che portano i pazienti, così come nell’adottare un linguaggio non clinico che sia loro più “familiare”. L’uso consapevole delle metafore può accompagnare i pazienti ad accettare un intervento chirurgico, comprendere referti specialistici e imparare a utilizzare dispositivi elettronici, mentre quello non consapevole può spaventarli/confonderli. Discussione. In letteratura, i pazienti usano le metafore per descrivere la pazienza necessaria per affrontare cambiamenti o situazioni irreversibili (Richardson, 2009). Nell’immaginario collettivo, essa è rappresentata come: risorsa (“avere una pazienza infinita”), qualità personale spesso legata al sacro (“avere la pazienza di Giobbe / un santo”), mezzo per affrontare gli eventi (“armarsi di pazienza”), e funzione educativa (“con la pazienza s’acquista scienza”). Conclusioni. L’uso consapevole delle metafore è uno strumento considerevole nella comunicazione sanitaria, che potrebbe essere appreso nella formazione di base e post-base. Ulteriore ricerca è auspicabile sugli effetti della comunicazione che utilizza le metafore in generale e, in particolare, per lavorare sulla pazienza.
Educare i pazienti alla pazienza / M. D'Oria, M. Milano, L. Zannini. ((Intervento presentato al convegno Pazienza e impazienza tra esperienza soggettiva e necessità nel mondo delle cure tenutosi a Procida nel 2018.
Educare i pazienti alla pazienza
L. ZanniniUltimo
2018
Abstract
Introduzione. I pazienti che seguono percorsi diagnostico-terapeutici complessi necessitano di imparare a essere “pazienti” (Hassani, 2017). La pazienza, intesa come disposizione alla tolleranza, all’accettazione, alla costanza, è una competenza fondamentale nella comunicazione sanitaria, poiché anche i curanti sono chiamati a scegliere pazientemente le parole “giuste” per interagire coi malati (Arroliga, 2002). Un modo per sviluppare tale competenza è l’utilizzo di metafore (Smouth, 2012), poiché facilitano la comprensione di un concetto/esperienza. Le metafore dei curanti, in particolare, possono sia motivare che demoralizzare i pazienti (“il corpo malato è una macchina rotta”) (Reisfield, 2012). Pertanto, un uso consapevole diventa fondamentale. Obiettivo/Metodologia. Abbiamo esplorato l’uso consapevole delle metafore in un Gruppo di Cure Primarie (10 medici, 2 infermieri, 3 segretarie: 10 donne, 5 uomini) attraverso 15 interviste semi-strutturate, analizzate secondo l’Interpretative Phenomenological Analysis (Smith, 2009) e trattate come studio di caso. Risultati. Gli intervistati evidenziano la necessità di avere pazienza nel decostruire le metafore che portano i pazienti, così come nell’adottare un linguaggio non clinico che sia loro più “familiare”. L’uso consapevole delle metafore può accompagnare i pazienti ad accettare un intervento chirurgico, comprendere referti specialistici e imparare a utilizzare dispositivi elettronici, mentre quello non consapevole può spaventarli/confonderli. Discussione. In letteratura, i pazienti usano le metafore per descrivere la pazienza necessaria per affrontare cambiamenti o situazioni irreversibili (Richardson, 2009). Nell’immaginario collettivo, essa è rappresentata come: risorsa (“avere una pazienza infinita”), qualità personale spesso legata al sacro (“avere la pazienza di Giobbe / un santo”), mezzo per affrontare gli eventi (“armarsi di pazienza”), e funzione educativa (“con la pazienza s’acquista scienza”). Conclusioni. L’uso consapevole delle metafore è uno strumento considerevole nella comunicazione sanitaria, che potrebbe essere appreso nella formazione di base e post-base. Ulteriore ricerca è auspicabile sugli effetti della comunicazione che utilizza le metafore in generale e, in particolare, per lavorare sulla pazienza.Pubblicazioni consigliate
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