Introduzione La dieta occidentale (WD) è caratterizzata da un elevato consumo di carne rossa e lavorata, cibi fritti, burro o margarina, latticini ad alto contenuto di grassi, uova, cereali raffinati, prodotti da forno e bevande ad alto contenuto di zucchero, e da un basso consumo di frutta, verdura e cereali integrali. Questo pattern dietetico è associato a un aumento del rischio di obesità, sindrome metabolica e patologie cronico-degenerative, incluso il cancro del colon-retto (CRC). Tra gli alimenti tipici della WD, i prodotti a base di carni processate hanno registrato un significativo aumento nei consumi. Le carni processate sono state classificate come cancerogene per l’uomo (Gruppo 1 IARC), ma i meccanismi cellulari e molecolari attraverso cui possono contribuire alla carcinogenesi non sono ancora completamente chiariti. L’individuo, inoltre, è quotidianamente esposto a numerosi fattori ambientali, che possono avere effetti avversi sulla salute. In questo contesto, il consumo abituale di questi alimenti, specialmente se a scapito di alimenti protettivi, potrebbe quindi incrementare il carico espositivo e ridurre la capacità dell’organismo di contrastare l’iniziazione tumorale. Materiali e Metodi Sono stati selezionati prodotti commerciali a base di carni processate, sottoposti a digestione gastrointestinale simulata secondo il protocollo INFOGEST, includendo tutte le fasi della digestione. I digeriti ottenuti sono stati saggiati sulla linea cellulare intestinale umana HT29. Gli effetti pro-mutageni e proossidanti sono stati valutati mediante Comet Assay. Le cellule sono state trattate con i digeriti tal quali e in combinazione con due agenti di riferimento: l’etilmetansulfonato (EMS), noto mutageno, e il menadione, composto pro-ossidante. Risultati Introduzione Lo stile alimentare occidentale è caratterizzato da un elevato consumo di alimenti ultra-processati, ad alta densità energetica e poveri di micronutrienti essenziali, a discapito di frutta, verdura e cereali integrali. Questo pattern dietetico è associato a un aumento del rischio di obesità, sindrome metabolica e patologie cronico-degenerative, incluso il cancro del colon-retto (CRC). Tra gli alimenti ultra-processati, i prodotti a base di carni processate hanno registrato un significativo aumento nei consumi. Le carni processate sono state classificate come cancerogene per l’uomo (Gruppo 1 IARC), ma i meccanismi cellulari e molecolari attraverso cui possono contribuire alla carcinogenesi non sono ancora completamente chiariti. L’individuo, inoltre, è quotidianamente esposto a numerosi fattori ambientali, che possono avere effetti avversi sulla salute. In questo contesto, il consumo abituale di questi alimenti, specialmente se a scapito di alimenti protettivi, potrebbe quindi incrementare il carico espositivo e ridurre la capacità dell’organismo di contrastare l’iniziazione tumorale. Materiali e Metodi Sono stati selezionati prodotti commerciali a base di carni processate, sottoposti a digestione gastrointestinale simulata secondo il protocollo INFOGEST, includendo tutte le fasi della digestione. I digeriti ottenuti sono stati saggiati sulla linea cellulare intestinale umana HT29. Gli effetti pro-mutageni e pro-ossidanti sono stati valutati mediante Comet Assay. Le cellule sono state trattate con i digeriti tal quali e in combinazione con due agenti di riferimento: l’etilmetansulfonato (EMS), noto mutageno, e il menadione, composto pro-ossidante. Risultati Le cellule pretrattate con EMS o menadione e successivamente esposte ai digeriti hanno mostrato un aumento del danno al DNA, danno che non si è osservato nelle cellule trattate con il solo digerito, suggerendo un effetto additivo o sinergico tra i prodotti della digestione e gli agenti mutageni/ossidanti. Questo indica un possibile potenziamento del danno in condizioni di esposizione combinata, coerente con scenari reali di dieta squilibrata e ambiente. Conclusioni I risultati indicano che i prodotti della digestione gastrointestinale di carni processate possono supportare e magnificare l’attività di sostanze mutagene e pro-ossidanti presenti nell’ambiente. In un contesto di dieta sbilanciata, con ridotto apporto di alimenti protettivi, questi effetti potrebbero essere aggravati, portando allo sviluppo del CRC. Ciò sottolinea l’importanza di promuovere pattern alimentari equilibrati per la prevenzione primaria delle malattie croniche.

Carni processate e CRC: valutazione in vitro dell’attività co-mutagena e proossidante di prodotti di digestione di salumi / A. Torri, M. Di Nunzio, S. Montalbano, S. Galati, G. Picone, G. Galaverna, M. Cirlini, T. Tedeschi, A. Bordoni, A. Buschini. 58. Congresso nazionale SItI : 22-25 ottobre Bologna Bologna.

