L’attività mineraria nell’Isola d’Elba è documentata fin da epoca pre-romana ed è correlata prevalentemente all’estrazione di minerali di ferro dai distretti di Capoliveri e Rio Marina. Il cantiere Valle Giove, oggetto del presente studio, è una miniera a cielo aperto con superficie di circa 1 km2, caratterizzata da una mineralizzazione a ematite + pirite ± blenda e calcopirite in lenti e filoni metrici. Tale sito è stato coltivato dal 1950 al 1981 ed attualmente è gestito dal Parco Minerario dell’Elba e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che lo utilizzano a fini escursionistici. Il cantiere è ubicato a monte e a ridosso dell’abitato di Rio Marina. L’ampiezza dell’area interessata dai lavori minerari e, conseguentemente, gli ingenti volumi dei materiali di risulta, rendono necessaria la caratterizzazione ambientale del sito e la determinazione dei fenomeni di acid mine drainage (AMD), anche in considerazione del recente termine dei lavori estrattivi. Sebbene i fenomeni di AMD siano solitamente associati ad aree minerarie con paragenesi a solfuri dominanti, la presenza di laghetti acidi e con alte concentrazioni di metalli è indizio dell’instaurarsi di processi di drenaggio acido legati alla distribuzione disomogenea dei solfuri che accompagnano la paragenesi a ossidi dominanti. Il presente studio analizza le problematiche connesse al drenaggio acido di miniera del sito mediante: 1. il calcolo dei volumi di materiale estratto e dei volumi di materiale riportato in discarica mineraria attraverso digitalizzazione, georeferenziazione ed analisi 3D delle carte topografiche del cantiere relative a diversi anni; 2. il campionamento dei terreni secondo uno schema a griglia (EPA, 2002) a maglia quadrata di lato pari a 100 m; 3. la caratterizzazione chimica dei terreni mediante analisi XRF; 4. la realizzazione di carte isopotenziali dei parametri di quantificazione dei processi di AMD (MPA, ANC e NAPP) mediante procedura AMIRA (IWRI & EGI, 2002); 5. la realizzazione di carte di isoconcentrazione dei metalli determinati con analisi ICP-AES. I risultati ottenuti evidenziano come, anche in un sito minerario costituito prevalentemente da ossidi, i fenomeni di AMD possano creare un problema di primaria importanza a livello ambientale. L’esame complessivo dei dati ottenuti permette di eseguire: 1. la stima della durata nel tempo dei fenomeni di drenaggio acido; 2. la valutazione della composizione dei terreni e del loro possibile ruolo nei processi di AMD; 3. l’identificazione delle sorgenti di contaminazione, dei punti di produzione di acque acide e dei loro percorsi; 4. la proposta di eventuali interventi di ripristino ambientale.
Determinazione dell'Acid Mine Drainage nel cantiere Valle Giove di Rio Marina (Isola d'Elba, LI) / D. Servida, L. De Capitani, G. Grieco. ((Intervento presentato al 85. convegno Congresso della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia tenutosi a Fluminimaggiore nel 2006.
Determinazione dell'Acid Mine Drainage nel cantiere Valle Giove di Rio Marina (Isola d'Elba, LI)
D. ServidaPrimo
;L. De CapitaniSecondo
;G. GriecoUltimo
2006
Abstract
L’attività mineraria nell’Isola d’Elba è documentata fin da epoca pre-romana ed è correlata prevalentemente all’estrazione di minerali di ferro dai distretti di Capoliveri e Rio Marina. Il cantiere Valle Giove, oggetto del presente studio, è una miniera a cielo aperto con superficie di circa 1 km2, caratterizzata da una mineralizzazione a ematite + pirite ± blenda e calcopirite in lenti e filoni metrici. Tale sito è stato coltivato dal 1950 al 1981 ed attualmente è gestito dal Parco Minerario dell’Elba e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che lo utilizzano a fini escursionistici. Il cantiere è ubicato a monte e a ridosso dell’abitato di Rio Marina. L’ampiezza dell’area interessata dai lavori minerari e, conseguentemente, gli ingenti volumi dei materiali di risulta, rendono necessaria la caratterizzazione ambientale del sito e la determinazione dei fenomeni di acid mine drainage (AMD), anche in considerazione del recente termine dei lavori estrattivi. Sebbene i fenomeni di AMD siano solitamente associati ad aree minerarie con paragenesi a solfuri dominanti, la presenza di laghetti acidi e con alte concentrazioni di metalli è indizio dell’instaurarsi di processi di drenaggio acido legati alla distribuzione disomogenea dei solfuri che accompagnano la paragenesi a ossidi dominanti. Il presente studio analizza le problematiche connesse al drenaggio acido di miniera del sito mediante: 1. il calcolo dei volumi di materiale estratto e dei volumi di materiale riportato in discarica mineraria attraverso digitalizzazione, georeferenziazione ed analisi 3D delle carte topografiche del cantiere relative a diversi anni; 2. il campionamento dei terreni secondo uno schema a griglia (EPA, 2002) a maglia quadrata di lato pari a 100 m; 3. la caratterizzazione chimica dei terreni mediante analisi XRF; 4. la realizzazione di carte isopotenziali dei parametri di quantificazione dei processi di AMD (MPA, ANC e NAPP) mediante procedura AMIRA (IWRI & EGI, 2002); 5. la realizzazione di carte di isoconcentrazione dei metalli determinati con analisi ICP-AES. I risultati ottenuti evidenziano come, anche in un sito minerario costituito prevalentemente da ossidi, i fenomeni di AMD possano creare un problema di primaria importanza a livello ambientale. L’esame complessivo dei dati ottenuti permette di eseguire: 1. la stima della durata nel tempo dei fenomeni di drenaggio acido; 2. la valutazione della composizione dei terreni e del loro possibile ruolo nei processi di AMD; 3. l’identificazione delle sorgenti di contaminazione, dei punti di produzione di acque acide e dei loro percorsi; 4. la proposta di eventuali interventi di ripristino ambientale.Pubblicazioni consigliate
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