Introduzione. Il botulismo è una rara affezione caratterizzata da paralisi simmetrica dei nervi cranici seguita da paralisi della muscolatura volontaria in seguito al blocco delle sinapsi colinergiche a livello delle giunzioni neuromuscolari. Nell’uomo e nei mammiferi domestici è causata dall’esposizione a 7 differenti neurotossine prodotte dal Clostridium botulinum. Diversi autori riportano come la specie equina sia particolarmente sensibile agli effetti della tossina botulinica; negli ultimi anni la patologia è stata frequentemente segnalata in molti paesi dell’UE oltre a USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Israele e Senegal. In Italia, fatta eccezione per due casi clinici riportati nel 2008, non esistono segnalazioni relative al cavallo nel quale il mancato obbligo della notifica non consente una raccolta di dati epidemiologici utili. Inoltre, l’assenza di un siero antibotulinico registrato per questa specie nonché la mancata disponibilità sul mercato italiano di un vaccino, rappresentano delle limitazioni che non facilitano il clinico qualora si trovi ad affrontare questa malattia allo stato attuale in questo paese. Descrizione del caso. Un pony castrone di 10 anni è stato riferito d’urgenza per disfagia acuta, accompagnata da atonia e ptosi laterale della lingua. L’alimentazione era base di insilati di produzione aziendale. La temperatura rettale era di 38°C e le mucose esplorabili apparivano congeste. Si rilevava tachisfigmia (96 bpm) e frequenza respiratoria pari a 12 atti al minuto, con respiro lento e profondo. All’esame neurologico lo stato mentale risultava nella norma mentre lo stato del sensorio appariva depresso. Si rilevava un’alterazione della postura con abbassamento della testa, arti posteriori mantenuti sotto di sé e continua alternanza di carico al bipede posteriore. All’esame dei nervi cranici si rilevava midriasi persistente e marcato rallentamento del riflesso pupillare, sia diretto che consensuale, bilateralmente (II e al III paio). A carico della lingua, si evidenziavano ptosi con deviazione laterale, atonia e paralisi flaccida (XII paio). Si evidenziavano, infine, marcato rallentamento nel riflesso di deglutizione e dubbia risposta allo slap test (IX e X paio). L’esame dinamico, eseguito al passo, evidenziava marcata debolezza a carico del treno posteriore bilateralmente, con difficoltà di riposizionamento e sway test positivo. Il riscontro di leucocitosi neutrofilica, accompagnata da linfopenia, monocitosi ed iperglicemia erano compatibili con una condizione di stress acuto del soggetto, mentre l’aumento dell’attività sierica di LDH e CPK suggeriva una condizione di stress coinvolgente il sistema neuromuscolare. L’emogasanalisi arteriosa rilevava un quadro di grave ipossiemia riferibile a ridotta efficienza ventilatoria. Il quadro clinico appariva altamente suggestivo di una sindrome neuromuscolare conseguente ad intossicazione alimentare da tossina botulinica. Nonostante venisse tempestivamente predisposto un protocollo terapeutico di tipo intensivo, comprensivo della somministrazione del siero polivalente anti tossina botulinica umana, il pony giungeva a morte per insufficienza respiratoria acuta il giorno successivo al ricovero. La conferma del sospetto diagnostico di botulismo è avvenuta tramite isolamento delle spore di Clostridium botulinum tipo B nelle feci e nel contenuto ciecale del paziente mediante real time PCR. La ricerca delle tossine tramite prova biologica ha fornito invece esito negativo su campioni intra-vitam e postmortem. L’assenza, all’esame autoptico, di rilievi specifici macroscopici ed istologici ha permesso di escludere con certezza le altre diagnosi differenziali possibili. Conclusioni. Il caso clinico descrive un grave episodio di intossicazione acuta da Clostridium botulinum tipo B causata dall’ingestione della tossina preformata nell’insilato somministrato come alimento. La diffusione del botulismo equino da sierotipo B nei paesi del nord Europa e negli USA (“forage poisoning”) è strettamente associata all’utilizzo di insilato; la recente introduzione di questo alimento nel razionamento dietetico del cavallo in Italia potrebbe rappresentare un fattore di rischio considerando il clima caldo-umido, favorevole allo sviluppo delle tossine, che caratterizza il territorio italiano per buona parte dell’anno. La gravità della sintomatologia manifestata dal soggetto ha imposto l’attuazione di un protocollo terapeutico d’emergenza, comprensivo di tempestiva somministrazione dell’antisiero unitamente al trattamento di sostegno. Le complessità burocratiche necessarie ll’ottenimento del siero antibotulinico, disponibile in Italia unicamente a Roma, presso il Ministero della Salute, rendono le tempistiche inadeguate. È auspicabile che una futura registrazione del siero antibotulino per il cavallo in Italia lo renda più immediatamente disponibile. La vaccinazione a scopo preventivo nelle aree in cui è diffuso l’utilizzo dell’insilato è vivamente consigliata.

Intossicazione da clostridium botulinum di tipo B nel cavallo adulto nel nord Italia: 1 caso clinico / B. Conturba B, E. Zucca, S. Ferioli, S. Ceriotti, G. Stancari, L. Stucchi, F. Ferrucci. ((Intervento presentato al 22. convegno Congresso Internazionale SIVE tenutosi a Milano nel 2016.

Intossicazione da clostridium botulinum di tipo B nel cavallo adulto nel nord Italia: 1 caso clinico

B. Conturba B
Primo
;
E. Zucca
Secondo
;
S. Ceriotti;G. Stancari;L. Stucchi
Penultimo
;
F. Ferrucci
Ultimo
2016

Abstract

Introduzione. Il botulismo è una rara affezione caratterizzata da paralisi simmetrica dei nervi cranici seguita da paralisi della muscolatura volontaria in seguito al blocco delle sinapsi colinergiche a livello delle giunzioni neuromuscolari. Nell’uomo e nei mammiferi domestici è causata dall’esposizione a 7 differenti neurotossine prodotte dal Clostridium botulinum. Diversi autori riportano come la specie equina sia particolarmente sensibile agli effetti della tossina botulinica; negli ultimi anni la patologia è stata frequentemente segnalata in molti paesi dell’UE oltre a USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Israele e Senegal. In Italia, fatta eccezione per due casi clinici riportati nel 2008, non esistono segnalazioni relative al cavallo nel quale il mancato obbligo della notifica non consente una raccolta di dati epidemiologici utili. Inoltre, l’assenza di un siero antibotulinico registrato per questa specie nonché la mancata disponibilità sul mercato italiano di un vaccino, rappresentano delle limitazioni che non facilitano il clinico qualora si trovi ad affrontare questa malattia allo stato attuale in questo paese. Descrizione del caso. Un pony castrone di 10 anni è stato riferito d’urgenza per disfagia acuta, accompagnata da atonia e ptosi laterale della lingua. L’alimentazione era base di insilati di produzione aziendale. La temperatura rettale era di 38°C e le mucose esplorabili apparivano congeste. Si rilevava tachisfigmia (96 bpm) e frequenza respiratoria pari a 12 atti al minuto, con respiro lento e profondo. All’esame neurologico lo stato mentale risultava nella norma mentre lo stato del sensorio appariva depresso. Si rilevava un’alterazione della postura con abbassamento della testa, arti posteriori mantenuti sotto di sé e continua alternanza di carico al bipede posteriore. All’esame dei nervi cranici si rilevava midriasi persistente e marcato rallentamento del riflesso pupillare, sia diretto che consensuale, bilateralmente (II e al III paio). A carico della lingua, si evidenziavano ptosi con deviazione laterale, atonia e paralisi flaccida (XII paio). Si evidenziavano, infine, marcato rallentamento nel riflesso di deglutizione e dubbia risposta allo slap test (IX e X paio). L’esame dinamico, eseguito al passo, evidenziava marcata debolezza a carico del treno posteriore bilateralmente, con difficoltà di riposizionamento e sway test positivo. Il riscontro di leucocitosi neutrofilica, accompagnata da linfopenia, monocitosi ed iperglicemia erano compatibili con una condizione di stress acuto del soggetto, mentre l’aumento dell’attività sierica di LDH e CPK suggeriva una condizione di stress coinvolgente il sistema neuromuscolare. L’emogasanalisi arteriosa rilevava un quadro di grave ipossiemia riferibile a ridotta efficienza ventilatoria. Il quadro clinico appariva altamente suggestivo di una sindrome neuromuscolare conseguente ad intossicazione alimentare da tossina botulinica. Nonostante venisse tempestivamente predisposto un protocollo terapeutico di tipo intensivo, comprensivo della somministrazione del siero polivalente anti tossina botulinica umana, il pony giungeva a morte per insufficienza respiratoria acuta il giorno successivo al ricovero. La conferma del sospetto diagnostico di botulismo è avvenuta tramite isolamento delle spore di Clostridium botulinum tipo B nelle feci e nel contenuto ciecale del paziente mediante real time PCR. La ricerca delle tossine tramite prova biologica ha fornito invece esito negativo su campioni intra-vitam e postmortem. L’assenza, all’esame autoptico, di rilievi specifici macroscopici ed istologici ha permesso di escludere con certezza le altre diagnosi differenziali possibili. Conclusioni. Il caso clinico descrive un grave episodio di intossicazione acuta da Clostridium botulinum tipo B causata dall’ingestione della tossina preformata nell’insilato somministrato come alimento. La diffusione del botulismo equino da sierotipo B nei paesi del nord Europa e negli USA (“forage poisoning”) è strettamente associata all’utilizzo di insilato; la recente introduzione di questo alimento nel razionamento dietetico del cavallo in Italia potrebbe rappresentare un fattore di rischio considerando il clima caldo-umido, favorevole allo sviluppo delle tossine, che caratterizza il territorio italiano per buona parte dell’anno. La gravità della sintomatologia manifestata dal soggetto ha imposto l’attuazione di un protocollo terapeutico d’emergenza, comprensivo di tempestiva somministrazione dell’antisiero unitamente al trattamento di sostegno. Le complessità burocratiche necessarie ll’ottenimento del siero antibotulinico, disponibile in Italia unicamente a Roma, presso il Ministero della Salute, rendono le tempistiche inadeguate. È auspicabile che una futura registrazione del siero antibotulino per il cavallo in Italia lo renda più immediatamente disponibile. La vaccinazione a scopo preventivo nelle aree in cui è diffuso l’utilizzo dell’insilato è vivamente consigliata.
2016
Settore VET/08 - Clinica Medica Veterinaria
Intossicazione da clostridium botulinum di tipo B nel cavallo adulto nel nord Italia: 1 caso clinico / B. Conturba B, E. Zucca, S. Ferioli, S. Ceriotti, G. Stancari, L. Stucchi, F. Ferrucci. ((Intervento presentato al 22. convegno Congresso Internazionale SIVE tenutosi a Milano nel 2016.
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