Con il termine Percidi si intendono specie ittiche d’acqua dolce appartenenti alla famiglia dei percidae. In Italia sono naturalmente presenti tre specie ittiche appartenenti a questa famiglia: il Pesce Persico (Perca fluviatilis), è l’unica specie autoctona delle acque italiane mentre il Lucioperca (Sander lucioperca) e l’Acerina (Gymnocephalus cernuus) sono due specie esotiche introdotte nel corso del 900 in Italia e che hanno come areale di provenienza l’Europa centrale. Il Persico e il Lucioperca godono di un elevato interesse commerciale. Il consumo di queste specie ittiche in Italia si concentra prevalentemente nelle aree adiacenti ai luoghi di pesca, dove molto spesso vengono usati prevalentemente dal settore della ristorazione. È più difficile ritrovare persico e lucioperca nelle grandi città o in luoghi lontani dai laghi del nord o del centro Italia. La produzione italiana da cattura non è in grado di soddisfare la domanda interna. Oltre al prodotto derivante dalla pesca nazionale sul mercato italiano arrivano dei quantitativi importanti di filetti di pesce persico, e in maniera minore di lucioperca, proveniente dal Nord ed est Europa, dove queste specie vengono pescate anche nelle acque salmastre a bassa concentrazione salina che si trovano adiacenti alle rive del Mar Baltico. Le importazioni coinvolgono sia pesce intero, sia in forma di filetti, freschi o congelati. Esiste quindi una fetta di mercato che potrebbe venire occupata da prodotto allevato, in caso in cui esso avesse un prezzo paragonabile con quello del prodotto di pesca. L’allevamento dei percidi è in fase di sviluppo. In Europa centro orientale esso viene praticato in forma estensiva in stagni, ove sono presenti anche gli organismi di cui questi pesci si nutrono. Questo tipo di allevamento ha lo svantaggio di necessitare di un lungo periodo per il raggiungimento della taglia commerciale, in quanto nei mesi invernali, con le temperature delle acque che scendono al di sotto dei 10 °C, il ritmo di crescita di persico e lucioperca rallenta notevolmente. Con lo scopo di ovviare a questa problematica è stata sperimentata la possibilità di allevare queste specie in impianti a ricircolo, dove è possibile mantenere costante durante tutto l’anno la temperatura dell’acqua, tenendola nei valori di optimum termico per la specie. Partendo da animali svezzati di 3 g la taglia commerciale per il pesce persico (130-150 g) può essere raggiunta in nove mesi di allevamento quando i pesci sono allevati a 24°C. La taglia commerciale del lucioperca (800-1000g) viene raggiunta in 12 mesi con temperatura dell’acqua di 26°C. Dal punto di vista alimentare il crescente interesse presente nei paesi del centro e nord Europa circa l’allevamento di persico e lucioperca ha spinto le case mangimistiche, supportate dal mondo della ricerca, alla formulazione di diete finalizzate specificatamente a queste specie. Mediamente un mangime per persico e lucioperca ricalca la formulazione di una dieta ottimizzata per specie carnivore e contiene un elevato tenore proteico (50-55%) e un medio contenuto lipidico (12-18%). Per quello che riguarda l’aspetto riproduttivo queste specie si possono riprodurre in cattività sia con tecniche di stimolazione ormonale, sia ricreando l’ambiente adatto alla riproduzione, ovvero inserendo in vasca i supporti su cui le specie abitualmente depongono le uova. Fondamentale per ottenere la riproduzione è la anche corretta gestione del termo e fotoperiodo in quanto lo sviluppo gonadico comincia solamente se gradualmente si portano i riproduttori ad una temperatura di 6°C e li si mantiene a questa temperatura per 4-5 settimane. Contemporaneamente il fotoperiodo deve essere portato L:D 16:8 a L:D 8:16, mimando le condizioni invernali. Con il rialzarsi delle temperature e il prolungarsi delle ore di luce avverrà la deposizione, solitamente a una temperatura dell’acqua di 14°C con un fotoperiodo 12:12.Grazie a queste tecniche è stato possibile ottenere la riproduzione di queste specie anche al di fuori della stagiona riproduttiva naturale. L’allevamento larvale si basa sulla somministrazione di alimento vivo, costituito principalmente da nauplii di Artemia salina. Alcuni allevatori utilizzano anche come primo alimento il rotifero allevato in culture algali. Risulta fondamentale durante le prime fasi di allevamento la selezione per taglia fatta ad intervalli regolari in quanto si verificano episodi di grandi difformità di crescita che possono portare a importanti tassi di cannibalismo. Altra problematica riscontrata nelle avanotterie che si occupano di queste specie è la presenza di esemplari che mostrano delle deformità ossee e che non insufflano la vescica natatoria.

Allevamento dei percidi, attualità e prospettive / M. Vasconi. ((Intervento presentato al 22. convegno Criticità sanitarie di specie ittiche emergenti o riemergenti allevate in acqua dolce tenutosi a San Michele All'Adige nel 2016.

