INTRODUZIONE: gli A.A. riferiscono il caso di un paziente di 26 anni, affetto da mielomeningocele lombo sacrale determinante obesità patologica con peso di kg 180, BMI di 61 e circonferenza vita di cm 158, resistente a terapia dietetico-comportamentale. Il paziente presentava all’anamnesi patologica remota un mielomeningocele lombosacrale ulcerato con malformazione di Arnold-Chiari II sottoposto subito dopo la nascita a plastica e derivazione ventricolo-peritoneale per idrocefalo. Presentava inoltre un’incontinenza rettale e vescicale con terapia quotidiana a base di cateterismo intermittente e paraparesi flaccida distale degli arti inferiori. Il quadro ortopedico sopradescritto rendeva necessario l’utilizzo permanente di tutori gamba-piede in resina su calco gessato per il cammino e la conseguente stazione eretta. La difficoltà del soggetto alla deambulazione e all’attività fisica è stata la causa principale dell’aumento ponderale costante nel tempo. L’incidenza di obesità nel paziente con mielomeningocele non è mai stata oggetto di studio in Letteratura; la valutazione dei casi nei centri di riferimento indica un sicuro 40% di obesità di II e III grado, e un restante 30-35% di obesità di I grado e sovrappeso. MATERIALI E METODI: il paziente ha intrapreso un iter terapeutico che prevedeva un’attenta valutazione dietistica e psicologica e una valutazione degli esami ematochimici e del quadro endocrino-metabolico. I parametri metabolici nel periodo di osservazione sono risultati nella norma ad eccezione di bassi livelli di HDL colesterolo. Dopo circa 2 mesi dalla prima visita il paziente è stato sottoposto a EGDS e biopsia, che non hanno evidenziato alterazioni patologiche a carico di esofago e stomaco e con HP negativo; nulla da poter controindicare il posizionamento. RISULTATI: il paziente è stato sottoposto a posizionamento di un primo pallone endogastrico per via endoscopica grazie al quale ha ottenuto una perdita di peso di 23 kg, seguito da un’ulteriore calo ponderale di 10 Kg nel periodo libero. E' stato posizionato successivamente un secondo pallone endogastrico che ha permesso il calo di altri 2 kg. Ad oggi il calo di peso raggiunto e mantenuto è di - 35 Kg, corrispondente a 145 kg, con un BMI di 47.3 e una circonferenza vita di cm 135. Gli esami ematici nel corso di questi mesi sono risultati nella norma. DISCUSSIONE: la riduzione di peso ottenuta ha permesso di migliorare l'attività motoria facilitando il calo ponderale , ha ridotto il rischio di sviluppare sindrome metabolica e ha migliorato l'autonomia nelle attività della vita quotidiana. Ha mostrato sempre una buona compliance alle indicazioni terapeutiche e dietetiche ed un grande entusiasmo nella modificazione del peso e nelle successive modificazioni corporee. Questo risultato ha determinato un rafforzamento importante dell’autostima personale e reso possibile il ritorno del soggetto alla quotidiana attività lavorativa. CONCLUSIONI: il pallone endogastrico si è rivelato una procedura efficace e sicura nell'ottenere un significativo calo ponderale in un paziente affetto da mielomeningocele; la gestione in equipe ha rappresentato un elemento essenziale per migliorare la percezione dei cambiamenti e il loro mantenimento nel tempo.

Utilizzo di pallone endogastrico in paziente affetto da mielomeningocele / M.A. Zappa, F. Albani, E. Lattuada, E. Mozzi, E. Orsi, F. De Ruberto, P. Granelli, R. Curti, A. Armocida, S. Badiali, G. Roviaro. ((Intervento presentato al 17. convegno Congresso Socetà Italiana Chirurgica dell' Obesità tenutosi a Roma nel 2009.

