Narrazioni tra Africa, America ed Europa : la presenza di Olaudah Equiano

Nei secoli seguenti le scoperte geografiche europee, nel microcosmo della nave negriera sull’oceano ha avuto luogo uno dei più deprecabili fenomeni della storia umana, la tratta degli schiavi. La nave è stata portatrice delle storie che si sono elaborate durante la traversata e l’oceano Atlantico si è costituito come il territorio specifico su cui queste narrazioni hanno preso forma. La costruzione dell’identità dello schiavo nelle narrazioni tra Africa, America ed Europa assume una particolare rilevanza nella scrittura di Olaudah Equiano in The Interesting Narrative of Olaudah Equiano, or Gustavus Vassa the African, Written by Himself, perché si presta all’interpretazione di una nuova forma di cittadinanza che ha nella nave e nell’oceano una sua peculiare territorialità. La sua esperienza rappresenta il punto di partenza di questo saggio, che accenna alla costruzione dell’identità dello schiavo sulla nave nella rotta del traffico triangolare atlantico; alla rivendicazione autoriale del nome di nascita e coloniale; e ai frammenti di storia di vita e cultura africana che si accostano per ricomporre una memoria perduta. In seguito, il percorso di questo saggio supera il dibattito sull’autobiografia dello schiavo, cercando di leggere nel racconto di Equiano un modo per immaginare una nuova forma di cittadinanza. Enucleandosi intorno alla riflessione sull’Atlantico come territorio della deportazione e della migrazione, e giustificando il posizionamento dello schiavo come cittadino dell’Atlantico, lo scopo ulteriore di questo saggio è osservare l’utilità della presenza di Equiano per l’oggi con uno sguardo alle migrazioni dall’Africa e con un riferimento trasversale allo sviluppo della riflessione dei Black Studies.