La consistenza numerica delle popolazioni di piccione domestico (Columba livia var. domestica) può arrivare in alcuni casi ad arrecare problemi tali da interferire con l’attività umana. In questo contesto, il Comune di Piacenza ha attivato un piano di monitoraggio della popolazione tramite il metodo del line transect sampling, finalizzato ad migliorare la gestione della specie nell’area urbana. L’area urbana del comune di Piacenza è stata suddivisa in due strati, omogenei sia architettonicamente che dal punto di vista di idoneità ambientale per il piccione domestico: il centro (2.92 km2) e la periferia (13.5 km2). Sono stati posizionati 60 transetti (20 in centro e 40 in periferia) sulla rete viaria lunghi circa 300 m ciascuno, percorsi entro le prime due ore dell’alba, segnando su un ortofoto ad alta definizione la corretta posizione di ogni individuo o gruppo di individui rilevato I dati sono stati georeferenziati tramite ArcGis 10.2. Il campionamento viene condotto due volte l’anno , in Febbraio e in Novembre, quando gli individui mostrano una limitata mobilità. I dati raccolti sono stati analizzati mediate il software distance 6.2, producendo le funzioni di contattabilità (una per il centro e una per la periferia) rappresentanti la diminuzione di probabilità di contattare l’animale. Le funzioni di contattabilità interpolate hanno consentito di stimare i parametri fondamentali per effettuare le stime di densità. Da esse emerge una densità significativamente maggiore di individui in centro rispetto che in periferia ma non tra periodi entro zona mentre non emerge nessuna differenza significativa nel comportamento gregario né tra zone né tra periodi (dimensione media dei gruppi tra 2.3 e 2.8 individui con limiti fiduciali al 95% sempre ampiamente sovrapposti). Le analisi condotte portano a stimare una presenza più consistente di piccioni in centro, pari a 6500-9000 (CV 20% circa) e di 7000-10000 (CV 12% circa) in periferia, per un totale di 17000 individui in Febbraio e 16000 in Novembre, con fluttuazioni stagionali limitate. Unitamente ad analisi di densità, si sta sviluppando un modello di distribuzione del piccione domestico all’interno dell’area urbana. Tale modello permetterà di definire la probabilità di presenza del piccione all’interno dell’area analizzando la relazione che lo lega con l’ambiente biotico ed abiotico, individuando quali caratteristiche determinano maggiormente la presenza della specie. Tale modello predittivo potrà essere utile per realizzare future attività di gestione della specie.

Distribution and abundance estimation of the domestic pigeon (Columba livia var. domestica) in the urban area of Piacenza / M. Corti, F. Drago, A. Chiatante, D. Giunchi, D. Rubolini. ((Intervento presentato al 3. convegno Congresso Nazionale Fauna Problematica tenutosi a Cesena nel 2016.

Distribution and abundance estimation of the domestic pigeon (Columba livia var. domestica) in the urban area of Piacenza

M. Corti
Primo
;
D. Rubolini
Ultimo
2016

Abstract

La consistenza numerica delle popolazioni di piccione domestico (Columba livia var. domestica) può arrivare in alcuni casi ad arrecare problemi tali da interferire con l’attività umana. In questo contesto, il Comune di Piacenza ha attivato un piano di monitoraggio della popolazione tramite il metodo del line transect sampling, finalizzato ad migliorare la gestione della specie nell’area urbana. L’area urbana del comune di Piacenza è stata suddivisa in due strati, omogenei sia architettonicamente che dal punto di vista di idoneità ambientale per il piccione domestico: il centro (2.92 km2) e la periferia (13.5 km2). Sono stati posizionati 60 transetti (20 in centro e 40 in periferia) sulla rete viaria lunghi circa 300 m ciascuno, percorsi entro le prime due ore dell’alba, segnando su un ortofoto ad alta definizione la corretta posizione di ogni individuo o gruppo di individui rilevato I dati sono stati georeferenziati tramite ArcGis 10.2. Il campionamento viene condotto due volte l’anno , in Febbraio e in Novembre, quando gli individui mostrano una limitata mobilità. I dati raccolti sono stati analizzati mediate il software distance 6.2, producendo le funzioni di contattabilità (una per il centro e una per la periferia) rappresentanti la diminuzione di probabilità di contattare l’animale. Le funzioni di contattabilità interpolate hanno consentito di stimare i parametri fondamentali per effettuare le stime di densità. Da esse emerge una densità significativamente maggiore di individui in centro rispetto che in periferia ma non tra periodi entro zona mentre non emerge nessuna differenza significativa nel comportamento gregario né tra zone né tra periodi (dimensione media dei gruppi tra 2.3 e 2.8 individui con limiti fiduciali al 95% sempre ampiamente sovrapposti). Le analisi condotte portano a stimare una presenza più consistente di piccioni in centro, pari a 6500-9000 (CV 20% circa) e di 7000-10000 (CV 12% circa) in periferia, per un totale di 17000 individui in Febbraio e 16000 in Novembre, con fluttuazioni stagionali limitate. Unitamente ad analisi di densità, si sta sviluppando un modello di distribuzione del piccione domestico all’interno dell’area urbana. Tale modello permetterà di definire la probabilità di presenza del piccione all’interno dell’area analizzando la relazione che lo lega con l’ambiente biotico ed abiotico, individuando quali caratteristiche determinano maggiormente la presenza della specie. Tale modello predittivo potrà essere utile per realizzare future attività di gestione della specie.
26-nov-2016
Feral pigeons; distance sampling; census technique; line transects; density surface model
Settore BIO/07 - Ecologia
ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
CENTRO ITALIANO STUDI ORNITOLOGICI
SOCIETA ITALIANA DI ECOLOGIA
UNIONE ZOOLOGICA ITALIANA
ASSOCIAZIONE TERIOLOGICA ITALIANA
FEDERPARCHI
Distribution and abundance estimation of the domestic pigeon (Columba livia var. domestica) in the urban area of Piacenza / M. Corti, F. Drago, A. Chiatante, D. Giunchi, D. Rubolini. ((Intervento presentato al 3. convegno Congresso Nazionale Fauna Problematica tenutosi a Cesena nel 2016.
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