Utilizzo di pallone endogastrico in paziente affetto da mielomeningocele

E. Mozzi;G. Roviaro
Ultimo
2009

Abstract

INTRODUZIONE: gli A.A. riferiscono il caso di un paziente di 26 anni, affetto da mielomeningocele lombo sacrale determinante obesità patologica con peso di kg 180, BMI di 61 e circonferenza vita di cm 158, resistente a terapia dietetico-comportamentale. Il paziente presentava all’anamnesi patologica remota un mielomeningocele lombosacrale ulcerato con malformazione di Arnold-Chiari II sottoposto subito dopo la nascita a plastica e derivazione ventricolo-peritoneale per idrocefalo. Presentava inoltre un’incontinenza rettale e vescicale con terapia quotidiana a base di cateterismo intermittente e paraparesi flaccida distale degli arti inferiori. Il quadro ortopedico sopradescritto rendeva necessario l’utilizzo permanente di tutori gamba-piede in resina su calco gessato per il cammino e la conseguente stazione eretta. La difficoltà del soggetto alla deambulazione e all’attività fisica è stata la causa principale dell’aumento ponderale costante nel tempo. L’incidenza di obesità nel paziente con mielomeningocele non è mai stata oggetto di studio in Letteratura; la valutazione dei casi nei centri di riferimento indica un sicuro 40% di obesità di II e III grado, e un restante 30-35% di obesità di I grado e sovrappeso. MATERIALI E METODI: il paziente ha intrapreso un iter terapeutico che prevedeva un’attenta valutazione dietistica e psicologica e una valutazione degli esami ematochimici e del quadro endocrino-metabolico. I parametri metabolici nel periodo di osservazione sono risultati nella norma ad eccezione di bassi livelli di HDL colesterolo. Dopo circa 2 mesi dalla prima visita il paziente è stato sottoposto a EGDS e biopsia, che non hanno evidenziato alterazioni patologiche a carico di esofago e stomaco e con HP negativo; nulla da poter controindicare il posizionamento. RISULTATI: il paziente è stato sottoposto a posizionamento di un primo pallone endogastrico per via endoscopica grazie al quale ha ottenuto una perdita di peso di 23 kg, seguito da un’ulteriore calo ponderale di 10 Kg nel periodo libero. E' stato posizionato successivamente un secondo pallone endogastrico che ha permesso il calo di altri 2 kg. Ad oggi il calo di peso raggiunto e mantenuto è di - 35 Kg, corrispondente a 145 kg, con un BMI di 47.3 e una circonferenza vita di cm 135. Gli esami ematici nel corso di questi mesi sono risultati nella norma. DISCUSSIONE: la riduzione di peso ottenuta ha permesso di migliorare l'attività motoria facilitando il calo ponderale , ha ridotto il rischio di sviluppare sindrome metabolica e ha migliorato l'autonomia nelle attività della vita quotidiana. Ha mostrato sempre una buona compliance alle indicazioni terapeutiche e dietetiche ed un grande entusiasmo nella modificazione del peso e nelle successive modificazioni corporee. Questo risultato ha determinato un rafforzamento importante dell’autostima personale e reso possibile il ritorno del soggetto alla quotidiana attività lavorativa. CONCLUSIONI: il pallone endogastrico si è rivelato una procedura efficace e sicura nell'ottenere un significativo calo ponderale in un paziente affetto da mielomeningocele; la gestione in equipe ha rappresentato un elemento essenziale per migliorare la percezione dei cambiamenti e il loro mantenimento nel tempo.
giu-2009
Settore MED/18 - Chirurgia Generale
Utilizzo di pallone endogastrico in paziente affetto da mielomeningocele / M.A. Zappa, F. Albani, E. Lattuada, E. Mozzi, E. Orsi, F. De Ruberto, P. Granelli, R. Curti, A. Armocida, S. Badiali, G. Roviaro. ((Intervento presentato al 17. convegno Congresso Socetà Italiana Chirurgica dell' Obesità tenutosi a Roma nel 2009.
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