Introduzione. Nel cane, il carcinoma squamoso è l’istotipo più comune ad interessare le tonsille. Siti metastatici comunemente riportati sono i linfonodi regionali e il polmone, mentre le metastasi scheletriche sono considerate rare1. In medicina umana le metastasi scheletriche secondarie a carcinoma di varia origine sono riportate con una percentuale che varia dal 70% per i pazienti con tumori mammari e prostatici, al 15-30% per pazienti con carcinomi polmonari, gastrici, urinari, colo-rettali, uterini, tiroidei e renali2. Si descrive di seguito un caso di metastasi ossee dopo trattamento chirurgico e chemioterapico in un cane con carcinoma tonsillare. Descrizione del caso. Un West Highland White Terrier maschio di 10 anni, con carcinoma squamoso tonsillare destro e stadiazione negativa (T3N0M0) veniva sottoposto a tonsillectomia bilaterale. Si intraprendeva terapia postoperatoria con carboplatino e piroxicam. In corso di trattamento non si evidenziava alcun effetto collaterale secondo VCOG. Al termine di 5 cicli, il cane era in ottime condizioni cliniche, e non mostrava né recidiva locale né metastasi a distanza. Si effettuavano quindi controlli clinici (comprensivi di Rx torace ed ecografia addominale) ogni 3 mesi. A 15 mesi dal trattamento chirurgico, il cane veniva riferito per linfoadenomegalia del linfonodo retrofaringeo destro che risultava citologicamente positivo per metastasi da carcinoma squamoso. Il cane veniva quindi sottoposto a controllo tomograficodel torace che risultava negativo per secondarismi polmonari. Si eseguiva quindi linfadenectomia del linfonodo interessato. Si intraprendeva poi un protocollo chemioterapico con mitoxantrone. Il paziente sperimentava tossicità gastroenterica e midollare di I grado (trombocitopenia, neutropenia, vomito e diarrea) dopo la prima e seconda somministrazione del chemioterapico, facendo optare per una riduzione di dose del 20% per le 2 dosi successive. Dopo la terza somministrazione di mitoxantrone, il cane si presentava ad un controllo per zoppia a carico dell’arto posteriore sinistro con mancato appoggio e relativa tumefazione nella regione della groppa sinistra. Il radiogramma del bacino e dell’arto posteriore metteva in evidenza un’area disomogenea con aree osteoproduttive ed osteolitiche che alteravano il normale profilo dell’ileo. Il campionamento citologico della lesione permetteva di evidenziare gruppi di epitelio di aspetto squamoso compatibili con metastasi di carcinoma. Il proprietario rifiutava qualsiasi opzione terapeutica e si prescriveva una terapia antidolorifica palliativa a base di Carprofene e Tramadolo. A quasi tre mesi dalla diagnosi di metastasi ossee, il paziente si presentava in condizioni generali notevolmente scadute e zoppia interessante anche l’arto anteriore sinistro. Sottoposto a radiogramma diretto del braccio, si evidenziava un’ampia area di lisi in corrispondenza della diafisi omerale prossimale, in assenza di secondarismi polmonari ed addominali. Il paziente veniva sottoposto ad eutanasia dopo 790 giorni dalla diagnosi di carcinoma squamoso tonsillare. Conclusioni. Le metastasi ossee da carcinoma tonsillare canino sono saltuariamente riportate in letteratura veterinaria1 e i tumori più citati quali causa di metastasi scheletriche sono carcinomi mammari, prostatici, ed uroteliali. La reale incidenza delle metastasi ossee in medicina veterinaria è attualmente sottostimata nonostante l’apparato scheletrico rappresenti un importante organo bersaglio per le metastasi di carcinomi di varia natura4. La scarsa segnalazione di tumori ossei secondari può essere ascrivibile al fatto che i pazienti vengono sottoposti ad eutanasia prima che l’intero processo metastatico avvenga5. Inoltre lo scheletro non è routinariamente indagato come sito di metastasi e i tumori ossei secondari possono essere confusi con tumori primitivi. In medicina veterinaria le sedi più citate di metastasi scheletriche sono omero, femore e vertebre, mentre nell’uomo, a queste, si aggiunge anche la pelvi6. Il presente caso si aggiunge ai carcinomi tonsillari metastatici all’osso precedentemente descritti e si distingue per il particolare riscontro di metastasi ossee multicentriche (pelvi e omero) in assenza di evidenti metastasi a livello polmonare. Infatti, nella maggior parte dei casi di carcinomi descritti dalla letteratura veterinaria, le metastasi scheletriche in assenza di coinvolgimento polmonare e\o linfonodale sono considerate un’evenienza non comune6. In conclusione, probabilmente, il trattamento multimodale, prolungando la sopravvivenza, ha anche consentito il verificarsi del processo metastatico a livello scheletrico. Bibliografia 1. Brodey R.S. A Clinical and Pathological Study of 130 Neoplasms of the Mouth and Pharynx in the dog. Am J Vet Res, 1960, 21, 787-812. 2. Roodman G.D. Mechanisms of Bone Metastasis, N Engl J Med, 2004, 350, 1655-1664. 3. Waters D.J., Honeckman A., Cooley D.M. and DeNicola D. Skeletal Metastasis in Feline Mammary Carcinoma: Case Report and Literature Review. J Am Anim Hosp Assoc, 1998, 34, 103-108. 4. Nims R.M., Dean E.E. and Geil R.G. Canine Mammary Adenocarcinoma, JAVMA, 1961, 138 (2), 87-89. 5. Goedegebuure S.A. Secondary Bone Tumors in the Dog. Vet Pathol, 1979, 16, 520-529. 6. Cooley D.M. and Waters D.J. Skeletal Metastasis as the Initial Clinical Manifestation of Metastatic Carcinoma in 19 Dogs. J Vet Int Med, 1998, 12, 288-293. Indirizzo per corrispondenza: Paola Valenti, DMV - Università degli Studi di Milano - Via Ponzio 7 - 20123 Milano (MI), Italia - E-mail: paola.valenti@fastwebnet.it

