The contribution presents the interdisciplinary analyses conducted on a vertebra of Red deer, part of the Ponti collection, which later merged into the collection of the Civic Museums of Villa Mirabello in 1924. The recent reexamination of the bone, discovered during 19th-century excavations on Isolino Virginia and therefore ascribable to a broad chronological range spanning from the Early Neolithic (5,300 B.C.) to the Late Bronze Age (900 B.C.), has revealed the presence of a non-lethal trauma resulting from a projectile weapon wound with a flint point, the fragments of which remained embedded in the vertebra. The uniqueness of the find enabled interdisciplinary study, involving expertise in the fields of archaeozoology, paleopathology, lithic technology, etc., employing macroscopic, microscopic, and instrumental diagnostic imaging analyses. Microscopic analyses were conducted using a Hirox RH-2000 digital microscope, and radiodiagnostic analyses were performed with a cone beam CT scanner. The excellent state of preservation of the specimen allowed the identification of two ellipsoid-shaped bone cavities at the level of the spinous process, the first characterized by the presence of lithic fragments partially enclosed by bone tissue and the second possibly of pathological origin. These data, combined with radiological findings, provided insights into the healing process of the lesion, modifications of bone structure, animal paleopathology, the lithic tool used, and possible hunting strategies, enhancing our understanding of the prehistory of the Varese region and offering a methodological example for approaching this type of archaeological artifact.

Il contributo presenta le analisi interdisciplinari effettuate su una vertebra di cervo parte della collezione Ponti, poi confluita nel 1924 in quella dei Musei Civici di Villa Mirabello. La vertebra è stata trovata negli scavi effettuati nel corso del XIX secolo all’Isolino Virginia e non si posseggono informazioni relative alle condizioni di rinvenimento: la datazione del reperto si colloca quindi in un ampio intervallo cronologico che è quello dell’occupazione dell’isola e va dal Neolitico Antico (5.300 a.C.) al Bronzo Finale (900 a.C.). L’esame dell’osso ha evidenziato la presenza di un trauma non mortale dovuto a una ferita da arma da getto con punta in selce i cui frammenti sono rimasti conficcati nella vertebra. La particolarità del ritrovamento ne ha permesso lo studio interdisciplinare che ha coinvolto competenze nei campi dell’archeologia, dell’archeozoologia, della paleopatologia, della tecnologia litica avvalendosi di analisi macroscopiche, microscopiche e di diagnostica strumentale per immagini. Le analisi microscopiche sono state eseguite tramite microscopio digitale Hirox RH-2000 e quelle radiodiagnostiche con TC cone beam. Grazie all’ottimo stato di conservazione del reperto si sono potute individuare macro e microscopicamente, a livello del processo spinoso, due lacune ossee di forma ellittica, la prima caratterizzata dalla presenza di frammenti litici parzialmente inglobati da tessuto osseo e la seconda di possibile origine patologica. Questi dati, uniti a quelli radiologici, hanno permesso di acquisire informazioni sul grado di guarigione della lesione, le modificazioni della struttura ossea, la paleopatologia animale, lo strumento litico utilizzato e le possibili strategie di caccia, integrando il quadro della preistoria varesina e offrendo un esempio metodologico per l’approccio a questa tipologia di reperti.

Un cacciatore sfortunato. Analisi interdisciplinare di una lesione in una vertebra non umana rinvenuta all’Isolino Virginia (5.300- 900 a.C.) / E. Tonina, F. Santaniello, O. Larentis, F. Fapanni, U. Tecchiati, I. Gorini, B. Cermesoni - In: Fonti, archeologia e cultura artistica: per i 70 anni del Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese. 2 / [a cura di] L.A.R. Caramella. - Varese : Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese, 2024. - ISBN 9788894731217. - pp. 9-25 (( convegno Insubres sumus, non Latini (G. Verri 1747) tenutosi a Golasecca nel 2023.

Un cacciatore sfortunato. Analisi interdisciplinare di una lesione in una vertebra non umana rinvenuta all’Isolino Virginia (5.300- 900 a.C.)

U. Tecchiati
Co-primo
Writing – Original Draft Preparation
;
2024

Abstract

The contribution presents the interdisciplinary analyses conducted on a vertebra of Red deer, part of the Ponti collection, which later merged into the collection of the Civic Museums of Villa Mirabello in 1924. The recent reexamination of the bone, discovered during 19th-century excavations on Isolino Virginia and therefore ascribable to a broad chronological range spanning from the Early Neolithic (5,300 B.C.) to the Late Bronze Age (900 B.C.), has revealed the presence of a non-lethal trauma resulting from a projectile weapon wound with a flint point, the fragments of which remained embedded in the vertebra. The uniqueness of the find enabled interdisciplinary study, involving expertise in the fields of archaeozoology, paleopathology, lithic technology, etc., employing macroscopic, microscopic, and instrumental diagnostic imaging analyses. Microscopic analyses were conducted using a Hirox RH-2000 digital microscope, and radiodiagnostic analyses were performed with a cone beam CT scanner. The excellent state of preservation of the specimen allowed the identification of two ellipsoid-shaped bone cavities at the level of the spinous process, the first characterized by the presence of lithic fragments partially enclosed by bone tissue and the second possibly of pathological origin. These data, combined with radiological findings, provided insights into the healing process of the lesion, modifications of bone structure, animal paleopathology, the lithic tool used, and possible hunting strategies, enhancing our understanding of the prehistory of the Varese region and offering a methodological example for approaching this type of archaeological artifact.
Il contributo presenta le analisi interdisciplinari effettuate su una vertebra di cervo parte della collezione Ponti, poi confluita nel 1924 in quella dei Musei Civici di Villa Mirabello. La vertebra è stata trovata negli scavi effettuati nel corso del XIX secolo all’Isolino Virginia e non si posseggono informazioni relative alle condizioni di rinvenimento: la datazione del reperto si colloca quindi in un ampio intervallo cronologico che è quello dell’occupazione dell’isola e va dal Neolitico Antico (5.300 a.C.) al Bronzo Finale (900 a.C.). L’esame dell’osso ha evidenziato la presenza di un trauma non mortale dovuto a una ferita da arma da getto con punta in selce i cui frammenti sono rimasti conficcati nella vertebra. La particolarità del ritrovamento ne ha permesso lo studio interdisciplinare che ha coinvolto competenze nei campi dell’archeologia, dell’archeozoologia, della paleopatologia, della tecnologia litica avvalendosi di analisi macroscopiche, microscopiche e di diagnostica strumentale per immagini. Le analisi microscopiche sono state eseguite tramite microscopio digitale Hirox RH-2000 e quelle radiodiagnostiche con TC cone beam. Grazie all’ottimo stato di conservazione del reperto si sono potute individuare macro e microscopicamente, a livello del processo spinoso, due lacune ossee di forma ellittica, la prima caratterizzata dalla presenza di frammenti litici parzialmente inglobati da tessuto osseo e la seconda di possibile origine patologica. Questi dati, uniti a quelli radiologici, hanno permesso di acquisire informazioni sul grado di guarigione della lesione, le modificazioni della struttura ossea, la paleopatologia animale, lo strumento litico utilizzato e le possibili strategie di caccia, integrando il quadro della preistoria varesina e offrendo un esempio metodologico per l’approccio a questa tipologia di reperti.
Isolino Virginia; archeozoologia; strategie di caccia; lesioni traumatiche; osteologia
Settore ARCH-01/A - Preistoria e protostoria
2024
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