“Acrostichis” (1581), la prima stampa in lingua polacca pubblicata a Toruń, è un’opera del tutto singolare nel quadro della letteratura di propaganda antimoscovita dei tempi di Stefan Batory, pilotata dalla cancelleria reale. Si tratta, in gran parte, di un adattamento dialogico e quasi-teatrale del famosissimo pamphlet latino contro lo zar Ivan il Terribile: il “De magni Moschoviae ducis Ioannis Basiliadis tyrannide” (“La feroce e inaudita crudeltà di Ivan Vasilevich, il granduca di Moscovia”) di Alessandro Guagnini (1574). Il componimento poetico di Walenty Neothebel, autore d’altronde pressoché sconosciuto, un dialogo rimato e ritmato secondo gli schemi metrici tardo-medioevali della poesia vernacolare polacca, sorprendentemente arcaico, per non dire primitivo da un punto di vista linguistico, irto di colloquialismi, espressioni proverbiali e immagini grottesche, si svolge tra due personaggi principali: la personificazione della Coscienza e Moscus (il Moscovita) – lo zar Ivan. Improntato al genere letterario di morality play, in cui un peccatore impenitente si trovava davanti al giudizio di Dio, “Acrostichis” è principalmente, tuttavia, un opuscolo politico che incita alla guerra contro lo zar russo, presentato come un orientale e barbaro despota. E la parte più consistente del componimento è costituita dal “grave sermone” della Coscienza – un discorso accusatorio pieno di pathos e con un registro di macabri omicidi commessi dal “tiranno del Nord”.
Acrostichis własnego wyobrażenia kniaża wielkiego moskiewskiegoPubblicazione di fonti inedite con introduzione e/o commento a cura di] G. Franczak. - Warszawa : Wydawnictwo Naukowe Sub Lupa, 2016. - ISBN 9788364003622. (BIBLIOTEKA DAWNEJ LITERATURY POPULARNEJ I OKOLICZNOŚCIOWEJ)
Acrostichis własnego wyobrażenia kniaża wielkiego moskiewskiego
G. Franczak
Primo
2016
Abstract
“Acrostichis” (1581), la prima stampa in lingua polacca pubblicata a Toruń, è un’opera del tutto singolare nel quadro della letteratura di propaganda antimoscovita dei tempi di Stefan Batory, pilotata dalla cancelleria reale. Si tratta, in gran parte, di un adattamento dialogico e quasi-teatrale del famosissimo pamphlet latino contro lo zar Ivan il Terribile: il “De magni Moschoviae ducis Ioannis Basiliadis tyrannide” (“La feroce e inaudita crudeltà di Ivan Vasilevich, il granduca di Moscovia”) di Alessandro Guagnini (1574). Il componimento poetico di Walenty Neothebel, autore d’altronde pressoché sconosciuto, un dialogo rimato e ritmato secondo gli schemi metrici tardo-medioevali della poesia vernacolare polacca, sorprendentemente arcaico, per non dire primitivo da un punto di vista linguistico, irto di colloquialismi, espressioni proverbiali e immagini grottesche, si svolge tra due personaggi principali: la personificazione della Coscienza e Moscus (il Moscovita) – lo zar Ivan. Improntato al genere letterario di morality play, in cui un peccatore impenitente si trovava davanti al giudizio di Dio, “Acrostichis” è principalmente, tuttavia, un opuscolo politico che incita alla guerra contro lo zar russo, presentato come un orientale e barbaro despota. E la parte più consistente del componimento è costituita dal “grave sermone” della Coscienza – un discorso accusatorio pieno di pathos e con un registro di macabri omicidi commessi dal “tiranno del Nord”.File | Dimensione | Formato | |
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