UN CASO DI METASTASI SCHELETRICHE IN CORSO DI CARCINOMA SQUAMOSO TONSILLARE CANINO / P. Valenti, M. Cantatore, V. Fiorbianco, M. Caniatti, M. Di Giancamillo, L. Marconato, R. Ferrari, S. Romussi, D. Stefanello. ((Intervento presentato al 62. convegno 62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC tenutosi a RIMINI nel 2009.

UN CASO DI METASTASI SCHELETRICHE IN CORSO DI CARCINOMA SQUAMOSO TONSILLARE CANINO

M. Caniatti;M. Di Giancamillo;R. Ferrari;S. Romussi;D. Stefanello
Penultimo
2009

Abstract

Introduzione. Nel cane, il carcinoma squamoso è l’istotipo più comune ad interessare le tonsille. Siti metastatici comunemente riportati sono i linfonodi regionali e il polmone, mentre le metastasi scheletriche sono considerate rare1. In medicina umana le metastasi scheletriche secondarie a carcinoma di varia origine sono riportate con una percentuale che varia dal 70% per i pazienti con tumori mammari e prostatici, al 15-30% per pazienti con carcinomi polmonari, gastrici, urinari, colo-rettali, uterini, tiroidei e renali2. Si descrive di seguito un caso di metastasi ossee dopo trattamento chirurgico e chemioterapico in un cane con carcinoma tonsillare. Descrizione del caso. Un West Highland White Terrier maschio di 10 anni, con carcinoma squamoso tonsillare destro e stadiazione negativa (T3N0M0) veniva sottoposto a tonsillectomia bilaterale. Si intraprendeva terapia postoperatoria con carboplatino e piroxicam. In corso di trattamento non si evidenziava alcun effetto collaterale secondo VCOG. Al termine di 5 cicli, il cane era in ottime condizioni cliniche, e non mostrava né recidiva locale né metastasi a distanza. Si effettuavano quindi controlli clinici (comprensivi di Rx torace ed ecografia addominale) ogni 3 mesi. A 15 mesi dal trattamento chirurgico, il cane veniva riferito per linfoadenomegalia del linfonodo retrofaringeo destro che risultava citologicamente positivo per metastasi da carcinoma squamoso. Il cane veniva quindi sottoposto a controllo tomograficodel torace che risultava negativo per secondarismi polmonari. Si eseguiva quindi linfadenectomia del linfonodo interessato. Si intraprendeva poi un protocollo chemioterapico con mitoxantrone. Il paziente sperimentava tossicità gastroenterica e midollare di I grado (trombocitopenia, neutropenia, vomito e diarrea) dopo la prima e seconda somministrazione del chemioterapico, facendo optare per una riduzione di dose del 20% per le 2 dosi successive. Dopo la terza somministrazione di mitoxantrone, il cane si presentava ad un controllo per zoppia a carico dell’arto posteriore sinistro con mancato appoggio e relativa tumefazione nella regione della groppa sinistra. Il radiogramma del bacino e dell’arto posteriore metteva in evidenza un’area disomogenea con aree osteoproduttive ed osteolitiche che alteravano il normale profilo dell’ileo. Il campionamento citologico della lesione permetteva di evidenziare gruppi di epitelio di aspetto squamoso compatibili con metastasi di carcinoma. Il proprietario rifiutava qualsiasi opzione terapeutica e si prescriveva una terapia antidolorifica palliativa a base di Carprofene e Tramadolo. A quasi tre mesi dalla diagnosi di metastasi ossee, il paziente si presentava in condizioni generali notevolmente scadute e zoppia interessante anche l’arto anteriore sinistro. Sottoposto a radiogramma diretto del braccio, si evidenziava