Un nucleo autobiografico evidente emerge dalla poesia di Giovanni Giudici, e in particolare dalle prime due raccolte, "La vita in versi" e "Autobiologia". Ma quegli stessi segnali autobiografici che sembrano evidenti mostrano la loro natura finzionale, in virtù di molti segnali. Una varietà di maschere trasfigura l'io, una distanza imprescindibile si pone tra l'autore e la voce, tra la voce e il personaggio. Il tempo colloca questa rappresentazione del sé in uno spazio alienato. Poi la maschera torna a confondersi con la persona, dando luogo ai capovolgimenti di un modo autofinzionale.
Il tempo che non volevo : il racconto del sé nell‘opera in versi del primo Giudici / L. Neri. - In: L'ULISSE. - ISSN 1973-2740. - 2017:20(2017), pp. 43-51.
Il tempo che non volevo : il racconto del sé nell‘opera in versi del primo Giudici
L. Neri
2017
Abstract
Un nucleo autobiografico evidente emerge dalla poesia di Giovanni Giudici, e in particolare dalle prime due raccolte, "La vita in versi" e "Autobiologia". Ma quegli stessi segnali autobiografici che sembrano evidenti mostrano la loro natura finzionale, in virtù di molti segnali. Una varietà di maschere trasfigura l'io, una distanza imprescindibile si pone tra l'autore e la voce, tra la voce e il personaggio. Il tempo colloca questa rappresentazione del sé in uno spazio alienato. Poi la maschera torna a confondersi con la persona, dando luogo ai capovolgimenti di un modo autofinzionale.File | Dimensione | Formato | |
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