Nell'articolo si propone una nuova lettura di un locus desperatus del famoso prologo del «Lancelot» di Chrétien de Troyes, nell'importante elogio alla committente Marie de Champagne, che è avvalorata anche dal riferimento a un passo del «Cantico dei Cantici», dove la Sposa è paragonata a una sottile colonna di aromi che sale verso il cielo, passo ripreso anche da Riccardo di S. Vittore nel «Benjamin Major» per rappresentare l'estasi dell'anima umana.
Ancora per li funs: Chrétien de Troyes, Charrette, vv. 12-13 / B. Barbiellini Amidei. - In: ROMANIA. - ISSN 0035-8029. - 129:(2011), pp. 303-320.
Ancora per li funs: Chrétien de Troyes, Charrette, vv. 12-13
B. Barbiellini Amidei
Primo
2011
Abstract
Nell'articolo si propone una nuova lettura di un locus desperatus del famoso prologo del «Lancelot» di Chrétien de Troyes, nell'importante elogio alla committente Marie de Champagne, che è avvalorata anche dal riferimento a un passo del «Cantico dei Cantici», dove la Sposa è paragonata a una sottile colonna di aromi che sale verso il cielo, passo ripreso anche da Riccardo di S. Vittore nel «Benjamin Major» per rappresentare l'estasi dell'anima umana.File in questo prodotto:
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