La definizione di mediaturgia è stata coniata dal critico statunitense Bonnie Marranca che con questo neologismo intendeva definire un metodo di composizione teatrale in cui la drammaturgia viene creata insieme con i media digitali, cioè, una scrittura mista, una drammaturgia multimediale in cui i linguaggi tecnologici sono letteralmente ‘incorporati’ in quello che il critico americano fondatore della storica rivista Performance Art Journal, definisce il “progetto narrativo” (Marranca 2010). Di per sé la definizione può apparire ambigua e apre a un territorio vastissimo di produzioni teatrali caratterizzate dagli elementi di immersività, ipermedialità, interattività, narratività non lineare propri del sistema digitale (Balzola, Monteverdi 2019). I nuovi media di oggi non equivalgono ai nuovi media di ieri per le caratteristiche tecniche innovative, per i meccanismi sociali che innescano e per l’impatto comunicativo che determinano: una comunicazione di nuova generazione, ramificata, orientata all’immediatezza, allo scambio, alla creazione di reti di relazioni. Nella prospettiva di una networked culture, il palcoscenico è solo uno dei possibili teatri dell’azione performativa: la scena può estendersi (spazialmente e temporalmente) in più ambienti interconnessi: dalle piattaforme on line dove diversi agenti possono operare contemporaneamente, alle community web e alle diverse reti telematiche
Mediaturgie tra AI e XR / A.M. Monteverdi (LINEE). - In: Digital storytelling e racconto non lineare : Spazializzazione e fine del dramma / [a cura di] M. De Feo. - Milano : Meltemi, 2024 Nov. - ISBN 9791256150946. - pp. 173-194
Mediaturgie tra AI e XR
A.M. Monteverdi
2024
Abstract
La definizione di mediaturgia è stata coniata dal critico statunitense Bonnie Marranca che con questo neologismo intendeva definire un metodo di composizione teatrale in cui la drammaturgia viene creata insieme con i media digitali, cioè, una scrittura mista, una drammaturgia multimediale in cui i linguaggi tecnologici sono letteralmente ‘incorporati’ in quello che il critico americano fondatore della storica rivista Performance Art Journal, definisce il “progetto narrativo” (Marranca 2010). Di per sé la definizione può apparire ambigua e apre a un territorio vastissimo di produzioni teatrali caratterizzate dagli elementi di immersività, ipermedialità, interattività, narratività non lineare propri del sistema digitale (Balzola, Monteverdi 2019). I nuovi media di oggi non equivalgono ai nuovi media di ieri per le caratteristiche tecniche innovative, per i meccanismi sociali che innescano e per l’impatto comunicativo che determinano: una comunicazione di nuova generazione, ramificata, orientata all’immediatezza, allo scambio, alla creazione di reti di relazioni. Nella prospettiva di una networked culture, il palcoscenico è solo uno dei possibili teatri dell’azione performativa: la scena può estendersi (spazialmente e temporalmente) in più ambienti interconnessi: dalle piattaforme on line dove diversi agenti possono operare contemporaneamente, alle community web e alle diverse reti telematicheFile | Dimensione | Formato | |
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