Il volume raccoglie tre saggi dedicati a differenti aspetti dell’amministrazione della giustizia in Italia. Laura Vaira e Alberto Nosenzo hanno analizzato il quadro della mediazione e della giustizia penale alternativa. Gli autori hanno considerato in primo luogo come si sono sviluppate le prassi degli uffici e dell’autorità giudiziaria in materia di alternative, e in particolare quale è il grado di condivisione dei criteri e delle modalità operative concordati dai soggetti istituzionali coinvolti. In secondo luogo hanno analizzato come “pensa” la magistratura minorile a distanza di alcuni anni dall’introduzione dei primi percorsi di mediazione, e in particolare quale è l’incidenza della variabile culturale sull’andamento di flussi di litigiosità verso le pratiche di mediazione. Riccardo Marselli e Marco Vannini hanno esaminato l’efficienza tecnica dei distretti di Corte d’appello italiani mediante il metodo DEA (Data Envelopment Analysis). L’analisi ha consentito di valutare l’efficienza relativa di ciascun distretto come distanza radiale dalla frontiera efficiente, definita dalle prassi migliori, e di individuare le variazioni dei fattori necessarie affinché un distretto inefficiente emuli il proprio benchmark (distretto o combinazione di distretti di riferimento collocati sulla frontiera). Nell’ipotesi di adeguamento dei distretti inefficienti alle prassi migliori, si è calcolata in media una riduzione dell’arretrato del 10% in materia civile e del 14% in materia penale. Bruno Nascimbene e Cecilia Sanna hanno infine considerato due aspetti del rapporto fra sistema della giustizia italiano e sistemi giudiziari europei. La prima parte della ricerca ha analizzato le modalità di esercizio della professione forense consentite dal diritto comunitario, conducendo un’indagine presso gli Ordini sulla circolazione degli avvocati italiani e stranieri. La seconda parte della ricerca ha considerato il problema dell’eccessiva durata dei procedimenti in Italia. Poiché il diritto allo svolgimento del processo in tempi ragionevoli è una garanzia fondamentale sancita dalla CEDU, i ricorsi da parte di coloro che sono stati vittime delle lungaggini del sistema processuale italiano sono aumentati costantemente. La novità legislativa più rilevante, oggetto di dibattito dottrinale e di copiosa giurisprudenza, è stata l’introduzione della c.d. legge Pinto, ed è su questo testo normativo che si è focalizzata in particolare l’indagine statistica e sulla prassi.
Temi e problemi della giustizia / L. Cominelli, L. Vaira, A. Nosenzo, R. Marselli, M. Vannini, C. Sanna, B. Nascimbene ; [a cura di] L. Cominelli. - Milano : Giuffrè, 2007. - ISBN 88-14-13437-5.
Temi e problemi della giustizia
L. CominelliPrimo
;C. SannaPenultimo
;B. NascimbeneUltimo
2007
Abstract
Il volume raccoglie tre saggi dedicati a differenti aspetti dell’amministrazione della giustizia in Italia. Laura Vaira e Alberto Nosenzo hanno analizzato il quadro della mediazione e della giustizia penale alternativa. Gli autori hanno considerato in primo luogo come si sono sviluppate le prassi degli uffici e dell’autorità giudiziaria in materia di alternative, e in particolare quale è il grado di condivisione dei criteri e delle modalità operative concordati dai soggetti istituzionali coinvolti. In secondo luogo hanno analizzato come “pensa” la magistratura minorile a distanza di alcuni anni dall’introduzione dei primi percorsi di mediazione, e in particolare quale è l’incidenza della variabile culturale sull’andamento di flussi di litigiosità verso le pratiche di mediazione. Riccardo Marselli e Marco Vannini hanno esaminato l’efficienza tecnica dei distretti di Corte d’appello italiani mediante il metodo DEA (Data Envelopment Analysis). L’analisi ha consentito di valutare l’efficienza relativa di ciascun distretto come distanza radiale dalla frontiera efficiente, definita dalle prassi migliori, e di individuare le variazioni dei fattori necessarie affinché un distretto inefficiente emuli il proprio benchmark (distretto o combinazione di distretti di riferimento collocati sulla frontiera). Nell’ipotesi di adeguamento dei distretti inefficienti alle prassi migliori, si è calcolata in media una riduzione dell’arretrato del 10% in materia civile e del 14% in materia penale. Bruno Nascimbene e Cecilia Sanna hanno infine considerato due aspetti del rapporto fra sistema della giustizia italiano e sistemi giudiziari europei. La prima parte della ricerca ha analizzato le modalità di esercizio della professione forense consentite dal diritto comunitario, conducendo un’indagine presso gli Ordini sulla circolazione degli avvocati italiani e stranieri. La seconda parte della ricerca ha considerato il problema dell’eccessiva durata dei procedimenti in Italia. Poiché il diritto allo svolgimento del processo in tempi ragionevoli è una garanzia fondamentale sancita dalla CEDU, i ricorsi da parte di coloro che sono stati vittime delle lungaggini del sistema processuale italiano sono aumentati costantemente. La novità legislativa più rilevante, oggetto di dibattito dottrinale e di copiosa giurisprudenza, è stata l’introduzione della c.d. legge Pinto, ed è su questo testo normativo che si è focalizzata in particolare l’indagine statistica e sulla prassi.Pubblicazioni consigliate
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