Introduzione: La sopravvivenza dei pazienti con tumore del polmone non microcitoma (NSCLC) in stadio I e II sottoposti a resezione chirurgica non è ottimale, probabilmente a causa di una occulta disseminazione sistemica della neoplasia. Le attuali metodiche per la valutazione dell’estensione della malattia e per l’esame dello stato dei linfonodi hanno limiti largamente riconosciuti. D’altra parte, numerose sono le evidenze della possibilità di individuare metastasi linfonodali occulte (micrometastasi) usando metodiche più sensibili, quali l’immunoistochimica o le tecnologie per l’analisi molecolare. Scopo del nostro studio è valutare l’utilità della ricerca dell’RNA messaggero (mRNA) dell’antigene carcinoembrionario (CEA) quale indicatore della presenza di micrometastasi linfonodali, mediante analisi molecolare con metodica quantitative real-time reverse-transcriptase polymerase chain reaction (RT-PCR), valutandone altresì l’influenza sulla comparsa di recidiva. Metodo: Il tumore primitivo e i linfonodi regionali di 44 pazienti resecati chirurgicamente per NSCLC in I stadio clinico sono stati analizzati con metodica quantitative real-time RT-PCR. Quattordici linfonodi prelevati da 5 soggetti affetti da patologia benigna sono stati presi come controlli. La recidiva neoplastica è stata considerata l’end point dell’analisi clinica. La mediana del follow up clinico è stata di 40.5 mesi. Risultati: L’mRNA del CEA è stato trovato in 10 dei 14 linfonodi di controllo. Tutti i tumori primitivi sono risultati positivi per la presenza del marcatore. Dei 261 linfonodi analizzati, 35 (13.4%) mostravano livelli di espressione dell’mRNA del CEA più alti dei linfonodi di controllo e sono stati pertanto considerati positivi per la presenza di micrometastasi. L’analisi della sopravvivenza ha mostrato un intervallo libero da malattia più lungo per i pazienti con linfonodi negativi per micrometastasi (log rank, 17; p <0.0001). Tra i fattori predittivi di recidiva tumorale le micrometastasi linfonodali sono risultate le più importanti (Cox proportional hazard, 0.2; p <0.0001). Conclusioni: L’analisi molecolare con metodica quantitative real-time RT-PCR per la ricerca dell’mRNA del CEA può essere applicata per la ricerca di micrometastasi linfonodali. La loro presenza sembra essere un indice appropriato per predire la recidiva di neoplasia.

Stadiazione mediastinica del tumore polmonare : ruolo delle micrometastasi linfonodali / L. Santambrogio, A. Palleschi, P. Mendogni, M. Nosotti, L. Rosso, G. Basilico, A. Stanzi, R. Carrinola. ((Intervento presentato al 108. convegno Congresso Nazionale Società Italiana di Chirurgia tenutosi a Roma nel 2006.

Stadiazione mediastinica del tumore polmonare : ruolo delle micrometastasi linfonodali

L. Santambrogio;A. Palleschi;P. Mendogni;M. Nosotti;L. Rosso;
2006

Abstract

Introduzione: La sopravvivenza dei pazienti con tumore del polmone non microcitoma (NSCLC) in stadio I e II sottoposti a resezione chirurgica non è ottimale, probabilmente a causa di una occulta disseminazione sistemica della neoplasia. Le attuali metodiche per la valutazione dell’estensione della malattia e per l’esame dello stato dei linfonodi hanno limiti largamente riconosciuti. D’altra parte, numerose sono le evidenze della possibilità di individuare metastasi linfonodali occulte (micrometastasi) usando metodiche più sensibili, quali l’immunoistochimica o le tecnologie per l’analisi molecolare. Scopo del nostro studio è valutare l’utilità della ricerca dell’RNA messaggero (mRNA) dell’antigene carcinoembrionario (CEA) quale indicatore della presenza di micrometastasi linfonodali, mediante analisi molecolare con metodica quantitative real-time reverse-transcriptase polymerase chain reaction (RT-PCR), valutandone altresì l’influenza sulla comparsa di recidiva. Metodo: Il tumore primitivo e i linfonodi regionali di 44 pazienti resecati chirurgicamente per NSCLC in I stadio clinico sono stati analizzati con metodica quantitative real-time RT-PCR. Quattordici linfonodi prelevati da 5 soggetti affetti da patologia benigna sono stati presi come controlli. La recidiva neoplastica è stata considerata l’end point dell’analisi clinica. La mediana del follow up clinico è stata di 40.5 mesi. Risultati: L’mRNA del CEA è stato trovato in 10 dei 14 linfonodi di controllo. Tutti i tumori primitivi sono risultati positivi per la presenza del marcatore. Dei 261 linfonodi analizzati, 35 (13.4%) mostravano livelli di espressione dell’mRNA del CEA più alti dei linfonodi di controllo e sono stati pertanto considerati positivi per la presenza di micrometastasi. L’analisi della sopravvivenza ha mostrato un intervallo libero da malattia più lungo per i pazienti con linfonodi negativi per micrometastasi (log rank, 17; p <0.0001). Tra i fattori predittivi di recidiva tumorale le micrometastasi linfonodali sono risultate le più importanti (Cox proportional hazard, 0.2; p <0.0001). Conclusioni: L’analisi molecolare con metodica quantitative real-time RT-PCR per la ricerca dell’mRNA del CEA può essere applicata per la ricerca di micrometastasi linfonodali. La loro presenza sembra essere un indice appropriato per predire la recidiva di neoplasia.
Italian
2006
Settore MED/21 - Chirurgia Toracica
Poster
Intervento inviato
Sì, ma tipo non specificato
Congresso Nazionale Società Italiana di Chirurgia
Roma
2006
108
Convegno nazionale
L. Santambrogio, A. Palleschi, P. Mendogni, M. Nosotti, L. Rosso, G. Basilico, A. Stanzi, R. Carrinola
Stadiazione mediastinica del tumore polmonare : ruolo delle micrometastasi linfonodali / L. Santambrogio, A. Palleschi, P. Mendogni, M. Nosotti, L. Rosso, G. Basilico, A. Stanzi, R. Carrinola. ((Intervento presentato al 108. convegno Congresso Nazionale Società Italiana di Chirurgia tenutosi a Roma nel 2006.
Prodotti della ricerca::14 - Intervento a convegno non pubblicato
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