Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano è chiamato a verificare la possibilità di procedere penalmente ex novo per gli stessi fatti (omicidio di cittadino italiano), interamente commessi in Italia, contro due cittadini tedeschi già giudicati in Germania, con sentenza passata in giudicato ed ivi eseguita. La sentenza in esame sancisce la diretta applicabilità dell'art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e considera, pertanto, non più operative le deroghe al principio del ne bis in idem di cui all'art. 55 della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen. Il lavoro ripercorre il ragionamento del giudice milanese, evidenziandone alcuni aspetti critici e la complessità delle (differenti) soluzioni prospettabili. Proprio alla luce della complessità giuridica della questione sottoposta al vaglio del Tribunale di Milano, si sottolinea l’opportunità che venisse sollevato un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia, la cui pronuncia avrebbe potuto favorire una soluzione più solida.
La discutibile inderogabilità del ne bis in idem in virtù dell'art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea / C. Amalfitano. - In: GIURISPRUDENZA DI MERITO. - ISSN 0436-0230. - 7-8(2012), pp. 1610-1624.
La discutibile inderogabilità del ne bis in idem in virtù dell'art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
C. AmalfitanoPrimo
2012
Abstract
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano è chiamato a verificare la possibilità di procedere penalmente ex novo per gli stessi fatti (omicidio di cittadino italiano), interamente commessi in Italia, contro due cittadini tedeschi già giudicati in Germania, con sentenza passata in giudicato ed ivi eseguita. La sentenza in esame sancisce la diretta applicabilità dell'art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e considera, pertanto, non più operative le deroghe al principio del ne bis in idem di cui all'art. 55 della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen. Il lavoro ripercorre il ragionamento del giudice milanese, evidenziandone alcuni aspetti critici e la complessità delle (differenti) soluzioni prospettabili. Proprio alla luce della complessità giuridica della questione sottoposta al vaglio del Tribunale di Milano, si sottolinea l’opportunità che venisse sollevato un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia, la cui pronuncia avrebbe potuto favorire una soluzione più solida.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.