Allevamento dei percidi, attualità e prospettive

M. Vasconi
2016

Abstract

Con il termine Percidi si intendono specie ittiche d’acqua dolce appartenenti alla famiglia dei percidae. In Italia sono naturalmente presenti tre specie ittiche appartenenti a questa famiglia: il Pesce Persico (Perca fluviatilis), è l’unica specie autoctona delle acque italiane mentre il Lucioperca (Sander lucioperca) e l’Acerina (Gymnocephalus cernuus) sono due specie esotiche introdotte nel corso del 900 in Italia e che hanno come areale di provenienza l’Europa centrale. Il Persico e il Lucioperca godono di un elevato interesse commerciale. Il consumo di queste specie ittiche in Italia si concentra prevalentemente nelle aree adiacenti ai luoghi di pesca, dove molto spesso vengono usati prevalentemente dal settore della ristorazione. È più difficile ritrovare persico e lucioperca nelle grandi città o in luoghi lontani dai laghi del nord o del centro Italia. La produzione italiana da cattura non è in grado di soddisfare la domanda interna. Oltre al prodotto derivante dalla pesca nazionale sul mercato italiano arrivano dei quantitativi importanti di filetti di pesce persico, e in maniera minore di lucioperca, proveniente dal Nord ed est Europa, dove queste specie vengono pescate anche nelle acque salmastre a bassa concentrazione salina che si trovano adiacenti alle rive del Mar Baltico. Le importazioni coinvolgono sia pesce intero, sia in forma di filetti, freschi o congelati. Esiste quindi una fetta di mercato che potrebbe venire occupata da prodotto allevato, in caso in cui esso avesse un prezzo paragonabile con quello del prodotto di pesca. L’allevamento dei percidi è in fase di sviluppo. In Europa centro orientale esso viene praticato in forma estensiva in stagni, ove sono presenti anche gli organismi di cui questi pesci si nutrono. Questo tipo di allevamento ha lo svantaggio di necessitare di un lungo periodo per il raggiungimento della taglia commerciale, in quanto nei mesi invernali, con le temperature delle acque che scendono al di sotto dei 10 °C, il ritmo di crescita di persico e lucioperca rallenta notevolmente. Con lo scopo di ovviare a questa problematica è stata sperimentata la possibilità di allevare queste specie in impianti a ricircolo, dove è possibile mantenere costante durante tutto l’anno la temperatura dell’acqua, tenendola nei valori di optimum termico per la specie. Partendo da animali svezzati di 3 g la taglia commerciale per il pesce persico (130-150 g) può essere raggiunta in nove mesi di allevamento quando i pesci sono allevati a 24°C. La taglia commerciale del lucioperca (800-1000g) viene raggiunta in 12 mesi con temperatura dell’acqua di 26°C. Dal punto di vista alimentare il crescente interesse presente nei paesi del centro e nord Europa circa l’allevamento di persico e lucioperca ha spinto le case mangimistiche, supportate dal mondo della ricerca, alla formulazione di diete finalizzate specificatamente a queste specie. Mediamente un mangime per persico e lucioperca ricalca la formulazione di una dieta ottimizzata per specie carnivore e contiene un elevato tenore proteico (50-55%) e un medio contenuto lipidico (12-18%). Per quello che riguarda l’aspetto riproduttivo queste specie si possono riprodurre in cattività sia con tecniche di stimolazione ormonale, sia ricreando l’ambiente adatto alla riproduzione, ovvero inserendo in vasca i supporti su cui le specie abitualmente depongono le uova. Fondamentale per ottenere la riproduzione è la anche corretta gestione del termo e fotoperiodo in quanto lo sviluppo gonadico comincia solamente se gradualmente si portano i riproduttori ad una temperatura di 6°C e li si mantiene a questa temperatura per 4-5 settimane. Contemporaneamente il fotoperiodo deve essere portato L:D 16:8 a L:D 8:16, mimando le condizioni invernali. Con il rialzarsi delle temperature e il prolungarsi delle ore di luce avverrà la deposizione, solitamente a una temperatura dell’acqua di 14°C con un fotoperiodo 12:12.Grazie a queste tecniche è stato possibile ottenere la riproduzione di queste specie anche al di fuori della stagiona riproduttiva naturale. L’allevamento larvale si basa sulla somministrazione di alimento vivo, costituito principalmente da nauplii di Artemia salina. Alcuni allevatori utilizzano anche come primo alimento il rotifero allevato in culture algali. Risulta fondamentale durante le prime fasi di allevamento la selezione per taglia fatta ad intervalli regolari in quanto si verificano episodi di grandi difformità di crescita che possono portare a importanti tassi di cannibalismo. Altra problematica riscontrata nelle avanotterie che si occupano di queste specie è la presenza di esemplari che mostrano delle deformità ossee e che non insufflano la vescica natatoria.
9-set-2016
Pesce persico; Lucioperca; Acquacoltura
Settore AGR/20 - Zoocolture
SIPI - Società italiana di Patologia Ittica
API - Associazione piscicultori italiana
http://www.sipi-online.it/default.aspx
Allevamento dei percidi, attualità e prospettive / M. Vasconi. ((Intervento presentato al 22. convegno Criticità sanitarie di specie ittiche emergenti o riemergenti allevate in acqua dolce tenutosi a San Michele All'Adige nel 2016.
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