In Par. XXV, 7 Dante explicitly quotes St. James's epistle as his own source for hope. The old commentaries already identify that mention with Iac. 1.12. Hope, however, is not the main theme of the apostolic letter, although references to it may be perceived. The exegetical tradition leads Dante to the triple identification of the theological virtues with the three apostles preferred by the Master, and thus it makes necessary the choice of the hope champion. But, due to the confusion between the two homonymous apostles, in Dante's eyes St. James is also the author of a writing, as the poet himself reminds with an explicit quotation. An accurate reading of the epistle and of the main commentaries, with which it came to the medieval reader, can therefore provide useful insights for a better comprehension of St. James as a character in the Divine Comedy and of his question about hope asked to Dante, in a section of Paradise that, far from being aridly doctrinal, harmonizes icastic representations and echoes of Scripture.

Nel XXV canto del Paradiso (v. 77) Dante cita esplicitamente l'epistola di Giacomo come propria fonte per la speranza. Già gli antichi commentatori identificano la menzione con Iac 1,12. Tuttavia la speranza non è tema portante della lettera apostolica, benché riferimenti ad essa possano esservi ravvisati. La tradizione esegetica conduce Dante alla triplice identificazione delle virtù teologali nei tre apostoli prediletti dal maestro, e rende così obbligata la scelta del campione della speranza. Ma (giusta la confusione tra i due apostoli omonimi), Giacomo agli occhi di Dante è anche autore di uno scritto, come egli stesso ricorda con esplicita citazione. Una lettura puntuale dell'epistola a lui attribuita, e dei principali commenti con cui essa giungeva al lettore medievale, può pertanto apportare utili spunti a migliore intelligenza del personaggio di Giacomo nel poema e della seconda interrogazione, in una sezione del Paradiso che, lungi dall'essere aridamente dottrinaria, armonizza suggestioni rappresentative ed echi scritturali.

Grazia divina e precedente merto : l'epistola di Giacomo come fonte della speranza / S. Carapezza. - In: L'ALIGHIERI. - ISSN 1724-0433. - 58:50(2017), pp. 93-105.

Grazia divina e precedente merto : l'epistola di Giacomo come fonte della speranza

S. Carapezza
2017

Abstract

In Par. XXV, 7 Dante explicitly quotes St. James's epistle as his own source for hope. The old commentaries already identify that mention with Iac. 1.12. Hope, however, is not the main theme of the apostolic letter, although references to it may be perceived. The exegetical tradition leads Dante to the triple identification of the theological virtues with the three apostles preferred by the Master, and thus it makes necessary the choice of the hope champion. But, due to the confusion between the two homonymous apostles, in Dante's eyes St. James is also the author of a writing, as the poet himself reminds with an explicit quotation. An accurate reading of the epistle and of the main commentaries, with which it came to the medieval reader, can therefore provide useful insights for a better comprehension of St. James as a character in the Divine Comedy and of his question about hope asked to Dante, in a section of Paradise that, far from being aridly doctrinal, harmonizes icastic representations and echoes of Scripture.
Nel XXV canto del Paradiso (v. 77) Dante cita esplicitamente l'epistola di Giacomo come propria fonte per la speranza. Già gli antichi commentatori identificano la menzione con Iac 1,12. Tuttavia la speranza non è tema portante della lettera apostolica, benché riferimenti ad essa possano esservi ravvisati. La tradizione esegetica conduce Dante alla triplice identificazione delle virtù teologali nei tre apostoli prediletti dal maestro, e rende così obbligata la scelta del campione della speranza. Ma (giusta la confusione tra i due apostoli omonimi), Giacomo agli occhi di Dante è anche autore di uno scritto, come egli stesso ricorda con esplicita citazione. Una lettura puntuale dell'epistola a lui attribuita, e dei principali commenti con cui essa giungeva al lettore medievale, può pertanto apportare utili spunti a migliore intelligenza del personaggio di Giacomo nel poema e della seconda interrogazione, in una sezione del Paradiso che, lungi dall'essere aridamente dottrinaria, armonizza suggestioni rappresentative ed echi scritturali.
Dante; Paradiso; Giacomo; speranza; teologia; epistola; virtù
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
2017
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