Il saggio muove dalla centralità del lettore nell’attività critica e nelle riflessioni di poetica caproniane, che mostrano un’attenzione ricorrente alle disposizioni di lettura, agli specifici abiti sociali di ricezione, con le loro capacità di favorire o ostacolare la vita delle opere letterarie, riconosciute nella loro peculiare natura di «utensili». Affronta quindi l’analisi di alcuni rilevanti aspetti degli effetti di lettura generati dalla scrittura di Caproni da Il muro della terra in poi: chi legge è in primo luogo invitato a fare esperienza del mutevole, del divenire: come sostanza delle cose – nascita, cambiamento di forma, sparizioni – e come chiave di percezione e conoscenza, facendo sempre più leva sui dispositivi dell’articolazione architettonica e dell’escursione prospettica (scarti di dimensione, spostamenti temporali, alternanza di figure), cardini dell’avventura testuale offerta al lettore. In questa linea interpretativa si propone anche di rileggere l’inquieta indagine identitaria svolta nei testi: le rifrazioni-scomposizioni cui l’io viene sottoposto non sono però solo testimonianza di una meditazione sullo statuto evanescente del soggetto, possono essere altrettanto intese come un’allusione a quel processo di scissione, espansione, rimodellamento dell’io di chi scrive e di chi legge che sta al cuore della comunicazione letteraria.

Il lavoro della mente e delle emozioni : effetti di lettura nella poesia di Caproni fra Il muro della terra e Res amissa / B. Falcetto (LA RAGIONE CRITICA). - In: Il testo e l'opera : studi in ricordo di Franco Brioschi / [a cura di] L. Neri, S. Sini. - Prima edizione. - Milano : Ledizioni, 2015. - ISBN 9788867054077. - pp. 479-506

Il lavoro della mente e delle emozioni : effetti di lettura nella poesia di Caproni fra Il muro della terra e Res amissa

B. Falcetto
2015

Abstract

Il saggio muove dalla centralità del lettore nell’attività critica e nelle riflessioni di poetica caproniane, che mostrano un’attenzione ricorrente alle disposizioni di lettura, agli specifici abiti sociali di ricezione, con le loro capacità di favorire o ostacolare la vita delle opere letterarie, riconosciute nella loro peculiare natura di «utensili». Affronta quindi l’analisi di alcuni rilevanti aspetti degli effetti di lettura generati dalla scrittura di Caproni da Il muro della terra in poi: chi legge è in primo luogo invitato a fare esperienza del mutevole, del divenire: come sostanza delle cose – nascita, cambiamento di forma, sparizioni – e come chiave di percezione e conoscenza, facendo sempre più leva sui dispositivi dell’articolazione architettonica e dell’escursione prospettica (scarti di dimensione, spostamenti temporali, alternanza di figure), cardini dell’avventura testuale offerta al lettore. In questa linea interpretativa si propone anche di rileggere l’inquieta indagine identitaria svolta nei testi: le rifrazioni-scomposizioni cui l’io viene sottoposto non sono però solo testimonianza di una meditazione sullo statuto evanescente del soggetto, possono essere altrettanto intese come un’allusione a quel processo di scissione, espansione, rimodellamento dell’io di chi scrive e di chi legge che sta al cuore della comunicazione letteraria.
Caproni; Muro; Novecento; lettura; macrotesto
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
2015
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