Negli ultimi anni, a livello scientifico e nell’opinione pubblica, c’è stata una crescente attenzione al tema degli errori medici. Se a livello organizzativo sono state introdotte nuove pratiche, a livello relazionale la comunicazione degli errori ai pazienti e ai familiari resta un compito spesso disatteso. La letteratura evidenzia che le difficoltà nel comunicare onestamente un errore medico sono riconducibili a motivazioni culturali, legali e psicologiche. Data la delicatezza del tema, sono pochi gli studi internazionali che hanno analizzato la pratica comunicativa in caso di errore. Nel presente contributo verranno offerte alcune riflessioni a partire dall’analisi di due visite in cui "veri" clinici comunicano un errore a un famigliare, impersonificato da un attore. Le visite sono state registrate durante un corso di formazione presso l’Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano. Nelle due visite alcuni snodi critici dal punto di vista comunicativo riguardano: i clinici coinvolti, la tempistica della comunicazione dell’errore, le parole utilizzate e il ruolo delle scuse. Se comunicare gli errori in maniera trasparente sta diventando una posizione condivisa, bisogna offrire formazione e supporto ai clinici in questo compito.
Sbagliare è umano, ma anche in medicina? La comunicazione degli errori ai pazienti e ai famigliari / G. Lamiani, S. Anania. - In: RICERCHE DI PSICOLOGIA. - ISSN 0391-6081. - 38:3(2015), pp. 527-543. [10.3280/RIP2015-003006]
Sbagliare è umano, ma anche in medicina? La comunicazione degli errori ai pazienti e ai famigliari
G. LamianiPrimo
;S. AnaniaUltimo
2015
Abstract
Negli ultimi anni, a livello scientifico e nell’opinione pubblica, c’è stata una crescente attenzione al tema degli errori medici. Se a livello organizzativo sono state introdotte nuove pratiche, a livello relazionale la comunicazione degli errori ai pazienti e ai familiari resta un compito spesso disatteso. La letteratura evidenzia che le difficoltà nel comunicare onestamente un errore medico sono riconducibili a motivazioni culturali, legali e psicologiche. Data la delicatezza del tema, sono pochi gli studi internazionali che hanno analizzato la pratica comunicativa in caso di errore. Nel presente contributo verranno offerte alcune riflessioni a partire dall’analisi di due visite in cui "veri" clinici comunicano un errore a un famigliare, impersonificato da un attore. Le visite sono state registrate durante un corso di formazione presso l’Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano. Nelle due visite alcuni snodi critici dal punto di vista comunicativo riguardano: i clinici coinvolti, la tempistica della comunicazione dell’errore, le parole utilizzate e il ruolo delle scuse. Se comunicare gli errori in maniera trasparente sta diventando una posizione condivisa, bisogna offrire formazione e supporto ai clinici in questo compito.File | Dimensione | Formato | |
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