Introduzlone Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa si verificano tra i 5 e i 15 suicidi ogni 00000 abitanti ogni anno, con differenze in base al Paese analizzato'". L'asfissia rappresenta una realtà estremamente diffusa nell'attuazione del suicidio; un particolare sottogruppo appartenente morti asfittiche è rappresentato dalle asfissie da gas. Accanto al monossido di carbonio, il gas più comunemente utilizzato a scopo suicida, sempre maggior peso stanno assumendo i suicidi perpetrati tramite l'inalazione di gas inerti quali elio, argon e azoto L'elio, in particolare, viene impiegato nei suicidi assistiti in Paesi in cui tale pratica è regolamentata. Il meccanismo d'azione di tali elementi è gato allo "spiazzamento" dell'ossigeno a livello degli alveoli polmonari facendo venir meno lo stimolo ipercapnico. Il rilevamento di gas inerti, in virtù delle loro peculiari caratteristiche chimico-fisiche e della loro estrema volatilità, presenta molteplici problematiche tecniche nell'espletamento delle indagini autoptiche e tossicologiche, rendendo necessari particolari accorgimenti per un adeguato campionamento e per una corretta analisi. Materiali e metodi Sono analizzati 5 casi di morte da intossicazione acuta di gas: 3 casi di intossicazione da elio, 1 di azoto e 1 di argon, in corso di esame autoptico sono stati prelevati campioni di sangue cardiaco, polmoni, tessuto adiposo, muscolo psoas, encefalo, fegato e reni e immediatamente posti in viais di vetro con tappo sigillato; è stato impiegato un gascromatografo con campionamento in spazio di testa con rivelatore a conducibilità termica; a differenza del gas-cromatografo con rivelatore FID {Detector lonization Flame), in cui è possibile evidenziare solo gas combustibili, quest'ultimo permette di evidenziare la presenza di elementi inerti come quelli in oggetto. Conclusioni La principale difficoltà di analisi è rappresentata dal fatto che nella ricerca dei tossici volatili si impiega un gas in grado di rilevare unicamente le molecole in combustione, processo che non si verifica con i gas inerti. Per aumentare l'affidabilità delle analisi chimico-tossicologiche è importante ridurre al minimo il tempo di esposizione del campione all'aria ambiente; la conservazione di tali campioni deve quindi avvenire all'interno di contenitori con chiusura sigillata. In caso di sospetta intossicazione da gas inerte è inoltre necessario prestare attenzione alla metodica utilizzata per la rilevazione: i normali career non saranno in grado di evidenziare la presenza di composti inerti e sarà pertanto necessario cambiare career o, a seconda dell'elemento oggetto di indagine, la metodica di rilevazione.
Asfissìe da gas inerti: criticità delle procedure autoptiche e delle analisi tossicologiche Ile morti da inalazione di elio, argon e azoto / G.M. Bertelle, A. Battistini, A.F. Lo Faro, R. Zoja. ((Intervento presentato al 9. convegno Convegno Nazionale del Gruppo Italiano di Patologia Forense (GIPF) tenutosi a Ferrara nel 2016.
Asfissìe da gas inerti: criticità delle procedure autoptiche e delle analisi tossicologiche Ile morti da inalazione di elio, argon e azoto
G.M. Bertelle;A. Battistini;A.F. Lo Faro;R. Zoja
2016
Abstract
Introduzlone Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa si verificano tra i 5 e i 15 suicidi ogni 00000 abitanti ogni anno, con differenze in base al Paese analizzato'". L'asfissia rappresenta una realtà estremamente diffusa nell'attuazione del suicidio; un particolare sottogruppo appartenente morti asfittiche è rappresentato dalle asfissie da gas. Accanto al monossido di carbonio, il gas più comunemente utilizzato a scopo suicida, sempre maggior peso stanno assumendo i suicidi perpetrati tramite l'inalazione di gas inerti quali elio, argon e azoto L'elio, in particolare, viene impiegato nei suicidi assistiti in Paesi in cui tale pratica è regolamentata. Il meccanismo d'azione di tali elementi è gato allo "spiazzamento" dell'ossigeno a livello degli alveoli polmonari facendo venir meno lo stimolo ipercapnico. Il rilevamento di gas inerti, in virtù delle loro peculiari caratteristiche chimico-fisiche e della loro estrema volatilità, presenta molteplici problematiche tecniche nell'espletamento delle indagini autoptiche e tossicologiche, rendendo necessari particolari accorgimenti per un adeguato campionamento e per una corretta analisi. Materiali e metodi Sono analizzati 5 casi di morte da intossicazione acuta di gas: 3 casi di intossicazione da elio, 1 di azoto e 1 di argon, in corso di esame autoptico sono stati prelevati campioni di sangue cardiaco, polmoni, tessuto adiposo, muscolo psoas, encefalo, fegato e reni e immediatamente posti in viais di vetro con tappo sigillato; è stato impiegato un gascromatografo con campionamento in spazio di testa con rivelatore a conducibilità termica; a differenza del gas-cromatografo con rivelatore FID {Detector lonization Flame), in cui è possibile evidenziare solo gas combustibili, quest'ultimo permette di evidenziare la presenza di elementi inerti come quelli in oggetto. Conclusioni La principale difficoltà di analisi è rappresentata dal fatto che nella ricerca dei tossici volatili si impiega un gas in grado di rilevare unicamente le molecole in combustione, processo che non si verifica con i gas inerti. Per aumentare l'affidabilità delle analisi chimico-tossicologiche è importante ridurre al minimo il tempo di esposizione del campione all'aria ambiente; la conservazione di tali campioni deve quindi avvenire all'interno di contenitori con chiusura sigillata. In caso di sospetta intossicazione da gas inerte è inoltre necessario prestare attenzione alla metodica utilizzata per la rilevazione: i normali career non saranno in grado di evidenziare la presenza di composti inerti e sarà pertanto necessario cambiare career o, a seconda dell'elemento oggetto di indagine, la metodica di rilevazione.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.