un’ampia area di lisi in corrispondenza della diafisi omerale prossimale, in assenza di secondarismi polmonari ed addominali. Il paziente veniva sottoposto ad eutanasia dopo 790 giorni dalla diagnosi di carcinoma squamoso tonsillare. Conclusioni. Le metastasi ossee da carcinoma tonsillare canino sono saltuariamente riportate in letteratura veterinaria1 e i tumori più citati quali causa di metastasi scheletriche sono carcinomi mammari, prostatici, ed uroteliali. La reale incidenza delle metastasi ossee in medicina veterinaria è attualmente sottostimata nonostante l’apparato scheletrico rappresenti un importante organo bersaglio per le metastasi di carcinomi di varia natura4. La scarsa segnalazione di tumori ossei secondari può essere ascrivibile al fatto che i pazienti vengono sottoposti ad eutanasia prima che l’intero processo metastatico avvenga5. Inoltre lo scheletro non è routinariamente indagato come sito di metastasi e i tumori ossei secondari possono essere confusi con tumori primitivi. In medicina veterinaria le sedi più citate di metastasi scheletriche sono omero, femore e vertebre, mentre nell’uomo, a queste, si aggiunge anche la pelvi6. Il presente caso si aggiunge ai carcinomi tonsillari metastatici all’osso precedentemente descritti e si distingue per il particolare riscontro di metastasi ossee multicentriche (pelvi e omero) in assenza di evidenti metastasi a livello polmonare. Infatti, nella maggior parte dei casi di carcinomi descritti dalla letteratura veterinaria, le metastasi scheletriche in assenza di coinvolgimento polmonare e\o linfonodale sono considerate un’evenienza non comune6. In conclusione, probabilmente, il trattamento multimodale, prolungando la sopravvivenza, ha anche consentito il verificarsi del processo metastatico a livello scheletrico. Bibliografia 1. Brodey R.S. A Clinical and Pathological Study of 130 Neoplasms of the Mouth and Pharynx in the dog. Am J Vet Res, 1960, 21, 787-812. 2. Roodman G.D. Mechanisms of Bone Metastasis, N Engl J Med, 2004, 350, 1655-1664. 3. Waters D.J., Honeckman A., Cooley D.M. and DeNicola D. Skeletal Metastasis in Feline Mammary Carcinoma: Case Report and Literature Review. J Am Anim Hosp Assoc, 1998, 34, 103-108. 4. Nims R.M., Dean E.E. and Geil R.G. Canine Mammary Adenocarcinoma, JAVMA, 1961, 138 (2), 87-89. 5. Goedegebuure S.A. Secondary Bone Tumors in the Dog. Vet Pathol, 1979, 16, 520-529. 6. Cooley D.M. and Waters D.J. Skeletal Metastasis as the Initial Clinical Manifestation of Metastatic Carcinoma in 19 Dogs. J Vet Int Med, 1998, 12, 288-293. Indirizzo per corrispondenza: Paola Valenti, DMV - Università degli Studi di Milano - Via Ponzio 7 - 20123 Milano (MI), Italia - E-mail: paola.valenti@fastwebnet.it
mag-2009
cane; metastasi osse; carcinoma tonsillare
Settore VET/09 - Clinica Chirurgica Veterinaria
Settore VET/03 - Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria
UN CASO DI METASTASI SCHELETRICHE IN CORSO DI CARCINOMA SQUAMOSO TONSILLARE CANINO / P. Valenti, M. Cantatore, V. Fiorbianco, M. Caniatti, M. Di Giancamillo, L. Marconato, R. Ferrari, S. Romussi, D. Stefanello. ((Intervento presentato al 62. convegno 62° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC tenutosi a RIMINI nel 2009.
Conference Object
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/186151
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact