Introduzione. L’esecuzione di procedure diagnostiche e terapeutiche a carico dell’orecchio del ca- vallo è spesso complicata e frustrante per il veterinario. Ciò è particolarmente vero per procedure dolorose quali biopsie o gestione di ferite che richiedono l’immobilità del paziente1. A tale propo- sito nell’ambito chirurgico, di grossi e piccoli animali, si è assistito negli ultimi anni, ad un cre- scente interesse nei confronti di tecniche di analgesia selettiva dell’orecchio. Il blocco diretto di ner- vi che innervano la pinna a livello della base dell’orecchio costituiscono una tecnica in grado di ri- durre lo stress del paziente e il tempo richiesto per l’esecuzione delle procedure1. Nonostante un’ot- tima conoscenza anatomica locale, la corretta localizzazione nervosa viene meno a causa di un’ele- vata variabilità individuale1. La stimolazione nervosa periferica (tramite neurostimolatore) permet- te di applicare in modo mirato ed in stretta vicinanza alla fibra nervosa, una serie di stimoli elettri- ci che, provocando una contrazione muscolare, consentono di identificare le strutture di interesse. L’utilizzo del neurostimolatore consente una veloce e precisa localizzazione nervosa e abbassa i ri- schi di lesioni da inoculazione intraneurale. Descrizione del caso. Un cavallo di 9 anni, di 420 Kg viene riferito per drenaggio chirurgico di un otoematoma a carico dello scafo dell’orecchio sinistro. L’innervazione auricolare si compone di 3 nervi fondamentali: branca mandibolare del nervo trigemino, branca auricolopalpebrale del nervo facciale e secondo nervo cervicale o grande auricolare. Si decide quindi per il blocco di questi 3 ner- vi tramite l’utilizzo di un neurostimolatore. Il soggetto viene sedato e lo strumento (Vygon Italia) viene connesso ad un ago atraumatico (22G, 50 mm, 30°), infisso nel punto di repere specifico per i singoli nervi e viene impostato ad una intensità di 1.0 mA con una stimolazione di 2 Hz della du- rata di 0.1 ms, per ottenere una contrazione dei muscoli target2. Per anestetizzare la branca mandi- bolare del nervo trigemino l’ago, dopo accurata tricotomia e preparazione asettica della cute del- l’area, viene infisso a livello dell’articolazione temporo-mandibolare con direzione rostro-caudale e latero-mediale fino ad ottenere una contrazione dei muscoli digastrico, pterigoideo mediale e la- terale e massetere (spostamento rostrale della pinna e masticazione). Vengono quindi inoculati 5 ml di mepivacaina cloridrato 2%. Viene poi individuata ed anestetizzata la branca auricolo-palpebrale del nervo facciale. Il suo punto di repere è rappresentato dalla cresta occipitale e dalla base della pinna, costituita dai margini mediale e laterale dell’elice. Dopo accurata tricotomia e preparazione asettica della cute dell’area, l’ago atraumatico viene inserito al centro del triangolo idealmente di- segnato dai due vertici tra la base della pinna e la cresta occipitale. Con le stesse procedure utiliz- zate precedentemente viene eseguita una stimolazione dei muscoli della pinna e della palpebra su- periore e, una volta ottenuti movimenti auricolari caudorostrali e ammiccamento, vengono inocula- ti 5 ml di mepivacaina cloridrato 2%. Per effettuare il blocco del II nervo cervicale, l’ago atraumatico viene inserito ventrocaudalmente all’ala dell’atlante in direzione lateromediale e leggermente ventrodorsale sino ad ottenere una con- trazione dei muscoli del collo e movimenti di abduzione dell’orecchio. Vengono quindi inoculati 5 ml di mepivacaina cloridrato 2%. Dopo 10 minuti dall’esecuzione di ogni singolo blocco viene testata la sensibilità tattile e dolorifi- ca dell’orecchio e, visto l’esito favorevole, si procede all’intervento chirurgico. Conclusioni. Il blocco della branca mandibolare del trigemino, della branca auricolopalpebrale del nervo facciale e della branca auricolare del II nervo cervicale è risultato di facile esecuzione ed ef- ficace per la desensibilizzazione dell’orecchio in tutta la sua struttura. La tecnica è stata ben tolle- rata e ha permesso di eseguire in maniera agevole la chirurgia riducendo il dosaggio dei farmaci anestetici utilizzati per l’anestesia generale. Questo tipo di anestesia locoregionale potrebbe essere efficace per effettuare procedure chirurgiche a carico dell’orecchio con la sola sedazione dell’ani- male (drenaggio otoematoma, escissione masse neoplastiche o criochirurgia), ovviando così ai ri- schi legati all’anestesia generale3. La buona conoscenza anatomica e l’utilizzo dello stimolatore nervoso periferico ha permesso la cor- retta localizzazione nervosa con conseguente desensibilizzazione del sito di chirurgia. L’impiego di anestetici locali a media/lunga durata d’azione consente una riduzione del dolore nel periodo pe- rioperatorio, condizione indispensabile affinché diminuisca il rischio di autotraumatismi. In ultima analisi, il blocco dei nervi sopracitati ha permesso non solo l’esecuzione della procedura chirurgica ma anche una miglior gestione del paziente nel periodo post-operatorio.

Anestesia locoregionale dell'orecchio nel cavallo: descrizione del blocco tramite l'ausilio di un neurostimolatore / M. Marcatili, S. Lazzaretti, D.D. Zani, L. Borghi, G. Ravasio. ((Intervento presentato al convegno SIVE-FEEVA tenutosi a Arezzo nel 2013.

Anestesia locoregionale dell'orecchio nel cavallo: descrizione del blocco tramite l'ausilio di un neurostimolatore

M. Marcatili;S. Lazzaretti;D.D. Zani;L. Borghi;G. Ravasio
2013

Abstract

Introduzione. L’esecuzione di procedure diagnostiche e terapeutiche a carico dell’orecchio del ca- vallo è spesso complicata e frustrante per il veterinario. Ciò è particolarmente vero per procedure dolorose quali biopsie o gestione di ferite che richiedono l’immobilità del paziente1. A tale propo- sito nell’ambito chirurgico, di grossi e piccoli animali, si è assistito negli ultimi anni, ad un cre- scente interesse nei confronti di tecniche di analgesia selettiva dell’orecchio. Il blocco diretto di ner- vi che innervano la pinna a livello della base dell’orecchio costituiscono una tecnica in grado di ri- durre lo stress del paziente e il tempo richiesto per l’esecuzione delle procedure1. Nonostante un’ot- tima conoscenza anatomica locale, la corretta localizzazione nervosa viene meno a causa di un’ele- vata variabilità individuale1. La stimolazione nervosa periferica (tramite neurostimolatore) permet- te di applicare in modo mirato ed in stretta vicinanza alla fibra nervosa, una serie di stimoli elettri- ci che, provocando una contrazione muscolare, consentono di identificare le strutture di interesse. L’utilizzo del neurostimolatore consente una veloce e precisa localizzazione nervosa e abbassa i ri- schi di lesioni da inoculazione intraneurale. Descrizione del caso. Un cavallo di 9 anni, di 420 Kg viene riferito per drenaggio chirurgico di un otoematoma a carico dello scafo dell’orecchio sinistro. L’innervazione auricolare si compone di 3 nervi fondamentali: branca mandibolare del nervo trigemino, branca auricolopalpebrale del nervo facciale e secondo nervo cervicale o grande auricolare. Si decide quindi per il blocco di questi 3 ner- vi tramite l’utilizzo di un neurostimolatore. Il soggetto viene sedato e lo strumento (Vygon Italia) viene connesso ad un ago atraumatico (22G, 50 mm, 30°), infisso nel punto di repere specifico per i singoli nervi e viene impostato ad una intensità di 1.0 mA con una stimolazione di 2 Hz della du- rata di 0.1 ms, per ottenere una contrazione dei muscoli target2. Per anestetizzare la branca mandi- bolare del nervo trigemino l’ago, dopo accurata tricotomia e preparazione asettica della cute del- l’area, viene infisso a livello dell’articolazione temporo-mandibolare con direzione rostro-caudale e latero-mediale fino ad ottenere una contrazione dei muscoli digastrico, pterigoideo mediale e la- terale e massetere (spostamento rostrale della pinna e masticazione). Vengono quindi inoculati 5 ml di mepivacaina cloridrato 2%. Viene poi individuata ed anestetizzata la branca auricolo-palpebrale del nervo facciale. Il suo punto di repere è rappresentato dalla cresta occipitale e dalla base della pinna, costituita dai margini mediale e laterale dell’elice. Dopo accurata tricotomia e preparazione asettica della cute dell’area, l’ago atraumatico viene inserito al centro del triangolo idealmente di- segnato dai due vertici tra la base della pinna e la cresta occipitale. Con le stesse procedure utiliz- zate precedentemente viene eseguita una stimolazione dei muscoli della pinna e della palpebra su- periore e, una volta ottenuti movimenti auricolari caudorostrali e ammiccamento, vengono inocula- ti 5 ml di mepivacaina cloridrato 2%. Per effettuare il blocco del II nervo cervicale, l’ago atraumatico viene inserito ventrocaudalmente all’ala dell’atlante in direzione lateromediale e leggermente ventrodorsale sino ad ottenere una con- trazione dei muscoli del collo e movimenti di abduzione dell’orecchio. Vengono quindi inoculati 5 ml di mepivacaina cloridrato 2%. Dopo 10 minuti dall’esecuzione di ogni singolo blocco viene testata la sensibilità tattile e dolorifi- ca dell’orecchio e, visto l’esito favorevole, si procede all’intervento chirurgico. Conclusioni. Il blocco della branca mandibolare del trigemino, della branca auricolopalpebrale del nervo facciale e della branca auricolare del II nervo cervicale è risultato di facile esecuzione ed ef- ficace per la desensibilizzazione dell’orecchio in tutta la sua struttura. La tecnica è stata ben tolle- rata e ha permesso di eseguire in maniera agevole la chirurgia riducendo il dosaggio dei farmaci anestetici utilizzati per l’anestesia generale. Questo tipo di anestesia locoregionale potrebbe essere efficace per effettuare procedure chirurgiche a carico dell’orecchio con la sola sedazione dell’ani- male (drenaggio otoematoma, escissione masse neoplastiche o criochirurgia), ovviando così ai ri- schi legati all’anestesia generale3. La buona conoscenza anatomica e l’utilizzo dello stimolatore nervoso periferico ha permesso la cor- retta localizzazione nervosa con conseguente desensibilizzazione del sito di chirurgia. L’impiego di anestetici locali a media/lunga durata d’azione consente una riduzione del dolore nel periodo pe- rioperatorio, condizione indispensabile affinché diminuisca il rischio di autotraumatismi. In ultima analisi, il blocco dei nervi sopracitati ha permesso non solo l’esecuzione della procedura chirurgica ma anche una miglior gestione del paziente nel periodo post-operatorio.
feb-2013
Settore VET/09 - Clinica Chirurgica Veterinaria
Anestesia locoregionale dell'orecchio nel cavallo: descrizione del blocco tramite l'ausilio di un neurostimolatore / M. Marcatili, S. Lazzaretti, D.D. Zani, L. Borghi, G. Ravasio. ((Intervento presentato al convegno SIVE-FEEVA tenutosi a Arezzo nel 2013.
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