Evitare il “Late Referral”, avvio tardivo presa in cura pz nefropatico e trattamento dialitico rappresenta una sfida del nefrologo. Spesso il pz giunge in prima visita in stadi avanzati o necessitante già trattamento sostitutivo; questo risulta di per sè fattore di rischio indipendente per mortalità in dialisi. Obiettivo è ridurre al minimo complicanze legate al Late Referral: lunghe ospedalizzazioni, accesso vascolare in emergenza, maggiori rischi per categorie fragili (pz anziani, oncologici, senza supporto sociale) e aumento spesa sanitaria. Fondamentale inquadramento multispecialistico per rallentare MRC e aumentare qualità vita. Ambulatorio uremici con circa 65 pz cronici, già scremati da ambulatorio generale e/o competenza territoriale. In 2 anni ospedalizzazione di circa il 15/20% dei pz per scompensi legati alla MRC e/o avvio di percorso dialitico. Si riporta caso clinico di pz “estremamente didattico”. Evidenziare quanto un posticipo reiterato nell’avvio della dialisi, può avere coinvolgimento multisistemico con rischio vita pz. Maschio, 63 anni, seguito ambulatorio uremici; sempre rifiutato avvio dialisi. Giunge in PS a ottobre 23 per astenia intensa, nausea, oligoanuria, acidosi metabolica (pH 7.26, bic 14), iperpotassiemia (K 5.7) e MRC avanzata (creat 19.25, urea 353), INR 1.5 spontaneo, versamento pleurico bilaterale e cardiomegalia. Anamnesi: tabagismo, MRC con creat 8.5 a giugno 23 e VFG 6, DMT2 pluricomplicato, iperparatiroidismo, anemia, cardiopatia ischemica. Nel ricovero: neurologicamente rallentato, con edemi declivi e crepitii basi polmonari. Avviata emodialisi con calo ponderale, inizialmente tramite CVC temporaneo femorale dx; poi da CVC giugulare dx tunnellizzato. Ecocardio con severa disfunzione ventricolare sn (FE 15%); comparsa di FA cardiovertita farmacologicamente. Eseguita coronarografia: ateromasia calcifica multivasale. Sottoposto ad angioplastica e poi impianto ICD. All’ecocardio di controllo FE 35%. Episodi infettivi respiratori trattati con ATB. Durante intera degenza (15/10-21/12/23) scarsa compliance dietetica (assunti liquidi/alimenti in eccesso). A distanza di 6 mesi: discrete condizioni cliniche generali e valutazione inserimento in LAT.

Due anni di esperienza in ambulatorio uremici. È possibile evitare il late referral ? sì, ma non in tutti i casi / L. Della Volpe, L. Bisegna, A. Cossettini, R. Gingis, A. Guarino, E. Graditi, M. Pirovano, A. Foderini, P. Yavorskiy, S. Borrelli, L. De Nicola, M. Gallieni. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - 41:S84(2024 Oct 16). ( 65. Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia : 16-19 Ottobre Riccione 2024).

Due anni di esperienza in ambulatorio uremici. È possibile evitare il late referral ? sì, ma non in tutti i casi

L. Della Volpe
Primo
;
L. Bisegna
Secondo
;
A. Cossettini;R. Gingis;A. Guarino;E. Graditi;M. Pirovano;M. Gallieni
Ultimo
2024

Abstract

Evitare il “Late Referral”, avvio tardivo presa in cura pz nefropatico e trattamento dialitico rappresenta una sfida del nefrologo. Spesso il pz giunge in prima visita in stadi avanzati o necessitante già trattamento sostitutivo; questo risulta di per sè fattore di rischio indipendente per mortalità in dialisi. Obiettivo è ridurre al minimo complicanze legate al Late Referral: lunghe ospedalizzazioni, accesso vascolare in emergenza, maggiori rischi per categorie fragili (pz anziani, oncologici, senza supporto sociale) e aumento spesa sanitaria. Fondamentale inquadramento multispecialistico per rallentare MRC e aumentare qualità vita. Ambulatorio uremici con circa 65 pz cronici, già scremati da ambulatorio generale e/o competenza territoriale. In 2 anni ospedalizzazione di circa il 15/20% dei pz per scompensi legati alla MRC e/o avvio di percorso dialitico. Si riporta caso clinico di pz “estremamente didattico”. Evidenziare quanto un posticipo reiterato nell’avvio della dialisi, può avere coinvolgimento multisistemico con rischio vita pz. Maschio, 63 anni, seguito ambulatorio uremici; sempre rifiutato avvio dialisi. Giunge in PS a ottobre 23 per astenia intensa, nausea, oligoanuria, acidosi metabolica (pH 7.26, bic 14), iperpotassiemia (K 5.7) e MRC avanzata (creat 19.25, urea 353), INR 1.5 spontaneo, versamento pleurico bilaterale e cardiomegalia. Anamnesi: tabagismo, MRC con creat 8.5 a giugno 23 e VFG 6, DMT2 pluricomplicato, iperparatiroidismo, anemia, cardiopatia ischemica. Nel ricovero: neurologicamente rallentato, con edemi declivi e crepitii basi polmonari. Avviata emodialisi con calo ponderale, inizialmente tramite CVC temporaneo femorale dx; poi da CVC giugulare dx tunnellizzato. Ecocardio con severa disfunzione ventricolare sn (FE 15%); comparsa di FA cardiovertita farmacologicamente. Eseguita coronarografia: ateromasia calcifica multivasale. Sottoposto ad angioplastica e poi impianto ICD. All’ecocardio di controllo FE 35%. Episodi infettivi respiratori trattati con ATB. Durante intera degenza (15/10-21/12/23) scarsa compliance dietetica (assunti liquidi/alimenti in eccesso). A distanza di 6 mesi: discrete condizioni cliniche generali e valutazione inserimento in LAT.
Settore MEDS-08/B - Nefrologia
16-ott-2024
Società Italiana di Nefrologia (SIN)
https://giornaleitalianodinefrologia.it/il-giornale/
Article (author)
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