Il maggior novelliere italiano del XVI secolo, quello di Matteo Bandello, si apre con una novella narrata a Milano da un fiorentino. Emerge con chiarezza l’intenzione di definire già in sede iniziale due poli diversamente cruciali nella geografia dell’opera: l’uno, Milano, è il vero centro di gravità per il narratore lombardo, che lo sceglie come teatro di molte novelle e moltissime dedicatorie; l’altro, Firenze, svela la sua importanza in absentia.
Cultura toscana e identità lombarda nel novelliere / S. Carapezza. ((Intervento presentato al 15. convegno La letteratura degli Italiani, gli Italiani della letteratura. Congresso Nazionale dell'Associazione degli Italianisti italiani tenutosi a Torino nel 2011.
Cultura toscana e identità lombarda nel novelliere
S. CarapezzaPrimo
2011
Abstract
Il maggior novelliere italiano del XVI secolo, quello di Matteo Bandello, si apre con una novella narrata a Milano da un fiorentino. Emerge con chiarezza l’intenzione di definire già in sede iniziale due poli diversamente cruciali nella geografia dell’opera: l’uno, Milano, è il vero centro di gravità per il narratore lombardo, che lo sceglie come teatro di molte novelle e moltissime dedicatorie; l’altro, Firenze, svela la sua importanza in absentia.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.