Carni processate e CRC: valutazione in vitro dell’attività co-mutagena e proossidante di prodotti di digestione di salumi

M. Di Nunzio;
2025

Abstract

Introduzione La dieta occidentale (WD) è caratterizzata da un elevato consumo di carne rossa e lavorata, cibi fritti, burro o margarina, latticini ad alto contenuto di grassi, uova, cereali raffinati, prodotti da forno e bevande ad alto contenuto di zucchero, e da un basso consumo di frutta, verdura e cereali integrali. Questo pattern dietetico è associato a un aumento del rischio di obesità, sindrome metabolica e patologie cronico-degenerative, incluso il cancro del colon-retto (CRC). Tra gli alimenti tipici della WD, i prodotti a base di carni processate hanno registrato un significativo aumento nei consumi. Le carni processate sono state classificate come cancerogene per l’uomo (Gruppo 1 IARC), ma i meccanismi cellulari e molecolari attraverso cui possono contribuire alla carcinogenesi non sono ancora completamente chiariti. L’individuo, inoltre, è quotidianamente esposto a numerosi fattori ambientali, che possono avere effetti avversi sulla salute. In questo contesto, il consumo abituale di questi alimenti, specialmente se a scapito di alimenti protettivi, potrebbe quindi incrementare il carico espositivo e ridurre la capacità dell’organismo di contrastare l’iniziazione tumorale. Materiali e Metodi Sono stati selezionati prodotti commerciali a base di carni processate, sottoposti a digestione gastrointestinale simulata secondo il protocollo INFOGEST, includendo tutte le fasi della digestione. I digeriti ottenuti sono stati saggiati sulla linea cellulare intestinale umana HT29. Gli effetti pro-mutageni e proossidanti sono stati valutati mediante Comet Assay. Le cellule sono state trattate con i digeriti tal quali e in combinazione con due agenti di riferimento: l’etilmetansulfonato (EMS), noto mutageno, e il menadione, composto pro-ossidante. Risultati Introduzione Lo stile alimentare occidentale è caratterizzato da un elevato consumo di alimenti ultra-processati, ad alta densità energetica e poveri di micronutrienti essenziali, a discapito di frutta, verdura e cereali integrali. Questo pattern dietetico è associato a un aumento del rischio di obesità, sindrome metabolica e patologie cronico-degenerative, incluso il cancro del colon-retto (CRC). Tra gli alimenti ultra-processati, i prodotti a base di carni processate hanno registrato un significativo aumento nei consumi. Le carni processate sono state classificate come cancerogene per l’uomo (Gruppo 1 IARC), ma i meccanismi cellulari e molecolari attraverso cui possono contribuire alla carcinogenesi non sono ancora completamente chiariti. L’individuo, inoltre, è quotidianamente esposto a numerosi fattori ambientali, che possono avere effetti avversi sulla salute. In questo contesto, il consumo abituale di questi alimenti, specialmente se a scapito di alimenti protettivi, potrebbe quindi incrementare il carico espositivo e ridurre la capacità dell’organismo di contrastare l’iniziazione tumorale. Materiali e Metodi Sono stati selezionati prodotti commerciali a base di carni processate, sottoposti a digestione gastrointestinale simulata secondo il protocollo INFOGEST, includendo tutte le fasi della digestione. I digeriti ottenuti sono stati saggiati sulla linea cellulare intestinale umana HT29. Gli effetti pro-mutageni e pro-ossidanti sono stati valutati mediante Comet Assay. Le cellule sono state trattate con i digeriti tal quali e in combinazione con due agenti di riferimento: l’etilmetansulfonato (EMS), noto mutageno, e il menadione, composto pro-ossidante. Risultati Le cellule pretrattate con EMS o menadione e successivamente esposte ai digeriti hanno mostrato un aumento del danno al DNA, danno che non si è osservato nelle cellule trattate con il solo digerito, suggerendo un effetto additivo o sinergico tra i prodotti della digestione e gli agenti mutageni/ossidanti. Questo indica un possibile potenziamento del danno in condizioni di esposizione combinata, coerente con scenari reali di dieta squilibrata e ambiente. Conclusioni I risultati indicano che i prodotti della digestione gastrointestinale di carni processate possono supportare e magnificare l’attività di sostanze mutagene e pro-ossidanti presenti nell’ambiente. In un contesto di dieta sbilanciata, con ridotto apporto di alimenti protettivi, questi effetti potrebbero essere aggravati, portando allo sviluppo del CRC. Ciò sottolinea l’importanza di promuovere pattern alimentari equilibrati per la prevenzione primaria delle malattie croniche.
ott-2025
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Carni processate e CRC: valutazione in vitro dell’attività co-mutagena e proossidante di prodotti di digestione di salumi / A. Torri, M. Di Nunzio, S. Montalbano, S. Galati, G. Picone, G. Galaverna, M. Cirlini, T. Tedeschi, A. Bordoni, A. Buschini. 58. Congresso nazionale SItI : 22-25 ottobre Bologna Bologna.
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