L’articolo analizza i meccanismi e gli strumenti di negoziazione istituzionale tra Stato e Regioni nel quadro della riforma costituzionale del titolo V della nostra Costituzione. In particolare, il modello della negoziazione che connota il regionalismo italiano è stato profondamente influenzato dalla lettura operata dalla Corte costituzionale nell’interpretazione dell’assetto ordinario delle competenze come delineato dagli artt. 117 e 118 della Costituzione; il riconoscimento del principio di leale collaborazione, infatti, costituisce secondo il Supremo Collegio, il fattore che interagisce in modo sostanziale con le norme sul riparto delle competenze sia legislative che amministrative fino a consentirne parziali o anche radicali alterazioni. In particolare la correlazione tra assetto delle competenze e negoziazione può essere ricondotta a due diverse rationes che hanno come capostipiti due importanti sentenze della Corte Costituzionale: la sentenza 88 del 2003 sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali e la sentenza 303 dello stesso anno, che definisce, alla luce del principio di sussidiarietà, un nuovo meccanismo di scorrimento delle competenze amministrative e legislative. L’articolo approfondisce dunque i meccanismi di negoziazione definiti in tali sentenze, identificando i tratti comuni e le differenze attraverso cui la Corte ha risolto i casi di specie e verificando come i meccanismi degli accordi e delle intese possano contribuire ad ordinare il sistema regionale italiano, in particolar modo nei casi in cui i due livelli di governo sono necessariamente e inestricabilmente connessi. Pur accomunati dal ricorso alla negoziazione riferita in entrambi i casi alla fase successiva all’emanazione legislativa di riferimento, si può osservare come una attuazione caso per caso del principio negoziale tramite accordi singoli tra Stato e Regione interessata appare inattuabile per la determinazione delle condizioni di esercizio dei diritti.

La negoziazione istituzionale nell'attuazione della Costituzione : livelli essenziali e scelte di sussidiarietà a raffronto / L. Violini - In: Itinerari di sviluppo del regionalismo italiano : primo incontro di studio Gianfranco Mor sul diritto regionale / [a cura di] L. Violini. - Milano : Giuffrè, 2005. - ISBN 8814117179. - pp. 195-230 (( convegno Itinerari di sviluppo del regionalismo italiano : primo incontro di studio Gianfranco Mor sul diritto regionale tenutosi a Milano nel 2003.

La negoziazione istituzionale nell'attuazione della Costituzione : livelli essenziali e scelte di sussidiarietà a raffronto

L. Violini
Primo
2005

Abstract

L’articolo analizza i meccanismi e gli strumenti di negoziazione istituzionale tra Stato e Regioni nel quadro della riforma costituzionale del titolo V della nostra Costituzione. In particolare, il modello della negoziazione che connota il regionalismo italiano è stato profondamente influenzato dalla lettura operata dalla Corte costituzionale nell’interpretazione dell’assetto ordinario delle competenze come delineato dagli artt. 117 e 118 della Costituzione; il riconoscimento del principio di leale collaborazione, infatti, costituisce secondo il Supremo Collegio, il fattore che interagisce in modo sostanziale con le norme sul riparto delle competenze sia legislative che amministrative fino a consentirne parziali o anche radicali alterazioni. In particolare la correlazione tra assetto delle competenze e negoziazione può essere ricondotta a due diverse rationes che hanno come capostipiti due importanti sentenze della Corte Costituzionale: la sentenza 88 del 2003 sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali e la sentenza 303 dello stesso anno, che definisce, alla luce del principio di sussidiarietà, un nuovo meccanismo di scorrimento delle competenze amministrative e legislative. L’articolo approfondisce dunque i meccanismi di negoziazione definiti in tali sentenze, identificando i tratti comuni e le differenze attraverso cui la Corte ha risolto i casi di specie e verificando come i meccanismi degli accordi e delle intese possano contribuire ad ordinare il sistema regionale italiano, in particolar modo nei casi in cui i due livelli di governo sono necessariamente e inestricabilmente connessi. Pur accomunati dal ricorso alla negoziazione riferita in entrambi i casi alla fase successiva all’emanazione legislativa di riferimento, si può osservare come una attuazione caso per caso del principio negoziale tramite accordi singoli tra Stato e Regione interessata appare inattuabile per la determinazione delle condizioni di esercizio dei diritti.
Settore IUS/08 - Diritto Costituzionale
2005
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